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  • Jonny Buckland

Jonny Buckland

Jonathan Mark Buckland, nasce l'11 Settembre 1977 a Londra. E' cresciuto però a Pantymwyn, un villaggio alle porte di Mold, nel Galles del Nord, dove la sua famiglia si è trasferita nel 1981. Suo padre è un insegnante di biologia e chimica, mentre la madre si occupa di giovani disadattati.

Frequenta la Alun School di Mold, anche se i suoi sogni infantili volgono lo sguardo verso lo spazio, perché Jonny vuole fare l’astronauta, carriera poi 'stroncata' a suon di chitarra! Inizia infatti a studiare lo strumento a undici anni sotto gli incoraggiamenti del fratello maggiore (appassionato invece dei My Bloody Valentine), con il quale scopre, fra gli scaffali impolverati del padre, i dischi di Eric Clapton, Ride e Jimi Hendrix, che, insieme a George Harrison, influenzeranno notevolmente lo stile del chitarrista dei Coldplay (specialmente nell’uso dello slide). E’ in questo periodo che sale per la prima volta sul palcoscenico con un gruppo rap che propone canzoni scritte da lui.

Suonare la chitarra si trasforma in una vera passione, quando ascolterà gli Stones Roses, band di Manchester, che combina le sonorità del rock psichedelico con quelle del dark-punk e della discomusic.

Alla University College di Londra, dove incontra Chris, Will e Guy, continua ad inseguire il desiderio di esplorare lo spazio, studiando astronomia e laureandosi in matematica. Tuttavia Jonny ripone questo valido titolo di studio in un cassetto, per inseguire altre chimere, che lo porteranno ad immettersi sulla scia di chitarristi quali The Edge o Marr.

Il timido e riservato musicista contribuisce a dare un inconfondibile impronta 'brit' ai Coldplay e sostiene l’importanza della spontaneità nel creare musica: "Adesso è facile ottenere la perfezione nei dischi. I computer ti permettono di fare tutto quello che vuoi. Io credo che tagliare e ritagliare, aggiungere e aggiungere ancora, far sì che il ritmo sia perfetto e che sia tutto in sincronia, ti faccia ottenere alla fine un disco senza energia. Un disco che suona fiacco e stanco, come un trucco da quattro soldi. Un disco che non ha anima e vita".

La forte amicizia che lega Jonny a Chris, spesso porta il leader della band ad autodefinirsi il 'Gay Lover' del chitarrista. Chris ha addirittura ammesso che 'non ci sarebbe musica se non ci fosse Jonny Buckland'.