[The Sun] Prima recensione dell'album dei Coldplay

Tratto da: The Sun
Data: 24 maggio 2008

Un album di una certa band di cui non ho mai sentito parlare è arrivato sulla mia scrivania ieri. L'ho gettato o quasi nel cassetto della musica ancora da ascoltare, di fianco all'ultimo album degli 'Scouting For Girls'. Ma l'innocua copertina con un oscuro nome in codice in realtà conteneva il più bell'album dell'anno - forse anche degli ultimi dieci anni. Vi riporto qui la prima recensione del nuovo cd dei Coldplay, in uscita il 12 giugno. E credo che la parola giusta sia epico. Il titolo completo - Viva La Vida or Death And All His Friends - avrebbe dovuto essere un indizio.

La band ha osato ben oltre le aspettative riguardanti l'album, producendo un cd di 45 minuti stupendo, serio, di grande sperimentazione.
L'attenzione per i dettagli è incredibile. Immaginatevi Chris Martin, Guy Berryman, Jonny Buckland e Will Champion ossessionati da ogni singola nota e parola in quest'ultimo, quarto album.
I ragazzi hanno sviluppato e portato una grande evoluzione nel loro modo di scrivere in ognuno dei loro album - da Parachutes, uscito nel 2000, a A Rush of Blood To The Head uscito 2 anni più tardi, poi X&Y e ora questo.

Non hanno abbandonato la giusta strada per perdersi in droghe ed alcol, per produrre spazzatura, come molte altre band hanno fatto in precedenza.
Questo ultimo album - di cui la maggior parte del quale è stata registrata in chiese spagnole e dell'America Latina - è pieno di richiami religiosi. É incisivo quanto la Bibbia ma anche tanto gratificante se è questa la vostra passione.

Il cd inizia con una brillante e 'luccicante' canzone strumentale, Life In Technicolor. É davvero un peccato che non si sia trasformata in una canzone a tutti gli effetti, con le parole e tutto il resto, perché avrebbe potuto essere la migliore dell'album.
Segue poi l'atmosferica ed evocativa Cemeteries Of London, una di quelle canzoni davvero benedetta dall'acqua santa.
Lost! è strutturata su una sorta di ritmo di batteria tribale, che molti si aspetterebbero che fosse più dominante nel disco, dopo tutto quel parlare delle contaminazioni avute dalle 'musiche del mondo'.

Una traccia intitolata 42 - che ancora è inquinata da riferimenti a fantasmi e al 'cielo' - è stata oggetto di chiacchiere, riguardo al fatto di essere una colonna portante, in grado di 'rapire'.
Ma credo che ci siano canzoni ancora migliori.

E come tante di questo cd, è come se ci fossero una o più canzoni in una sola.

Queste sono - come suggerisce il titolo - Lovers In Japan/Reign Of Love, Yes/Chinese Sleep Chant e Death And All His Friends/The Escapist.

Lovers In Japan/Reign Of Love è un classico. Alcune parti sono leggermente U2-iane e si potrebbe immaginare Bono che le canta.

É una bella sorpresa e immagino già Chris che corre in un campo nel video.

Apprezzo molto il primo singolo dell'album, Violet Hill - il video in cui Chris gioca con una lente di ingrandimento - è il regalo più leggero e più pop.

I Coldplay hanno reso la canzone disponibile gratuitamente online, dal 29 aprile, per una settimana - durante la quale, da non credere, 2 milioni di persone l'hanno scaricata.

Vedo già Chris, che si tira indietro i capelli mentre il resto della band perfeziona ogni singolo secondo di Viva La Vida.

Hanno dato esempio su come creare l'equivalente di un opera d'arte in musica - e ce l'hanno fatta. Hanno davvero fatto tanta strada da quando cantavano del colore giallo...