(2000) Villafranca / Misterbianco / Milano

I Coldplay entrano in Italia per la prima volta, in punta di piedi, grazie all’opportunità datagli dagli organizzatori del Rockaforte Rock Festival, evento canoro riservato alle band di stampo rock, ambientato al Castello Scaligero di Villafranca, paesino sito alla periferia di Verona. E' il 14 luglio 2000, e i Coldplay, freschi della pubblicazione di Parachutes, si ritrovano in compagnia di band come Subsonica, Marlene Kuntz e Sleater Kinney, ma soprattutto con artisti del calibro di Moby e Beth Orton. Da molti, la band è vista come il solito gruppo britannico che si esibisce in ballate mediocri e ripetitive, ma alla resa dei conti si scopre che sono proprio i Coldplay ad attirare la maggior parte del pubblico durante tutta la giornata. La loro esibizione, che inizia alla 5 del pomeriggio, manda in estasi i pochi fan già affermati e i tanti che ben presto lo diventeranno. In realtà, sul palco del Rockaforte i Coldplay sembrano quasi impossibilitati a ricostruire l'atmosfera che i loro brani sanno regalare. Ma molti si ripromettono di dare al quartetto inglese un’altra chance, soprattutto dopo le parole di Chris: "Un giorno lo riempiremo questo posto…".

Buonasera a tutti.
Siamo Coldplay, veniamo da UK.
Chris Martin

E un’altra possibilità arriva due giorni dopo, quando i Coldplay si spostano dal Nord Italia alla soleggiata Sicilia. E' il 16 luglio 2000 e la band regala un grande concerto in occasione del Sonicafestival 2000, manifestazione che si tiene a Misterbianco, nei pressi di Catania, in una Piazza Pertini stracolma. I Coldplay si esibiscono alle 22.30, ben prima degli headliner della giornata, i Verdena. Sono carichi. Hanno ricevuto la notizia che Parachutes sta letteralmente sbancando in UK. Così, sommessamente, iniziano a suonare, fra la diffidenza più assoluta (Chris Martin presenta le canzoni più volte perché non riceve gli applausi che meriterebbe) e fra le grida di disapprovazione di qualche fan che preferirebbe che i Coldplay lasciassero lo spazio ai più famosi Verdena. Otto brani, intervallati da diverse parole di Chris in un italiano "maccheronico" ma efficace e divertente. L’intero concerto, reso poi disponibile su internet in streaming grazie a Tiscali Musica, inizia con Spies, completa di introduzione "western" e che trova l’appoggio dei fans. Si procede con Bigger Stronger, Don’t Panic, High Speed, giungendo poi alla acclamata Yellow, al piano di Trouble, all’eterna Shiver e alla conclusiva Everything’s Not Lost.

Il 2 settembre è tutto pronto per un’altra "capatina" dei Coldplay in Italia, i quali, reduci da un positivo tour oltremanica, hanno già raggiunto un’ottima popolarità. E’ in programma una partecipazione all’Indipendent Days Festival di Bologna, ma la loro performance salta, in quanto Jonny Buckland è seriamente ammalato. I Coldplay non sanno come chiedere scusa per l’inconveniente che, avvenuto proprio all’ultimo minuto, costringe a cancellare l’evento soltanto 24 ore prima dell’inizio.

I Coldplay si accorgono che i fan, volenti o nolenti, sono rimasti amareggiati da questa pur non voluta defezione, così tornano molto presto in Italia, esattamente il 3 novembre.
I quattro si esibiscono al megastore commerciale Fnac di Milano per un concerto esclusivo. Davanti a pochissimi fortunati, Chris e soci propongono Don’t Panic, Trouble, Shiver, Yellow e Spies.

Questa canzone si chiama giallo.
Chris Martin

Non paghi, i Coldplay in serata partecipano all’MTV Supersonic, programma realizzato da MTV Italia, sempre a Milano, e si fanno finalmente conoscere appieno su tutto il territorio nazionale. La loro apparizione, timida ma sorridente, il loro suono ancora un po’ primitivo ma limpido e cristallino e la presentazione di Chris Martin riscuotono un enorme successo: "Siamo Coldplay. Veniamo da UK. Great!". Ad MTV Sonic propongono Shiver, ormai diventato pezzo d’apertura di ogni concerto, Trouble, We Never Change, Yellow e Spies. Solo alcune tracce però vengono registrate e poi ritrasmesse sulla rete musicale, inclusa la straordinaria Yellow, che Chris introduce con un divertente: "Questa canzone si chiama Giallo!".

Gli appassionati sono in delirio, ma non immaginano nemmeno lontanamente ciò che accadrà di lì a pochi giorni. Il 7 novembre, infatti, i Coldplay si esibiscono per un concerto vero e proprio, senza obblighi di inquadrature di telecamere e soprattutto senza spazi angusti, all’Alcatraz di Milano, in occasione del Winter Tour 2000. In un primo momento, l’evento era da tenersi ai Magazzini Generali, ma poi cambia la sede pochi giorni prima.
Chris conquista tutti, improvvisando una sveglia parlata in italiano. Il frontman è tutt'altro che un affascinante adulto in abito scuro che narra di amori falliti e momenti di depressione cronica. Saluta in italiano gli intervenuti leggendo da una serie di foglietti appositamente preparati, saltella da una parte all'altra del palco sorridendo continuamente al pubblico delle prime file ed ai suoi compari. Impressionante sentire poi una ragazzina, che seppur estasiata dalla bellezza del giovane Martin esclama: "Mi sembra Jovanotti!", testimonianza di come ancora i Coldplay siano sconosciuti ai più.

Il concerto inizia con un intro in pieno stile Sergio Leone a sfondo western, che anticipa Spies. Dopodiché, straordinarie performance di Trouble e Bigger Stronger permettono ai Coldplay di instaurare un vero e proprio rapporto intimistico con i fans. Poi di seguito High Speed, Shiver, Animals, Sparks, Don’t Panic, la straordinaria esecuzione di Help Is Around The Corner, e poi i due capolavori Yellow ed Everything’s Not Lost. In chiusura, a completare la magnifica serata, i Coldplay eseguono In My Place, ancora grezza e da rendere, dal punto di vista degli arrangiamenti, come quella attuale, ma che rimane il ricordo più vivo della serata.