[Q Magazine] Intervista a Chris Martin

Un osservatore neutrale di una qualsiasi grande cerimonia di premiazione noterà che il ritardo dell'arrivo di un artista è direttamente proporzionale alla sua fama. Il lunedì pomeriggio dei Q Awards 2011, Chris Martin, Johnny Buckland e Guy Berryman (Will Champion ha un'emergenza in famiglia) compaiono sul red carpet solo 10 minuti prima dell'inizio della cerimonia. Ma prima che entrassero nella stanza con la cerchia più stretta di fotografi, Berryman viene brevemente trattenuto e quindi tutti devono aspettare in un piccolo ingresso. Proprio mentre stavano per fare la loro entrata, si aprono le acque e gli U2 passano lì davanti.

Bono non nota Martin finché dice, in un terribile e comico accento irlandese, "Mi piace il tuo gruppo. Davvero." Bono sorride e fa un ampio gesto con la mano regale. "Un giorno tutto questo potrebbe essere tuo." Gli U2 salutano i fotografi per primi. I Coldplay li seguono. Il responso di Bono era una battuta ma, in realtà, tutto questo è già dei Coldplay. Mentre gli U2 sono in un periodo di mettersi in discussione dopo No Line on The Horizon, i Coldplay sfidano la gravità con ogni album. Pubblicato il giorno degli awards, Mylo Xyloto vende a vagonate ed è in testa alle classifiche di tutto il mondo. E nonostante gli U2 abbiano appena concluso un tour mondiale che ha battuto tutti i record, sono stati i Coldplay a vincere la cordiale battaglia tra band a Glastonbury quest'estate.

Spesso si dice che in una frammentata cultura pop la musica non è più centrale ma se esiste un punto in cui i diagrammi di Venn si intersecano, lì è dove si trovano i Coldplay. Potrebbero anche essere l'ultima delle comuni rock band. Chi altro è corteggiato da Jay-Z e Kanye West e oggetto di cover dei Pet Shop Boys? Chi altro elogia i Radiohead e i Take That con eguale entusiasmo? Chi altro inserirebbe un duetto con Rihanna nello stesso album che unisce sia Sigur Ròs sia Brian May?

Nella conferenza stampa dopo aver accettato il premio per il "Best Act in The World Today", Martin ringrazia Brian May per il suo materiale e discute del galateo nell'incontrare altri musicisti. "Riconosci qualcuno ma non sai il nome," si preoccupa May. ("C'è una buffa gerarchia su chi si sofferma con chi," spiega Martin più tardi. "Io mi rivolgo a molte più persone di quelle che si rivolgono a me.") Poi c'è un incontro a tre con Noel Gallagher e Bono, seguito da un breve incontro con Tinie Tempah riguardo ad una possibile collaborazione. Alla fine della cerimonia Martin è occupato in un'intensa conversazione con Wretch 32 e Example.

Ma l'incontro più sorprendente è quello con Tom Meighan dei Kasabian che saluta Martin con un allegro grido: "Adoro la tua band!"
"Oh," dice sorpreso Martin. "Pensavo ci odiassi."
"Chi l'ha detto?" dice Meighan, atterrito. "E' una bugia. Ho sempre adorato la tua fo**uta band. Sinceramente, amico." Gli dà un abbraccio virile. "Vi adoro. Noi tutti vi adoriamo."

"Ci incontriamo in un momento piuttosto interessante perchè sono un po' confuso oggi," dice Martin, sprofondando in un divano nella stanza di controllo dello studio dei Coldplay a nord di Londra, The Bakery. E' alto e ha le spalle larghe, con una felpa con cappuccio che pare molto costosa e dei pantaloni azzurri da combattimento adornati con una spilla. Il suo viso è ancora da ragazzino, illuminato da una serie di larghi sorrisi che passano da essere nervosamente riflessivi ad essere sinceramente felici, ma ogni tanto guidati in una certa direzione. Ci spiega che ha male all'orecchio destro dagli MTV Europe Music Awards di Belfast di due sere fa. Sul red carpet ha visto due fan cantare il nuovo singolo Paradise e li ha abbracciati entrambi, solo che uno dei due gli ha urlato dritto nell'orecchio: proprio una ferita da pop-star.

Sulla parete vicino alla sua testa è appesa una lavagna bianca. Non tanto tempo fa vi era una profusione di titoli di canzoni e potenziali titoli per l'album. Ora è vuota se non fosse per le tracce attuali di Mylo Xyloto e un promemoria scarabocchiato "Raccolta differenziata in questo studio." Q ha fatto visita a Martin proprio qui durante l'estate per parlare dei suoi dischi preferiti per il numero di ! per il 25 anniversario della rivista ed era sembrato grato per l'interruzione. "E' divertente", disse. "Pensavo dovessimo parlare del nostro album e non sono ancora abbastanza sicuro per farlo."

Come spiega Will Champion: "Una delle più importanti armi nel nostro arsenale è la preoccupazione." Ogni album lascia Martin così creativamente esausto che si chiede se sarà in grado di farlo un'altra volta, da qui nuove storie su "I Coldplay stanno per sciogliersi?".

"Sembra sempre davvero così," dice, sgranando gli occhi azzurri. "Ogni album è una dichiarazione di come mi sento riguardo alla vita. Cerco di capire ogni cosa in ogni album quindi quando è finito non mi è rimasto più nulla."

La loro recente odissea promozionale è stata stupefacente in maniera differente dal solito. Per prima cosa hanno girato quattro continenti in sei giorni, volando da Los Angeles a Rio de Janeiro a Cape Town a Londra. In ogni luogo, afferma Martin, può contare sulle stesse tre domande. La prima è: cosa significa Mylo Xyloto? "Abbiamo circa 17 risposte. Ogni giorno passo circa 12 minuti in cui penso, E' ridicolo. Perchè hai chiamato un album in quel modo? Poi per le restanti 23 ore su per giù penso, Ah sì, so perchè ma continuo a non riuscire a spiegarlo."

La prossima è su Gwyneth Paltrow. "La lasciano sempre per ultima. Dico semplicemente quello che dico sempre, Lei è incredibile ma non sono molto bravo a parlarne". Alla fine, c'è quella che riguarda se si considerano o meno la più grande band del mondo. Questa è semplice: "No."

"Potrà sembrare ridicolo, ma mi sento come se stessimo ancora cercando di diventarlo," afferma. E allo stesso modo stranamente, non si sente famoso. "Penso che essere sposato con qualcuno molto più famoso non mi faccia sentire per niente famoso." Ad ogni modo, dice, essere famosi non è più come un tempo. "Quando per la prima volta incontrai Bono ho pensato, Wow, è un alieno che mi parla. Mentre ora tutti sono diventati umani."

Nonostante la grandezza del loro pubblico abbia giocato a loro favore - le loro canzoni non sono mai state più belle di quando sono state cantate da migliaia di persone al Glastonbury - non vede questo traguardo come una meta a cui valga la pena arrivare.

"Pfffrrt," sospira. "Mi importa davvero se riusciamo ad ascoltare il pubblico che canta con noi - lo amo più di qualsiasi cosa. Ma per quanto tu sia popolare sei anche impopolare, quindi il risultato è nullo. Se rispondi a quelli che pensano tu sia speciale allora poi dovrai rispondere anche a quelli che pensano che tu non lo sia."

Quando Q incontrò per la prima volta Martin, nel lontano 2000, quest’ultimo vacillò alla scoperta che alcune persone odiavano, ma davvero odiavano, la band che aveva formato con tre amici dell'università. L'idea non gli era mai saltata in mente prima. "A quel punto abbiamo capito che era musica, non un regime fascista. Non so quanto ci si possa arrabbiare riguardo a tutto ciò. Lo abbiamo imparato sulla nostra pelle."

Ora non gli interessa, o per lo meno non tanto quanto prima. "Sono così riconoscente alle persone che si seguono che non mi interessa proprio di quelle a cui non piacciamo. Ovviamente possono esserci dissensi nella musica, ma è un così grande lusso. Se puoi passare i tuoi giorni a scrivere sul blog che i Coldplay sono una merda allora hai una vita fantastica. Non ti devi preoccupare da dove arriva il tuo cibo o se qualcuno lancerà una bomba sulla tua casa o se c'è un tifone in arrivo."

Agli inizi, Martin fu sincero riguardo al fatto di essere il figlio di un contabile del Devon che non perse la sua verginità fino ai 22 anni. In fin dei conti un'onestà del genere è stata liberatoria poiché non c'è falsità. Al contrario di alcune rock star, lui non ha un personaggio da presentare al mondo, ma questo è il motivo per cui non si descriverebbe mai come una rock star. "Non puoi vestire i panni di qualcosa di innaturale poiché tutti sanno che non sei così. Noi non siamo mai stati 'fighi', ma abbiamo delle canzoni che piacciono davvero a un po' di persone e noi le abbiamo scritte e chiunque dica che non eravamo capaci pssono fott***i. Perchè sono caz***e."

Il minaccioso 'fo****si è riferito alle accuse di plagio rivolte a Viva La Vida di tre anni fa. Un giudice chiuse il processo di Joe Satriani ma, afferma Martin, questo è l'unico episodio nella benedetta carriera dei Coldplay che fa davvero male.

"Non mi interessa delle persone che ci odiano o dicono che abbiamo rovinato la musica. Ma se qualcuno ti accusa di qualcosa che tu non hai fatto, beh quello lo odio ca**o."

Gli ha dato particolarmente fastidio perchè forse considera Viva La Vida come la miglior canzone che abbia scritto. Rende anche nel migliore dei modi la sua visione del mondo: un'euforica canzone su una sconfitta completa.

Al massimo della mia sicurezza, proprio questa sicurezza è stata portata via da persone che dissero che non l'abbiamo scritta noi. Di conseguenza mi aspetto un disastro ad ogni momento. In ogni momento in cui non succede un disastro, sono molto felice."

I tuoi sentimenti sempre agli opposti? Ogni cosa è splendida o disastrosa?
"Sì, ci sono solo due interruttori."

Nessuna mezza misura in cui le cose vanno semplicemente bene?
No, non riesco a dire che va bene."

Sei sempre stato così?
"Sì. O ho migliori amici o non ho amici. O mangio tonnellate di cioccolato o non ne mangio. O scrivo le canzoni più belle o le peggiori."

Che ne pensavano di te le persone al collegio, Sherbourne?
"Anche a scuola probabilmente ero piuttosto discordante. Alcuni pensavano che fossi molto talentuoso ed altri che fossi il più grande se**iolo sulla Terra. E' divertente perchè pensavo che una volta lasciata la scuola sarei passato oltre e poi ho scoperto che era semplicemente un microcosmo della vita. E' proprio come un gran campo da gioco. E' stata una buona preparazione."

Il tuo umore può cambiare l'energia in una stanza?
"Devi chiederlo a qualsiasi altra persona che non sia io."

Ho chiesto a Will e ha detto di sì.
"[Ride] Beh, eccoti servito. Ma di questi tempi sto cercando di vedere tutto in prospettiva. Mio fratello è in Afghanistan. Da quando è sotto le armi penso che, beh, qualsiasi cosa di "disastroso" che possa capitare alla band non è confrontabile con altri ambiti quindi è meglio chiudere quella ca**o di bocca."

Il successo spesso dà alle persone una visione più cupa del mondo perché cominciano a non credere più nelle idee idee motrici della gente. E' successo anche a te?
"Se ho una visione più cupa del mondo? No, probabilmente una visione più ampia degli estremi. Sono stato in più posti, visto più cose. Mi sento come se ci fossero un sacco di cose meravigliose e persone meravigliose, di conseguenza ho una visione più luminosa di loro ma più cupa degli stro**i, alcuni dei quali li abbiamo incontrati."

E’ vero che ti vedi con un terapista una volta prima dell’uscita dei nuovi album?
“Ride” No, un po’ più di una volta. Ho problemi di insonnia. Il problema è questo e cosa devo prendere e cosa no.

Cosa succede nei tuoi sogni sui Coldplay?
“Ti spiego un classico sogno, che ho fatto ieri notte. Stavamo suonando Every Teardrop Is a Waterfall da Letterman ed io stavo suonando in una tonalità diversa da tutti gli altri e David Letterman viene verso di noi e dice, Potete smettere? Non è molto gradevole. Potete fare l'altra canzone? E poi abbiamo iniziato a fare l'altra canzone e la mia scarpa è caduta. Diventa tutto un po' surreale dopo tutto ciò ma di solito il sogno inizia con il suonare ad un concerto e con un problema insormontabile. Ho molti più incubi che sogni, probabilmente in rapporto nove a uno. La vita reale è molto meglio."

Agli MTV Awards, Chris Martin ha realizzato che era più vecchio di come si sentisse: "Mi sento ancora in buona forma ma avrei potuto anche essere il padre di Justin Bieber. In realtà no, perchè a quel tempo le ragazze non erano interessate a me ma biologicamente avrei potuto. Però si sono esibiti i Queen. Potrei essere il figlio di Brian May,"

Ancora prima del loro primo Ep del 1998 parlarono di come le band riescano a rimanere unite. "Abbiamo avuto a che fare con le insicurezze molto presto. "dice Will Champion. "Prendere decisioni e i soldi: tutto ciò che tende a far disgregare le band se non la prendi nel modo giusto. E' un rapporto tra 4 uomini e richiede una costante manutenzione."

Martin sosterrebbe che si tratta di una rapporto a cinque. Il suo compagno di scuola Phil Harvey è nella lista dei membri della band su tutti gli album tranne che in X&Y. Quello fu l'album in cui Harvey, che soffriva di un forte stress, si dimise dalla posizione di manager della band e scomparve dal loro giro prima di ricomparire come consulente creativo non . Fu l'album che piaceva meno a tutti loro, a supporto di ciò che avevano imparato studiando gli U2 e i Radiohead.

"Quelle sono due band che puoi considerare e dire, bene, guarda cosa hanno e sono rimasti sempre le stesse 5 persone [compreso il manager degli U2 Paul McGuinness]. C'è una forte ammirazione sia per questa unione che per la loro musica. Una band è qualcosa di magico. Nessuno sa realmente come ma funziona. Nessuno di noi all'interno della nostra band ha tanto talento come MIcheal Jackson o Lady Gaga ma abbiamo un' alchimia unica".

A Brian Eno viene riconosciuta fortemente quell'alchimia. Eno ha prdotto Viva la Vida Or Death and All His Friend ma il suo ruolo questa volta è piu nebuloso secondo Champion: "tastierista, produttore di rumori, incoraggiatore, agente provocatore - una persone che ci tiene sempre attivi."Ha incoraggiato i Coldplay a cantare insieme e a suonare insieme in cerchio. Questo è il modo in cui è iniziato Mylo Xyloto: come un album intimo e acustico. "Se qualcuno di noi è giù di morale il problema può essere risolto prendendo le chitarre e suonando una canzone degli Smith," dice Champion. "Questo è il motivo per cui siamo una band perchè è in questi momenti in cui tutto acquista senso. E' così facile perdersi in tutto quello che circonda questa realtà nostra."

Ma la loro dichiarazione di democrazia può essere difficle da portare avanti, ogni proposta è discussa a lungo. " A volte le cose che proponi dividono le opinioni nella band e questo significa che si finisce sempre per non farle, " dice Chris. "Penso che metà di noi vorrebbe suonare a X factor e metà pensa che sia una pessima idea."

In che metà sei?
Non te lo posso dire." Ma poi aggiunge:"io e Phil e Jonny faremmo qualsiasi cosa."

Lo stesso processo si applica alla scrittura delle canzoni dove ogni canzone che Martin propone deve superare un percorso ad ostacoli passando al vaglio di diverse opinioni: i membri della band, i produttori, la famiglia, gli amici. Champion disdegnava Clocks quando la ascoltò per la prima volta. "Ma sono per un'ora," dice Martin. "Non finì in una delle sue solite sfuriate. Poteva essere convinto mentre se Guy dice che non gli piace qualcosa, non cambierà idea."

Componi sempre melodie nella tua mente?
"Si, continuamente. E' questo il modo in cui do un senso alla mia giornata e al mondo. Tra qui e casa ne compongo molte. Tutti lo fanno giusto?

No Chris, non penso.
"Bene, ecco, "dice, come se non gli fosse mai successo prima." E' qualcosa che mi è stato donato, credo."

Quando passi una brutta giornata gli altri sanno come aiutarti?
"Si, lo sanno. Sono buoni amici perchè sanno che come cantante, specialmente perchè sono sposato con Gwyneth, subisco otto volte l'intervento dei media rispetto a loro. Sanno quando ho bisogno di loro. Non ce la farei da solo."

Come sarebbe essere un artista solista?
"Sarebbe terribile. Non penso che potrei nemmeno reggere un concerto a Butlin, e sono stato a Butline. Credo che io e la mia tastiera staremmo fuori da Woolworth, a prenderci degli urli."

Bono definisce Martin un bravo melodista come Paul McCartney. Sebbene i suoi gusti siano molto vari, le canzoni che lo fanno impazzire, da Somewhere Over The Rainbow a Someone Like You, sono immediate e semplici, come se fossero state create a caso e non composte. “La mia memoria ha sempre fatto schifo ad eccezione che per la musica,” dice. “Leggo un libro e se ci sono parole che mi piacciono le trascrivo ma non posso ricordare la storia raccontata nel libro. E’ la stessa storia dei tempi della scuola. Ma ho buona memoria per le melodie. E mi torna utile.

Con i testi è una lotta (molti, dice, sono un flusso di coscienza) ma le melodie nascono spontaneamente. Tutte le sue canzoni preferite, sia The Scientist o Fix You o Viva La Vida, sono nate già pienamente costruite anche se non sempre il meccanismo funziona. Un po’ di anni fa un sogno gli ispirò una canzone e con eccitazione la propose a David Bowie. "Disse, [ride] Mi dispiace molto ma non è il lavoro migliore dei tuoi. È stato molto gentile. Ed io pensai, Sai una cosa? Probabilmente hai ragione. Avrebbe potuto essere scritta sotto l’effetto delle pillole contro l’insonnia quindi non la presi sul personale."

La madre di Martin fa la musicoterapeuta con bambini disabili e sebbene storca il naso per il paragone ha ugualmente fiducia nella potere di una melodia – oltre alle parole o alla produzione o a cosa indossa il cantante – nel poter influenzare tutto. Non era il tipo da gruppo di correnti musicali ai tempi della scuola e rispettava la mancanza di faziosità nelle altre persone, come Jay-Z. "Quando Jay mi disse per la prima volta, Mi piace la tua band pensai, Di cosa c***o stai parlando? No, non è vero. Poi realizzai che era proprio così. Mi piacciono le tue canzoni – fu davvero spontaneo."

L’amicizia tra l’inglese borghese e il magnate del rap di Brooklyn è una delle più strane nel pop. "Si, è divertente,” ammette Martin. "Qual’è il commune denominatore? Beh, sotto sotto lui si sente un po’ come me e io mi sento un po’ lui."

Si sente un rumore dalla stanza prove di fianco e Martin si scusa. Un attimo più tardi dice ad alta voce, "Venite a salutare!" Q arriva ed eccoli: la persona di cui è difficile parlare Gwyneth Paltrow e la coppia di bambini, Apple and Moses, entrambi biondi e vivaci con accento da oltreoceano. "Mi stava chiedendo come posssiamo essere amici io e Jay dal momento che lui è così sicuro di sé ed io no," dice Martin, sollevando Apple sulla sua spalla.

"Si compensano," dice l’imperturbabile Paltrow. "Chris ed io siamo come Jay e Beyoncè: due di noi sono ironici paranoici e gli altri due calmi e con i piedi per terra."

Dopo un breve dialogo ("Ho incontrato Taio Cruz," dice ad Apple. "Gli ho detto che ti piace Dynamite"), la famiglia se ne va e Chris torna saltando sul divano. "Ecco," dice, raggiante. " Ecco la tua risposta. Ci bilanciamo."

Un po’ di settimane fa Martin stava facendo jogging a Manhattan quando si è imbauttuto nell’accampamento di protesta di Occupy Wall Street nello Zuccotti Park. Dato che uno dei temi di Mylo Xyloto è la resistenza politica, trova che la Primavera Araba e il movimento Occupy uno “strano” caso di sincronismo. “Phil disse che le persone avrebbero pensato che avessi scritto le canzoni su questi fatti.”

C’era una marcia di protesta in atto a cui ha partecipato per 10 minuti prima di sentirsi a disagio. “La gente penserà, Ma perché un cantante ricco qui? Mi sono sentito a disagio.

Martin ha provato a scrivere canzoni politiche con semplicità ma nessuna ha superato il test Champion, e lui pensa che il batterista abbia ragione. Come autore di canzoni, evita la rabbia con la sopportazione e la trascendenza. Il motif graffitaro sull’album, spiega, riguarda “il rendere qualcosa di oppressivo e brutto, bello. Ogni cosa nell’album punta sul creare qualcosa di bello da cose cattive. Come provare a dare colore al grigio.”

Ecco come la pensa Chris Martin. E’ profondamente virtuoso, fuori moda. Crede nel bene e nel male, cercando di rendere migliore il mondo, tutte queste cose. Quando gli scettici lo accusano di scrivere testi leggeri e rassicuranti per attrarre quanti più ascoltatori possibile, stanno tralasciando che queste canzoni sono messaggi per lui ma anche per il pubblico dei Coldplay. “Forse hai ragione,” dice. “Il messaggio è: riprendersi.”

Prima di andare Martin ha una domanda pressante per Q, “Quando pensi che dovremmo fermarci? Cosa dovremmo fare? Sono veramente confuso.”

Consultato sul destino della più grande band inglese, Q esita e afferma che dovrebbero fermarsi quando verrà a mancare il divertimento, ma Martin non è convinto.”Arriva un momento in cui dal ragazzo carino del bar si diventa lo squallido vecchio che va allo strip bar. Ora entrambe queste persone amano il sesso tanto quanto loro stessi. In quale momento si supera il confine?” Riflette sulla posizione dei Coldplay tra il il bar e lo strip bar. “Per fare un album deve significare tutto per noi quindi lavoriamo su un nuovo lavoro quando ancora ne sentiamo l’esigenza.”

Potrebbe rinunciare a questo? È difficile da immaginare. “Con tutte le insicurezze e le paranoie della vita giù dal palco, amo da morire stare sul palco, “dice, sporgendosi in avanti.”Mi piace la nostra band. E lo devo fare. Il divertimento, la gioia di farlo. Sul palco non ho dubbi su chi sia la fott**ta band più grande al mondo. Ma solo per 90 minuti.

Forse è questo il centro della questione. Per quei 90 minuti, Ogni cosa della vita di Chris Martin acquista significato.

[Grazie ad Elena Z. per la traduzione]