[Rolling Stone] Coldplay al lavoro su 'qualcosa di differente'

Rolling Stone: Coldplay al lavoro su 'qualcosa di differente' per il loro nuovo album - Dietro le quinte con Chris Martin e il suo entourage per questo nuovo lavoro

I Coldplay sono attualmente rinchiusi in studio a Londra, cercando di 'appiattire a martellate' i dettagli del loro nuovo album, previsto per Maggio prossimo, ancora privo di titolo. Su una lavagna bianca, tre membri della band hanno scritto le loro differenti proposte di tracklist per il disco. Chris Martin ha scritto la sua, sperando di esercitare un pò di pressione sui suoi colleghi. 'Una volta ho sentito Bono dire che le band non dovrebbero litigare per i soldi, ma per la tracklist...niente di tutto ciò potrebbe essere più pertinente a questo punto'.

Per registrare il quarto disco, la band si è legata al leggendario produttore Brian Eno e puntualmente ha cercato di rimuovere tutte le influenze pregresse. 'Avvertiamo la sensazione che i primi tre album siano stati una trilogia, già terminata e passata' dice il chitarrista Jonny Buckland. 'Perciò volevamo fare qualcosa di diverso'. Il complesso ha permesso a noi di Rolling Stone di ascoltare le canzoni su cui stanno lavorando, e molte di loro sono più rinfrescanti e rinforzate rispetto a pezzi tipo Clocks o Speed Of Sound.

Parecchie tracce sono significativamente più ruvide, con suoni di chitarra distorti e percussioni più prominenti. I testi sono più cupi e trattano i temi ricorrenti della morte e della solitudine. E su molte canzoni Chris è andato oltre il suo caratteristico falsetto, esibendosi in vocalità meno acute ma più sexy che sembrano molto più personali e reali. 'Non so se è buono o no, ma noi abbiamo certamente iniziato ad usare più colori' confessa Martin. 'E' impossibile accontentare tutti...E' solo la libertà di dire 'A tutti può non piacere questo'. Siamo dentro quest'aspetto al momento, perciò lasciatecelo fare'.

La band si è avventurata in una grande varietà di direzioni sonore, qualcosa da attribuire certamente all'incoraggiamento di Eno. 'Lui non è solo critico, ma anche propositivo' ammette Martin. E Buckland aggiunge 'Lui ha portato un mare di idee su tutto, anche nel modo in cui si struttura la giornata. Il suo suggerimento? Prendersi molte pause'.

La tracklist non è ancora definita, ma qui c'è una guida su parecchie canzoni quasi alla fine della loro registrazione e che quasi sicuramente saranno sull'album:

Violet Hill: una delle canzoni più forti, la band sta considerando di metterla a disposizione come promozione speciale durante le prossime settimane e poi lasciarla proprio fuori dall'album. Si apre con un riff seghettato di chitarra distorta. Il tema: l'inseguimento in amore. Ecco le parole: 'If you love me, won't you let me know?'

42: il fatto che la band sta considerando la canzone come primo reale singolo sottolinea quanto essi siano consapevoli quanto si siano divagati dalla loro tipica formula. E' un pezzo elaborato suddiviso in tre parti, con un suono del piano circolare, archi e batteria a mò di loop che sfoga in un climax più veloce, con una parte testuale molto seria: 'Those who are dead are not dead/They're just living in my head'.

Yes: qui, la voce di Martin è al centro di tutto come mai successo prima: suona molto più aggressiva e forte rispetto al passo, e la band ha usato un irresistibile combinazione di archi e suoni nordafricani: 'If you'd only, if you'd only say 'Yes'/I'm just so tired of this loneliness'. E' la canzone più fresca e pulita dai tempi di Parachutes.

Death And All His Friends: un rock liscio con un riff che sembra preso dai Doobie Brothers, poi piano e, nell'ultima sezione, il flauto.

Cemeteries Of London: notate il sentiero tematico che emerge dai titoli e dai testi? Questo pezzo, con un electro loop e battiti di mani, non sembra assolutamente così deprimente come il titolo suggerisce.

Life In Technicolor: Permeata da una chitarra acustica stridente, questa è una delle poche tracce che sembra costruita dalla struttura di brani come Don't Panic, solo un pò più, beh, in preda al panico: 'Baby it's a violent world' canta Martin.

Chinese Sleep Chant: si apre con un riff di chitarra ma si evolve in una propulsiva traccia a sfondo dance con voci angeliche e un low-mix.

Strawberry Swing: questa è uno dei diversi tagli potenziali dall'album con notevoli influenza afro-pop. Qui, una chitarra pizzicata e priva di distorsioni che suona come un qualcosa venuto dal Mali si mischia a un giro pesante di basso e sintetizzatori psichedelici. 'Mia mamma viene dallo Zimbabwe, ho trascorso molto tempo lì' dice Martin. 'Sono solito lavorare in uno studio dove le persone suonano così'.

Reign Of Love: una ballata d'amore al piano, con basso e organo che fanno da sfondo a un testo da fiaba.