[Q Magazine] Intervista a Chris Martin [Q Magazine] Intervista a Chris Martin

[Q Magazine] Intervista a Chris Martin - periodo Parachutes

Sono le 6 di un caldo e dolce lunedì pomeriggio. Norwich's Art Center, che potrebbe facilmente prendere il posto di una chiesa di domenica grazie alla sua architettura ornamentale, ha un cartello sulla porta che informa la folla che continua ad aumentare che lo show della sera dei Coldplay è sold-out. Tuttavia informa le persone che possono tranquillamente sedersi sull'erba di fronte, cosa che fanno subito dato che il tempo si preavvisa di un bello duraturo.

Più tardi, vari membri della band cammineranno tranquillamente di là. Gli studenti che si sono riuniti là punteranno timidamente il dito, insicuri che quello sia effettivamente il bassista, di cui hanno temporaneamente dimenticato il nome. E' un posto molto piccolo, l'Arts Centre, e una scelta alquanto inusuale in cui suonare per una band il cui album di debutto, Parachutes, è recentemente entrato in classifica al Numero 1 ed è già platino. Ma in fin dei conti è una data riorganizzata che in principio sarebbe dovuta essere suonata quando i Coldplay erano ancora dei Travis, o degli Idewild qualunque, e non la Grande Speranza Bianca del 2000.

Nel backstage, la band si aggira imbarazzata e divertita. In realtà sembrano imbarazzati e divertiti la maggior parte delle volte. Potrebbe essere parte della loro natura. Il cantante Chris Martin firma autografi per coloro che scrivono nella fanzine e non si dimentica mai di ringraziare tutti per essere venuti. Oltre ad essere abbastanza alto, è anche infallibilmente gentile.

 

'E' un periodo strano e confuso, ad essere sincero' dice. 'Dall'uscita dell'album non siamo stati molto qui in Inghilterra perchè siamo stati occupati a fare promozione in giro per l'Europa. Quindi tornare a casa, è un po' difficile... riuscire a stare subito al passo'. Cammina lungo un corridoio, poi su per una rampa di scale. Lungo la strada incontra ancora persone che chiedono autografi.
'La gente conosce Yellow?' chiede nello stretto camerino della band. 'La gente sa chi siamo?' Alza le spalle. 'E tu?' chiede di Q. 'Hai già ascoltato l'album?' Naturalmente, sì. 'Oh. Oh, bene. Abbiamo parlato con un sacco di giornalisti tedeschi ultimamente. Non hanno la più pallida idea di chi siamo!' La scrollata di spalle, chiaramente un tratto distintivo, arriva di nuovo. 'Allora siamo famosi?' Notevolmente. E, considerata la nomination per i Mercury Music Prize, ancora di più... 'Bene, è...un...è bello' si decide a dire, quasi cautamente. 'Quello che intendo è che, è una bella sorpresa. Non è che penso che non lo meritiamo, perchè lo meritiamo. Ma da un certo punto di vista, è quasi come una festa a sorpresa per il compleanno. E' il tuo compleanno quindi è qualcosa di perfettamente prevedibile che qualcuno possa fare una festa no? E se non te lo dicono prima, allora sarà una sorpresa, ma non proprio una sorpresa, perchè, beh, tu lo sai...' Grazie a Dio, si ferma per prendere un respiro, e poi sorride con uno sguardo interrogativo. C'è una piccola bottiglia di acqua minerale nella sua mano sinistra. Ne beve un po'. 'Ha un pò di senso?' si chiede.

 

Senza dubbio i Coldplay sono la band del momento. Formatisi solo tre anni fa, la loro ascesa è stata sorprendentemente veloce – più veloce degli Steps. Prima di firmare per la Parlophone - 'la casa discografica' sottolineano prontamente, 'dei Beatles' – più di 15 mesi fa, hanno pubblicato un disco auto finanziato, il Safety EP, seguito da un singolo, Brothers & Sisters, per l'etichetta indipendente 'Fierce Panda'. Proveniente dalle Home Counties, Devon e Galles del Nord, sono tutti dei ragazzi modesti della classe media che un giorno diventeranno i pupilli agli occhi delle loro suocere. 'Alla fine è il male minore' dice Chris. 'Ma può diventare un po' stancante leggere che siamo dei ragazzi buoni e umili tutto il tempo'. A giugno hanno suonato nella fascia oraria di metà pomeriggio a Glastonbury davanti ad una impressionante folla di 10.000 persone. In quel periodo erano già entrati nella top 40 due mesi prima con Shiver ma, due settimane dopo la loro esibizione, il singolo Yellow entrò direttamente alla numero 4 in classifica. Nel giro di pochissimo tempo sono diventati I Nuovi Radiohead ma Orecchiabili e Amichevoli, e i Nuovi Jeff Buckley ma Vivi e con delle belle Vendite. I critici iniziarono a definirli The Men Who, con l'unica differenza che i Travis lo furono nel 1999, i Coldplay lo saranno quest'anno. Le similitudini tra le due band non sono evidenti, ma entrambe scrivono canzoni emotive e pronunciatamene elegiache che si spiegano seguendo il loro passo comodo. Parachutes è un album insolitamente grazioso, il suono di uomini più maturi della loro età. I bookmaker lo danno come favorito a vincere un Mercury Music Prize a Settembre. '3 a 1' aggiunge Chris, sorridendo.

Pur essendo una band così nuova, i Coldplay stanno ottenendo una buona dose di sostegno e rispetto. Ma c'è un detrattore. Quando ha scoperto che erano stati nominate per i Mercury e lo stesso non era successo per il suo album dei Primal Scream, il fondatore della Creation Records, Alan McGree, ha dichiarato che facevano 'musica per piscialetto'. 'Si, ma è solo un vecchio punk no?' Chris si oppone, scorrendo nervosamente una mano tra il suo taglio ormai cresciuto. 'Non siamo ancora sicuri di come ci sentiamo per questa nomination. E' una posizione strana, no? Stiamo spingendo via con difficoltà tutti gli ostacoli, ma non è stato un buon anno per i bei dischi, quindi in realtà è giusto che ci siamo. Sappiamo esattamente cosa faremo col premio in denaro [£25, 000] comunque...' Cioè? 'Beh, diciamo che vorremmo farne buon uso, forse darlo in beneficenza. Non è che ci serva assolutamente. Finché abbiamo abbastanza soldi per lavarci i calzini, siamo contenti'. Credete di dover vincere? 'Credo che dovrebbe vincere Badly Drawn Boy' dice Chris. 'Adoro quello che fa'. Jon Buckland ha un'altra idea. 'Credo che i Primal Scream avrebbero dovuto avere una nomination. L'album era molto bello'. 'Non lo dici sul serio Jon' lo rimprovera Chris. 'Sei solo spaventato da quello che ha detto Alan McGee, ecco tutto. Da quand'è che ti piacciono i Primal Scream?' 'Mi sono sempre piaciuti, e lo dico sul serio. 'Exterminator' è un bel disco'.

'Stronzate'. C'è un momento di vago e strano silenzio e poi Chris si scusa con il suo amico. 'Scusa, non lo dicevo sul serio. Ma non sapevo che ti piacessero i Primal Scream'. Poi, girandosi verso Q, sembra imbarazzato. 'Non lo scriverai nell'intervista, vero?' Perchè no? 'Non voglio che sembri che stiamo litigando, perchè non stavamo litigando. Almeno non veramente. Era solo una differenza di opinione'. Chris Martin non ha ovviamente mai letto un'intervista con Noel e Liam Gallagher. Non c'è niente di male in una piccola differenza di opinione, dice Q. 'Bene, dì solo che a Jonny piacciono i Primal Scream, ma non ho mai avuto tempo per ascoltarli'. Questa è una cosa tipica dei Coldplay. Sono veramente delle belle persone. Infatti McGee ha ragione nel dire che non sono veramente rock'n'roll. Prendendoli separatamente Buckland, Berryman e Champion sono la prova vivente dell'esistenza dell'umiltà. Chiedete loro come ci si sente a diventare famosi e ricchi all'improvviso, e risponderanno più o meno nello stesso modo che risponderebbe una persona appena promossa dal ruolo di commesso agli scaffali a cassiere nel supermercato locale. Ma Chris Martin non è un uomo sereno. Dai suoi testi – canta di angoscia con tutta l'empatia che riesce a trasmettere 'di un ragazzo nella sua stanza, seduto su una vecchia pila di Razzles' – ci si aspetterebbe una gioventù resa svogliata e pigra dalle attenzioni del mondo, ma nella carne in realtà è l'opposto. Dannato, con i penetranti occhi blu costantemente irritati come se la realizzazione degli sconvolgimenti terreni siano sempre nella sua mente, non beve, non fuma ne' impreca (anche se si avvicinerà a farlo). Il suo sorriso - una rivolta di denti – lo fa sembrare completamente pazzo. E tutto ciò senza l'uso di narcotici. 'Siamo sempre stanchi in questi giorni' dice. 'E' fenomenale solo il fatto che riusciamo ad alzarci al mattino. Sai, non riesco nemmeno a ricordarmi l'ultima volta che ci siamo veramente seduti a scrivere una canzone. Non abbiamo tempo'.

Dal 31 Luglio, la data del Q-Witnessed Show a Norwich, i Coldplay sono stati in Giappone e sono tornati. Domani andranno in Portogallo. Ed è così da un po' di tempo. 'E' bello avere questa opportunità di portare la nostra musica in altri Paesi, ma è anche strano, come se fossimo dei venditori ambulanti. Quando siamo tornati dal Giappone, ho visto delle pubblicità dell'album in TV. Non sapevo che avessimo delle pubblicità in TV! E' come se fossimo il Nescafè o roba simile!' Si gratta il mento, assorto nei pensieri. 'Ma suppongo sia una buona cosa, perchè stiamo portando la nostra musica ad un pubblico più grande possibile. Ed è buona musica in fin dei conti'. Chris Martin sta per fare qualcosa che non ha mai fatto prima. Tenetevi forti. 'So che siamo considerati dei giovani alquanto umili', inizia, 'ma a volte penso che le persone non ci apprezzino nello stesso modo in cui lo facciamo noi. Noi siamo...siamo bravi. Non l'ho mai detto prima, ma lo dico adesso per la prima volta a Q'. Si schiarisce la gola in modo comico. Prende un respiro profondo. 'Siamo proprio una bella band. Una delle dieci migliori band del mondo in effetti, Almeno secondo me' Poi riconsidera. 'No. No – è un fatto. E lo difenderò coi coltelli!' L'ultima pop star ad aver usato questa espressione su carta stampata è stato Cliff Richard. 'Il successo di Yellow e dell'album non è, credo, un errore madornale' continua. 'Ce lo meritiamo, veramente. E' solo che non ci sentiamo a nostro agio ad urlarlo ai quattro venti così spesso. Ma amo questa band. E' la ragione per cui mi alzo alla mattina'. Durante il concerto a Norwich una settimana prima, Chris Martin ha introdotto così Yellow: 'Negli anni '70, c'era Bohemian Rhapsody dei Queen, negli anni '80 c'era Rio dei Duran Duran e negli anni '90 Runaway Train dei Soul Asylum. Noi siamo i Coldplay e questa è Yellow'. Q gli ricorda questo episodio e lui sorride timidamente. 'Quello che cercavo di dire in quel momento era che penso veramente che sia una canzone importante, forse addirittura una canzone che ci definisce. Sai, prima di fare parte di questa band eravamo tutti in band incerte ai tempi della scuola e nessuno di noi sarebbe mai andato da nessuna parte anche se era il nostro sogno più grande. Mi ricordo che quando avevo circa 15 anni sono passato attraverso una fase electro-pop, durante la quale pensavo che fosse veramente una bella idea indossare un gilet di pelle sul palco'. Spiega che c'è un video che testimonia questa dichiarazione e teme che possa un giorno saltar fuori e perseguitarlo. 'Ma quando ho incontrato Jonny all'Università, è stato come, non so, l'India che si scontra con l'Asia, due enormi continenti che si uniscono...' Fa scontrare i pugni chiusi e compiaciuto della metafora, continua...
'...e quando Guy e Will sono saltati a bordo, è stato come...è stato come l'Est e l'Ovest si unissero a noi. Bang! Ed è sempre così per noi, ogni volta che suoniamo'. E si vede anche. Mentre la vena soporifera dell'album può far pensare che i Coldplay dal vivo siano tristi tanto quanto una messa in chiesa, tutte le luci basse e pose tenebrose, in realtà sono molto divertenti. Abbastanza un bellimbusto, Chris è un frontman brillante e loquace a cui piace scherzare con il pubblico. Durante canzoni particolarmente cariche come Trouble o Sparks, il suo viso ha un'espressione che ricorda quella di Rolf Harris poco prima di chiedere. Allora mi sai dire cos'è? 'Ad essere sincero, è difficile non sorridere quando siamo sul palco, perchè ci divertiamo' dice, raggiante. 'Ma stiamo parlando delle nostre performance recenti. Adesso che abbiamo sempre più persone che vengono ai nostri concerti, dovremmo diventare più seri e più studiosi? Dovrei stare zitto tra le canzoni, o dovrei invece cominciare a recitare tutto Oscar Wilde e ostentare la mia pungente arguzia? Vedi, non voglio andare ed eccedere nelle cose, ma è bello chiacchierare con le persone che hanno pagato per essere qui'.

La scorsa settimana il cantante è stato invitato come ospite a Never Mind The Buzzcocks. Anche se estremamente tentato, il programma della band l'ha costretto a rifiutare. 'Ci sarà tempo più avanti' dice. Passano alcuni giorni. 'Ci stiamo veramente divertendo' dice sbalordito Chris Martin, masticando una fetta di torta in uno studio fotografico di Londra. 'Da molti punti di vista le nostre vite sono uguali a prima, ma sono anche cambiate. E' stato strano andare in Giappone, un posto in cui non eravamo mai stati prima, e avere tutte queste persone che gridavano per i nostri autografi'. Hanno suonato al Fuji Rock Festival e, mentre erano là, si sono impegnati ad immergersi nella cultura locale. 'Siamo stati a questo meraviglioso parco dei divertimenti' dice Chris. 'Abbiamo fatto un giro su queste montagne russe velocissime'. Guarda Jonny per ottenere una conferma. 'Com'è che si chiamava?' Jonny fa spallucce. 'Non so. Montagne Russe Velocissime?''Va beh, comunque, è stato fantastico. E poi io, Jonny e Will una notte non riuscivamo a dormire, e così siamo scesi al bar dell'hotel e abbiamo parlato con questi meravigliosi barman, guardando il vulcano fuori dalla finestre, mangiando cioccolata...' Si distrae. Allora questo modo di vivere calza a pennello, no? 'In questo momento, si, è un gran divertimento' dice con tono entusiasta. 'Anche se non siamo ancora al punto dei Bon Jovi. Ma, devo ammetterlo, questa fama che sta aumentando ha certamente i suoi vantaggi'. Cioè? 'Beh, un paio di settimane fa ho avuto il mio primo appuntamento con la mia nuova ragazza. Mentre eravamo fuori, sono stato riconosciuto per la prima volta nella mia vita. Non una, ma due volte!' Si piega in avanti con fare cospirativo, la sua voce un sussurro, gli occhioni blu. 'Tra me e te...credo sia rimasta molto colpita'.

Tratta da: Q Magazine

Data: Ottobre 2000