Ecco come è nato il brano '42'

Un editorialista del magazine Rolling Stone, lo stesso il quale aveva già redatto un'intervista di presentazione dell'album Viva La Vida Or Death And All His Friends nei mesi scorsi, ha oggi reso nota la vera storia della nascita del brano 42, uno dei più importanti dell'intera tracklist dell'ultimo disco dei Coldplay.


Ecco cosa ha scritto:

All'inizio di quest'anno, sono volato a Londra per visitare i Coldplay mentre davano gli ultimi ritocchi al loro nuovo album, 'Viva La Vida Or Death And All His Friends', per un breve incontro.
Chris Martin e compagni mi hanno accolto nel loro studio, situato in una piccola parte della zona nord di Londra, negli immediati pressi delle loro abitazioni. Erano ancora incerti su quali canzoni dovessero includere nell'album e in quale ordine, ma erano più o meno tutti d'accordo di fermare le registrazioni o riregistrarle ex-novo. Mi hanno gentilmente fatto sentire un gruppo di 'contendenti' per l'album e poi mi hanno chiesto un parere.
Mi sono davvero piaciute la maggior parte delle canzoni e gliel'ho fatto sapere. Senza molta accortezza, gli ho fatto sapere che la parte centrale di '42' - una complessa composizione in tre parti - sembrava essere un pò l'ultima parte di 'Sit Down Stand Up' dei Radiohead (la parte in cui si canta 'the rain drops, the rain drops...').
Martin mi ha fissato attentamente per un secondo, poi è passato oltre e non ci ho fatto molto caso. Avevo dimenticato per un momento la reputazione della band come copiatori dei Radiohead, oppure non avevo capito quanto Martin li avesse interiorizzati...
Comunque, quando sono tornato più tardi, Martin aveva convinto il riluttante chitarrista Jonny Buckland a ritornare in studio. Lo stesso Martin mi aveva detto che, dopo aver pensato a quello che gli avevo detto, voleva che Jonny inserisse alcune parti di chitarra nella sezione di mezzo di '42'. 'Non è che mi preoccupo se suona come i Radiohead', diceva. 'E' solo che quando ho una canzone in testa, non è come quella che alla fine esce fuori'.
Tornato a casa da Londra, ho ricevuto una mail da un amico della band, la quale era in studio quella notte, con dei ringraziamenti da parte loro per aver fatto 'un grande favore'. 'Li hai spinti a tornare indietro e rivisitare quella parte di canzone', c'era scritto. 'L'abbiamo migliorata davvero tanto, dandole molta più energia e sapore'.