[THETIMESOFINDIA.COM] Intervista a Chris Martin

In una rara intervista ad un quotidiano indiano, Chris Martin (39 anni), frontman della più grande band rock del mondo, parla di ciò che significa l’India per lui, della sua ispirazione a Leonard Cohen, e di cosa si aspetta dal concerto che i Coldplay terranno questo weekend.

Qui in India stiamo aspettando da anni. Solo dopo il tuo concerto da solista a Delhi e il video di 'Hymn for the Weekend' i fan si sono resi conto che i Coldplay stanno finalmente per arrivare in India. Da dove viene la vostra curiosità per l’India?
L'India attira chiunque. Per quanrto mi riguarda, ho sempre sentito che ci saremmo venuti proprio per tuffarci e godere di tutti i suoi colori. Non sto parlando dei colori della pelle, ma nel significato letterale del termine; ci sono tutti i colori del mondo. Per me, l'India rappresenta da sempre 'ogni cosa', rappresenta 'il tutto'. Tutto è qui. Si potrebbe rimanere qui per sempre e non sentire mai di esserti perso qualcosa della vita. C'è abbastanza per tenersi occupati. Ci siamo sentiti, come band, di dover raggiungere un posto dove magari poter vivere questa gamma di colori. Poi abbiamo realizzato il video, e ciò di cui parliamo ora è l’accettazione di tutti e l’amore per tutti, che è rappresentato dall’uso di tutti quei colori. Abbiamo scelto l’India perché qui la rappresentazione di questi colori è alla massima potenza.

Ti sei recentemente esibito in una versione contemplativa di Suzanne, del recentemente scomparso Leonard Cohen. Un cantautore tra i più noti di questa generazione, che cosa Cohen significa per te?
Leonard Cohen è una persona che ha rispettato e seguito la sua ispirazione oltre ogni considerazione per la sua carriera, per il successo, o qualsiasi altra cosa. Penso che fosse vicino al lato magico dello scrivere canzoni, comprendendo che le canzoni arrivano da qualcos’altro. E aveva capito che si è servi di una canzone. Ecco come sto cercando di essere, sempre di più. Per le persone che scrivono canzoni, è un dono. Si può diventare bravi nel mestiere, ma è un dono che si ha. E mi sento ho imparato molto su questo da Leonard Cohen e dal modo in cui ha vissuto la sua vita. Era così umile, non cercava di essere una popstar o altro, ma manteneva sempre grande integrità.

Scrivere canzoni è un dono innato o si può imparare a farlo?
Si può imparare il dono di scrivere canzoni. Credo davvero che in fondo ognuno di noi abbia un dono. Il nostro compito da adulti è quello di assicurarsi che tutti i bambini abbiano la possibilità di trovare il loro dono. Per alcune persone è la musica, per alcuni è la medicina, o giocare a cricket. Credo che ognuno possa scrivere una canzone. Non bisogna avere paura di fallire. È questione di capire che la musica è magica, e imparare il mestiere. Non sai fare il pesce, ma sai come catturarlo.

I Coldplay hanno ormai assorbito le sonorità elettroniche della generazione pop rock. Cosa vi porta a decidere il tema per un nuovo album?
È solo una sensazione. È qualcosa che senti. Siamo aperti alla vita, per dove ci ha portato e per dove siamo arrivati ad essere come band. Abbiamo viaggiato davvero tanto. E siamo naturalmente arrivati al punto in cui volevamo parlare di accettazione e dello stare insieme, dell’amore, della pace e della gentilezza. È stato tutto naturale.

Parliamo del vostro debutto in India. Ci sono voci riguardo alla vostra esibizione, il set sarà di 12 minuti, o 20 minuti, o di tre canzoni, etc.
Qui a Mumbai, ci esibiremo con un set completo. Sarà di circa 90 minuti. Sarà bello. La cosa grandiosa della vita ora è che c'è così tanta tecnologia per diffondere queste voci. È molto facile essere misteriosi, ma molto difficile comunicare la verità. È un’arma a doppio taglio. Ma posso dirvi che siamo molto desiderosi di suonare un set completo, perché non abbiamo mai suonato qui prima d'ora. Siamo gli headliner, e siamo felici che ci sia Bollywood, Jay Z, e una tale varietà di esibizioni. Questo è il tema del festival - siamo tutti insieme. Per chi verrà sabato a vederci, saremo felici di incontrarli. Anche dal punto di vista della la produzione, abbiamo cercato di renderlo lo spettacolo il più bello possibile.

Hai parlato di accettazione. Quando l’India conobbe i Beatles, alcuni generi di musica classica indiana hanno seguito le loro canzoni. La musica indiana si avvicinerà mai ad una canzone dei Coldplay?
Il problema ora è che se provi a farlo nella musica occidentale, sembra che tu voglia assomigliare ai Beatles. Se metti un sitar in una canzone rock, la gente dirà che vuoi solo essere come i Beatles.

I Coldplay sono spesso accusati di essere sentimentalisti sdolcinati. Molti appassionati di musica classica ricordano un'accusa simile,  rivolta a Tchaikovsky. Troppo emotivo e non rappresentativo della realtà.
Non sono d'accordo. La musica per me è un modo di comunicare un sentimento. Per qualcun altro, è una forma di protesta. Capisco quelle persone. Capisco perché le persone si sentono in questo modo. Io non sento questo. Qualcuno dice che la musica è troppo sentimentale per loro, poi ci sono altre persone per le quali è perfetta per loro.

Su quali basi conservate o scartate una nuova canzone? Sono sicuro che ci sono molte canzoni che sono rimaste sullo scaffale da qualche parte.
Non sulla scaffale, ma nella spazzatura! Dipende se entra in risonanza con me e il resto della band. Non due o tre di noi. Tutti noi.

Esibirti in uno stadio non ti spaventa. Sbagliare non ti spaventa. Cosa lo fa?
A volte sogno che un concerto riesca davvero male, e questo mi spaventa. Ma se succedesse per davvero, direi, ok bene, è l'universo che vuole dirmi che doveva succedere. Quello che mi spaventerebbe, sarebbe dover andare sul palco senza sapere cosa stiamo facendo.

Qual è il futuro dei Coldplay?
Non lo so. Non ho intenzione di fare il solista. Mi piace essere nella band. Sono solo grato per ciò che vivo nel presente.

Informazioni aggiuntive

  • Fonte: http://timesofindia.indiatimes.com/entertainment/english/music/news/We-are-greedy-to-play-a-full-concert-in-Mumbai-we-havent-played-here-before/articleshow/55488508.cms
  • Autore: Nigel Britto
  • Traduzione: Elena