[Speak Up] Incontra i Coldplay e vedi il mondo [Speak Up] Incontra i Coldplay e vedi il mondo

[Speak Up] Incontra i Coldplay e vedi il mondo - periodo post AROBTTH

Che i Coldplay siano la banda del momento è evidente dal momento in cui il loro secondo album “A Rush Of Blood To The Head” è stato votato come miglior album all’edizione del 2002 dei Q Music Awards. Allo stesso evento i Coldplay erano nominati nella categoria “Best Act in the World Today”, premio che non hanno vinto ma che è andato ai Radiohead. Ancora più considerevole è il fatto che i Coldplay sono sulla scena da un paio di anni: la loro carriera discografica è iniziata nel 2000 con l’album Parachutes che ha venduto 5 milioni di copie.

Ho incontrato il bassista della band Guy Berryman e il batterista Will Champion prima del loro concerto a Milano. Incominciamo a parlare di come i 4 membri della band si siano incontrati quando erano studenti all’University College di Londra Guy Berryman è il primo a parlare.

Guy Berryman: Eravamo nei corridoi del residence universitario, un posto chiamato Ramsay Hall. Ci conoscevamo da circa un anno prima di cominciare a suonare insieme, poi ci siamo incontrati per scrivere un po’ di canzoni, e non appena ne abbiamo avute un numero sufficiente abbiamo cominciato a suonare dal vivo in piccoli pub e club intorno a Camden, che è noto per... penso che sia “Il circuito delle toilette” come lo chiamano.

Speak Up: Potresti illuminarmi su questo?

GB: Beh, questi non sono i posti - qual’è la parola? - più igienici! Vedi, sono dei piccoli pub con delle piccole stanze sul retro.

SU: E’ questo che vi ha ispirato a scegliere Camden, o è solo il posto dove doveva succedere?

GB: Beh no, è solo il posto dove le band vanno quando iniziano, non c’è molta scelta, e io penso che è un buon modo per iniziare a fare concerti facilmente e mettere insieme un buon pubblico che ti venga a vedere.

SU: Questo posto è stato definito il luogo di nascita del Britpop, che ne dici?

GB: Sì, penso di sì. Mi pare che i Pulp e i Blur e gruppi come loro, hanno tutti iniziato a suonare là.

SU: Riguardo al processo di band alternativa che suona nei pub di Camden e poi viene scoperta e vende milioni di copie dei propri dischi. Mi chiedo, è stata una sorpresa o sapevate che una cosa del genere poteva ben succedere?

GB: Beh, è quello a cui aspiravamo, abbiamo lavorato duramente da quando ci siamo formati come gruppo sperando di poter vendere tanti dischi un giorno, ma non ci aspettavamo che una cosa del genere potesse accadere così velocemente. Sai, io penso che se hai tanta passione per qualcosa e ci lavori duramente, dovresti ottenere dei risultati abbastanza buoni.

SU: Le band di successo spesso si lamentano della pressione che deriva dal successo, del cambiamento nel loro stile di vita, ma sembra che voi vi siate adattati abbastanza bene.

Will Champion: Noi davvero non ci facciamo trasportare via dal nostro successo e penso che sia una buona cosa. Inoltre siamo circondati da persone di cui ci fidiamo, che ci dicono se abbiamo superato il limite. Insomma… è il più bel lavoro del mondo. Non mi piace ascoltare quelle persone che si lamentano di quanto sia difficile la loro vita mentre guadagnano milioni di sterline facendo quello che amano per vivere. Cioè mi da fastidio sentire dire queste cose perché essenzialmente questo è il più bel lavoro del mondo, facciamo quello che amiamo di più e ci guadagniamo da vivere. Lo faremmo anche gratis, per pane e acqua se necessario, perché è quello che ci piace fare.

SU: Fare i tour e tutto quello che ne segue… vi piace ancora?

GB: Sì, anche se è difficile stare lontano dalla tua famiglia e dai tuoi amici. Questa è l’unica cosa, stare lontano così tanto tempo da casa, ma il tempo che trascorriamo via è comunque fantastico perché viaggiamo molto, incontriamo molte persone e suoniamo in diverse città nel mondo… c’è da darsi un pizzicotto per rendersene conto! Sicuramente ho viaggiato molto di più di quanto avrei viaggiato in tutta la mia vita se non fossi stato in una band. Quindi è una bella cosa vedere il mondo.

SU: Un po’ come arruolarsi in marina?

GB: Sì è un po’ come arruolarsi in marina. Mio padre era in marina ed è stato interessante trovare le similitudini tra la sua vita e la mia.

SU: Una ragazza in ogni porto?

GB: Non ne sono proprio sicuro!

SU: Abbiamo notato che entrambi i vostri album sono stati registrati in un piccolo studio a Liverpool. Cosa ha portato a questa decisione?

WC: Semplicemente perché è una stanza magica per noi, davvero. Abbiamo trascorso molto tempo là per realizzare il primo album, e quando è arrivato il momento di registrare il secondo, avevamo iniziato a Londra ma non era particolarmente produttivo, tutte le cose che facevamo non erano buone, così siamo tornati nella stessa piccola stanza a Liverpool. Ed è il miglior studio in cui siamo mai stati, anche per scrivere, sembra che faccia uscire delle grandi canzoni, forse 4 o 5 di quelle che sono in questo album sono state scritte là, per cui è una stanza magica per noi.

Tratta da: Speak Up