[Reuters] Coldplay in missione per legarsi ai loro fans

COLDPLAY IN MISSIONE PER LEGARSI AI LORO FANS

L’album che porrà la nuova EMI sotto il più grande giudizio globale fino ad oggi è contemporaneamente la pubblicazione più attesa del 2008. E’ l’ammissione ufficiale del nuovo capo dei Coldplay.

‘Viva La Vida Or Death And All His Friends’ verrà pubblicato il 12 giugno in tutto il mondo attraverso il binomio Parlophone/EMI e il 17 giugno in Nordamerica grazie a Capitol. Il presidente del gruppo EMI, Guy Hands, che ha rilevato la compagnia la scorsa estate attraverso la società a capitale privato Terra Firma, dice: ‘In tutti gli angoli del mondo, questo è il disco più atteso dell’anno’.

Il successore di X&Y (release dell’estate 2005, che ha scalato tutti i record di vendita con 10 milioni di copie vendute) secondo l’etichetta sarà una pubblicazione significativa per diverse ragioni. Così come ‘Viva La Vida’ è la coraggiosa affermazione musicale di un gruppo che Martin ammette sia cresciuto per sentirsi ‘un po’ ‘sporco’, arrabbiato’ rispetto alla loro ultima fase, l’importanza di questo nuovo album per la nuova EMI (la quale si trova nel bel mezzo di una ristrutturazione manageriale) è difficile da sopravvalutare.

Ma Martin, seduto nello studio di registrazione del gruppo, il Bakery nella parte nord di Londra, offre la sua interpretazione realistica e tipicamente rilassata della situazione: ‘Stare sotto contratto con una grande etichetta in questo momento è come vivere in casa coi tuoi nonni’ spiega. ‘Tutti sanno che hanno bisogno di uscire, e alla fine lo faranno, ma in qualche modo però ci piace stare con la nonna’.

‘E’ ovviamente un modello antiquato quello odierno, a causa di Internet, ma noi amiamo davvero la gente che lavora con noi. Se sapessimo quale fosse la cosa giusta, la faremmo. Abbiamo un enorme rispetto per band come Radiohead e Raconteurs e per le persone che possono fare quello che più desiderano. Noi siamo comunque sotto contratto, perciò vogliamo trarne da ciò solo il meglio e sotto tutti i punti di vista, incluso assicurare il divertimento alle persone che collaborano con noi’.

UN FLUSSO DI SANGUE AL WEB

In una prode campagna di riaffermazione della intensa relazione fra il gruppo e i suoi fan, i Coldplay hanno reso disponibile il loro primo singolo, ‘Violet Hill’ – una traccia, con qualcosa del sapore dell’era dei Beatles 1967-68 – attraverso download gratuito lo scorso 29 aprile, iniziativa che ha permesso lo scaricamento di 2 milioni di unità nella settimana di disponibilità gratuita della canzone, stando a quanto ammesso dalla EMI. Un’edizione su vinile da 7 pollici del singolo è stata invece data in omaggio al numero del settimanale musicale NME andato in vendita lo scorso 6 maggio – la sola versione ‘fisicamente’ esistente del singolo resa disponibile, sebbene esso sia stato inserito nei canali di vendita degli outlet digitali nello stesso giorno.

‘Ovviamente vogliamo vendere un mare di dischi’, dice Martin. ‘Ma vogliamo anche tornare indietro alle origini e alle radici di tutto, magari dicendo: ‘Vai qui, prendi la canzone, guarda il concerto’. Tutte le altre robe che dobbiamo fare perché siamo sotto contratto le faremo, ovviamente, ma solo partendo da quel presupposto. Quell’approccio ci fa sentire davvero bene’.

Il batterista Will Champion aggiunge: ‘Devi dare alla gente una ragione per essere veramente eccitato per la musica, più che in passato. Rendendo la felicità così a portata di mano vuoi proprio dare alla gente quanto più ti è possibile’.

I Coldplay si esibiranno in due concerti gratuiti alla Brixton Academy di Londra il 16 giugno e al Madison Square Garden di New York il 23 giugno. Si attende che sia presto confermato un altro concerto ad accesso libero a Barcellona.

Gli eventi live non saranno sponsorizzati, e Martin punta candidamente a spiegare il perché richiamando l’attenzione sui passati concerti dell’era X&Y.

‘Capivamo che l’ultima volta ci eravamo regalmente fregati a New York quando stavamo sistemando ‘X&Y’. Abbiamo fatto una cosa un po’ stile ‘AOL’, che è stata buona, ma abbiamo cercato di mixarla con un concerto segreto e ci siamo trovati per caso come una società grande e molto impersonale.

‘Così questa volta vogliamo fare un ultimo concerto segreto e fare in modo che non sia legato a niente e nessuno. Siamo molto nervosi perché nessuno l’ha mai fatto prima ed è molto rischioso. Quando ci hanno chiesto per la prima volta di chiudere il festival di Glastonbury nel 2002, era un sentimento simile di qualcosa che era più grande di quanto ci sentivamo di poter essere. Ma ci è piaciuta davvero quella battaglia’.

I tre shows saranno seguiti da un tour esteso lungo il 2008 e oltre. Circa 50 date sono state pianificate per il Nordamerica, seguiti dall’Europa e dal Regno Unito. I Coldplay saranno anche gli headliner del Summer Sonic festival il 9 e il 10 agosto a Tokyo e Osaka, in Giappone. Altre tappe internazionali saranno nel 2009.

‘IL NOSTRO POSTO PERSONALE’

Nel nuovo album, prodotto da Brian Eno e Markus Dravs, i Coldplay sembrano una band abbastanza certa del proprio percorso creativo. La scaletta è stata registrata durante un periodo di pausa deliberata lontani dalla celebrità, e soprattutto per Martin, che è sempre più ansioso di scoraggiare l’attenzione dei media al suo matrimonio con l’attrice Gwyneth Paltrow.

Per il disco, la band ha acquistato le proprie strutture contenute in uno studio personale, che è stato convertito da una panetteria in un quartiere del Nord-Ovest di Londra.

‘Ci è voluto molto tempo per ricaricarci’, dice Martin. ‘E’ strano essere i Coldplay, perché abbiamo in noi molte idee, molte esperienze diverse, e abbiamo dovuto congelarle per un po’ per sentirci come se non avessimo alcun valore’.

Ricordando il suo commento, quando la band vinse due Brit Awards per ‘X&Y’ nel febbraio 2006, che sarebbero spariti per un po’ dai riflettori per un lungo momento, sorride e dice: ‘Beh, eccoci qui. Avevo impostato un piano d’impresa’.

‘Il momento in cui eravamo due anni fa era un po’ brutto’, confessa. ‘Non ci parlavamo praticamente mai. Avevamo tutti il nostro ufficietto in un grande palazzo, ma non c’era alcuna vibrazione’.

‘Mi sentivo come: ‘Dobbiamo trovare il nostro posto personale, dobbiamo chiamare Brian Eno, avere di nuovo Phil’ - Phil Harvey, il precedente manager della band e consulente creativo, descritto da Martin come ‘il nostro quinto membro che nessuno ha mai visto’ - ‘dobbiamo suonare in una stanzetta, bruciare tutti i nostri premi e riviste, non andare a cene di moda, cancellare tutte quelle cose’’.

Secondo Champion, ‘Abbiamo sempre avuto l’intenzione di darci del tempo per riprenderci dopo gli album e i tour, ma alla fine di una sessione di registrazione siamo ansiosi di ritornare in ballo con l’album e il tour. Poi, verso la fine della tournee, pensi: ‘Abbiamo scritto delle bellissime canzoni, torniamo in studio’’.

‘Non ti senti mai come se avessi il tempo da programmare, ma stavolta ci siamo dati del tempo, tempo per scrivere canzoni fuori dal tour. Abbiamo speso in pratica otto mesi in studio; lo abbiamo fatto diventare una stanza di prova e gli abbiamo aggiunto tutti gli accessori. Eravamo qui a suonare canzoni tutto il giorno, ogni giorno’.

Il ruolo di Eno è stato cruciale, dice Martin. ‘Che le canzoni siano buone o no, puoi sentire che la band è affamata, in termini di suono. Lui direbbe: ‘Potete fare quello che volete, ragazzi, ma dovete avere del suono come se ci fosse all’interno la vita’’. Così probabilmente ci sono delle opere un po’ lente che abbiamo lasciato da parte, che sono molto intelligenti, ma non suonano come se fossero vive’.

Riguardo ai cambiamenti dell’etichetta, Martin esprime rammarico che alcuni amici non siano più con la compagnia, ma anche stoicismo: ‘Gran parte della nostra vita riguarda persone che se ne vanno o muoiono – molto è cambiato per chiunque – così è triste, ma è la vita’.

Quando gli si chiede riguardo al contratto della band e se considerino di intraprendere un sentiero diverso quando finirà, scherza, ‘Beh, Penso che siamo sotto contratto fino…alla fine dell’Era Spaziale. Sul mio letto di morte, qualcuno verrà e mi dirà, ‘Mi devi ancora tre cd!’’.