[Mylo Xylotour Tour Book] Intervista a Roadie #42

"Ogni concerto è frutto della collaborazione tra la band e il pubblico"

Roadie #42, parte della squadra dei Coldplay ormai da 10 anni, è colui che scrive un dettagliato e divertente blog di viaggio per Coldplay.com. In questa intervista spiega quanto è importante il pubblico in un concerto dei Coldplay.

Di recente ho pensato a come deve essere lavorare nella cucina di un ristorante famoso. C'è un posto in cui e la mia compagna andiamo a mangiare quando sono a casa, e che si è sempre rivelato ottimo ogni volta in cui ci siamo stati. Nel loro menù parlano orgogliosamente dei macellai specializzati e i negozi dei coltivatori locali che forniscono loro gli ingredienti. Spesso penso a quanto debba essere bello lavorare con i prodotti di miglior qualità in un ambiente in cui l'enfasi è focalizzata sull'essere sicuri che i risultati siano di un livello sempre superiore.

Sono sicuro che sapete bene dove voglio arrivare con questo discorso - ci sono ovvi parallelismi con il lavoro che noi tutti facciamo durante i tour. Abbiamo la possibilità di usare giocattolini su cui non potremmo probabilmente mai mettere le mani altrimenti, e i risultati hanno il potenziale di essere davvero superbi. Anche le materie prime non sono così male. Le canzoni sono eccezionali, e anche i ragazzi sono al top di quello che possono dare in questo momento. Sono in forma perfetta e vogliono sempre dare tutto per fare in modo che il concerto non possa essere migliore di così.

Con questo ovviamente non voglio dire che non ci sia nessun tipo di ostacolo. I piani possono cambiare come una banderuola in un uragano. Quella che fino ad un secondo fa era la cosa più importante e urgente al mondo può essere accantonata all'improvviso e mai più menzionata - e il semplice fatto che sia impossibile fare qualcosa ha poca importanza.

Tutto quello che la band ci chiede di fare e si aspetta da noi è uguale a quello che loro stessi si chiedono l'un l'altro. Lavorano più duramente di qualsiasi gruppo di persone che abbia mai incontrato e hanno le palle di provare, di fronte ad un grande pubblico, a fare cose che potrebbero farli sembrare stupidi se non riescono a farle giuste subito.

Nonostante tutto, anche il roadie più lamentoso (e ci piace lamentarci, credetemi) è qui perchè vogliamo fare qualcosa di grande. Ognuno di noi, che sia sporco o assonnato, è un artigiano la cui motivazione deriva dalla consapevolezza di fare il miglior lavoro che si potrebbe mai fare - e in questo tour essere "bravi" è solo il punto di partenza. Ognuno di noi è orgoglioso quanto la band nel contribuire a qualcosa di cui si può essere orgogliosi. Tutti gli ostacoli che ci troviamo di fronte non servono solo a dar vanto al proprio ego o per i capricci delle pop star, ma servono a creare un concerto migliore e compatto. In più - non si sa mai di quanto si è capaci finchè qualcuno non insiste sul fatto che sia davvero importante che tu faccia qualcosa che sei sicurissimo di non poter fare.

Tornando per un momento alla cucina - mi ricordo che una volta ero seduto a parlare con il vecchio capo cuoco dei Coldplay, un adorabile tipo dall'Emisfero Sud che si chiamava Ben Albertson. Stavamo discutendo di come siamo sempre stati fan della musica crescendo e come mai siamo capitati a lavorare nei tour. Abbiamo discusso di quanto esaltati siamo stati la prima volta che siamo andati ad un concerto. Mi ha anche detto che spesso, mentre lavorava, andava a fare un giro nell'arena di turno per assistere alle prime due canzoni.

Non lo faceva per vedere la band, ma per assorbire l'eccitazione del pubblico. Mi ha giustamente fatto notare che, "a volte ti dimentichi che mentre tu stai semplicemente lavorando, da qualche parte là fuori ci sono persone per cui questa sarà la serata più bella della loro vita".

In mezzo a tutte le battaglie, i jet-lag e la confusione, *è* davvero facile dimenticare che ci sono persone che si stanno divertendo. In definitiva però, le persone che si divertono e che porteranno con se' dei ricordi bellissimi è l'indicatore perfetto che il lavoro è stato fatto bene. Per la squadra di lavoro, una notte che va bene è quella che va come deve andare e passa senza momenti di panico o più sforzi di quelli che servono (che bisogna ammettere, è davvero una gran cosa...). Ma ogni tanto abbiamo una vaga idea che questa cosa che siamo riusciti a costruire è davvero una figata.

Generalmente le sere che si ricordano per noi (che vediamo il concerto ogni sera), sono rese tali dalle persone che stanno tenendo in mano questo tour book e guardano verso il palco. Ogni concerto è frutto della collaborazione non solo tra la band e la crew, ma soprattutto tra la band e il pubblico.

Quando ripenso ai dieci anni in cui ho lavorato per questa band, la maggior parte dei momenti da ricordare dipendono dal pubblico e la sua reazione. So di fatto che i concerti che la band pensa siano stati i migliori dipendono tutti dal pubblico. (Beh, forse è così per tutti tranne Jonny, che una volta mi ha detto che per lui un concerto che va bene è uno in cui "non scazzo troppe volte").

Spero almeno che il concerto di questa sera sarà qualcosa che ricorderete per il resto della vostra vita. Se vi state divertendo, c'è una buona probabilità che anche noi ci staremo divertendo.

Sarebbe sicuramente tutto una schifezza senza di voi.