Chris parla di Michael Eavis, organizzatore di Glastonbury

Sono andato in collegio ad un tiro di schioppo dalla fattoria di Michael Eavis, lo sfondo bucolico del Glastonbury Festival of Contemporary Performing Arts, meglio conosciusto come Glasto. E' l'equivalente di vivere vicini al Yankee Stadium e dire, "Un giorno, quando sarò grande, giocherò là dentro." Ogni estate per tre giorni, Michael e sua figlia Emily rinunciano alla loro vita di allevatori di mucche e costruiscono una città basata sulla musica. Qualsiasi persona che abbia imbracciato una chitarra sogna di suonare a Glastonbury. E' la cattedrale rock più grande del mondo.

Tutti si chiedono perchè quest'uomo e questo festival sono diversi dagli altri. Innanzitutto, Glastonbury si fonda sulla storia antica; narra la leggenda che Re Artù sia stato sepolto qui vicino. E quando il Festival inizia, 150.000 persone arrivano come un'onda di piena e formano una metropoli felice. Ma Michael, che ha 73 anni, è bravo ad attingere nello zeitgeist mesi prima di chiunque altro. Vi domanderete, Perchè i Kings of Leon sono gli headliner quest'anno? Immancabilmente, sei mesi dopo i King of Leon sono diventati una delle band più importanti.

Michael e una delle persone a cui devo la mia vita e la mia carriera. Ogni anno ringrazia i villaggi circostanti al posto in cui prende vita il festival. Ha chiesto ai Coldplay di suonare a questa piccola festicciola di ringraziamento e ci è venuto a prendere all'aeroporto. E' stato come incontrare uno zio amichevole. Eravamo seduti nel retro del suo camioncino da fattoria che sapeva puzza di formaggio e bestiame quando disse, "Forse vi piacerebbe essere gli headliner il prossimo anno?" Abbiamo sputato quello che stavamo bevendo! E' ancora l'evento più grande nella nostra vita di band. Ha cambiato tutto.
Abbiamo fatto da headliner per altri festival, ma Glastonbury è l'unico che sembra come — ed è — un evento di famiglia. E' anche l'unico in cui abbiamo ricevuto del formaggio fatto in casa per ringraziarci della nostra presenza.

Chris Martin