[Mylo Xylotour Tour Book] Intervista a Dan Green

"Se il pubblico dà tutto sè stesso alla band, di solito anche loro lo fanno in cambio".

Da ingenere del suono a tempo pieno per i Coldplay sin dal 1999, Dan Green ha visto la band dal vivo più di qualsiasi altra persona. Ripensa a tutto questo tempo passato con loro e ci parla di come ha fatto un passo oltre arrivando a co-produrre Mylo Xyloto.

Quand'è stata la prima volta che hai lavorato come ingegnere del suono per i Coldplay?
E' stato in questo posto piccolo chiamato Dublin Castle a Londra all'inizio del 1998, che era poi il loro primo concerto come Coldplay. Mi ricordo che il motivo principale per cui fui chiamato era che l'altra band che doveva suonare quella sera non avrebbe lasciato usare la propria batteria ai Coldplay, che era invece il piano originario. Io c'entravo un po' con questa decisione perchè avevo dovuto dire all'altra band che il loro tempo era scaduto. E così loro hanno cominciato a dire "Abbiamo portato con noi tantissime persone quindi se non ci fai continuare i Coldplay non possono usare la nostra batteria".

Ti ricordi il nome di quella band?
Sfortunatamente no. Sarebbe bello ricordarlo.

Quale era il tuo lavoro in quel periodo?
Ero l'ingegnere del suono del Dublin Castle. Avevo circa 18 anni in quel periodo.

Eri giovane per fare quel lavoro, no?
Si, credo di si. Avevo fatto un corso al college per ingegneria del suono e mi sono imbattutto in un tipo che si occupava della stessa cosa al Dublin Castle. Mi disse che sarei dovuto andare a trovarlo e vedere come mi sembrava, è andata bene e così mi ha offerto il lavoro.

Quando hai visto i Coldplay la volta successiva?
Circa sei mesi dopo un mio amico che lavorava durante le serata in un altro pub di Londra, il Bull & Gate, mi ha chiesto di occuparmi del suono lì. Li ho visti suonare là e me li sono ricordati dalla volta prima.

Quindi avevano lasciato il segno la prima volta che li hai visti?
Beh, si, perchè erano dei ragazzi davvero gentili. Perchè la maggior parte delle volte le band erano piuttosto sgarbate. Invece loro erano loquaci e amichevoli.

E musicalmente parlando?
Era un po' difficile da dire, perchè il concerto al Dublin Castle è stato uno dei loro primi e non avevano una batteria loro! Ma quando li ho visti al Bull & Gate è stata una cosa completamente diversa. A quel punto erano diventati davvero bravi. La cosa che mi ha impressionato di più è quando hanno suonato la canzone dalla colonna sonora di 007, You Only Live Twice, alla fine del concerto. Dopo di quella ho esclamato "Wow, questi ragazzi sono davvero bravi". Così mi sono avvicinato a Phil e gli ho detto "Guarda, se ti serve qualcuno che si occupi del suono per voi, sarei felice di aiutarvi".

E poi ti hanno chiamato per occuparti del concerto come supporter dei Catatonia al London Forum nell'Aprile del 1999?
Si esattamente, e così ho fatto.

E da quel momento in poi hai sempre lavorato con la band?
Praticamente si. Ho saltato un tour in Sud America quando è nata mia figlia Sophia. E devo aver saltato altri tre concerti agli inizi. Ma credo di aver saltato solo una dozzina di concerti in tutta la storia dei Coldplay.

Quindi, il tuo lavoro è far si che la performance dei Coldplay si senta bene.
Si, esattamente. Cerco di farla sentire il meglio possibile per chiunque. Semplicizzando le cose, mi occupo dei livelli della musica e di come l'impianto acustico è posizionato.

Se sei al supermercato e senti Viva La Vida, pensi "Oh devono alzare un po' il suono alla fine"?
Haha! Beh, forse un po' si.

Che differenza c'è nel tuo ruolo adesso rispetto ai primi tempi?
Suppongo che la cosa più importante sia avere il lusso del tempo e l'accesso alle migliori attrezzature. Questo mi ha aiutato molto. La tecnologia è cambiata così tanto da quando ho iniziato, specialmente con le console digitali e cose simili.

Ha reso le cose più facili?
Da un po' di vista si, ma allo stesso tempo ha reso le cose molto più complicate perchè ci sono molte più opzioni. Puoi davvero migliorare il suono grazie a diversi software. Posso anche registrare un concerto su più tracce, poi riavvolgerlo e giocare con le varie opzioni per anni. Si può sperimentare molto di più adesso.

Quando hai iniziato ad essere coinvolto con la band anche in studio?
Sono sempre stato presente in studio per ogni album, ma mai coinvolto da punto di vista ingegneristico, solo come aiuto. Ho fatto qualcosa in più per X&Y e poi per Viva i ragazzi mi hanno chiesto di costruire il loro studio personale, che è diventato poi la Bakery. Mi sono anche occupato di alcune cose ingeneristiche per quell'album. Poi durante il tour di Viva, io e Chris abbiamo iniziato a registrare alcune cose nelle stanze di hotel. Avevo questa idea su cui lui ha scritto Up With The Birds. Quindi ho iniziato ad essere sempre più coinvolto, e poi ha chiesto se a me e Rik sarebbe piaciuto occuparci della co-produzione dell'album con Markus.

Quindi questa è la prima volta che sei creditato nella produzione?
Si esattamente. E' stato piuttosto esaltante.

Su quante canzoni hai lavorato?
Abbiamo lavorato su tutte, come squadra. Abbiamo avuto un ottimo meccanismo per cui ripartivamo da dove Rik e Markus avevano lavorato durante il giorno registrando la band live, e poi io e Chris ci mettavamo ad ascoltare tutto il materiale durante la sera. E in quei momenti Chris continuava a scrivere tantissimo. Poi quello che avevamo fatto la sera veniva presentato al resto della band, Rik e Markus il giorno dopo.

Avendo visto la band dal vivo più di chiunque altro, ci sono delle canzoni che saresti contento di non sentire più?
Direi di no. La gente mi chiede se non mi stanco di ascoltare la loro musica, ma non si tratta di quello, perchè stai facendo un lavoro. Stai cercando di presentare a tutte le persone del pubblico quello che loro stanno suonando. Quindi stai ascoltando, si, ma in modo completamente diverso rispetto al pubblico.

Ti diverti ancora? E capisci quando un concerto è andato meglio di un altro?
Oh, assolutamente. E di solito dipende dal pubblico. Se il pubblico dà tutto sè stesso alla band, di solito anche loro lo fanno in cambio, deriva tutto da questo.

Ci sono delle canzoni che ti piacerebbe rivedere in scaletta?
Si, mi piacerebbe riascoltare Warning Sign. E Amsterdam è sempre stata bella dal vivo.

Hai un concerto preferito?
Probabilmente tutti quelli a Glastonbury. Ci sono una speciale magia e un'atmosfera a Glastonbury che nessun altro concerto o festival ha. E poi è bello essere un po' nervosi e in ansia per un concerto, cosa che succede sempre a Glastonbury.

Infine, ci siamo sempre chiesti se avresti il coraggio di abbassare il volume della band durante un concerto e iniziare a cantare tu?
Lo farei, si.

Sei mai stato tentato di fare un karaoke improvvisato?
Um, no. Non credo che nessuno lo vorrebbe!