[Messaggero Veneto] Dopo i Coldplay si insegue il sogno di portare a Udine gli U2

Una stagione dirompente e il record invidiabile di circa 200 mila spettatori per i tre grandi eventi e gli altri concerti, da Tarvisio a Villa Manin. E ora il sogno degli U2 nel 2010, preceduto dal litigio a distanza tra bandleader, un gossip controfirmato da Donatella Rettore ieri sera in tribuna: «Bono si rassegni – ha tranciato la cantante del pop trasgressivo – perché è il momento di Chris».

Questo il bilancio di emozioni e di numeri del concerto dei Coldplay ieri sera al Friuli. Un classico tutto esaurito, dopo i successi di Madonna e Springsteen, che ha indotto l’assessore regionale al Turismo, Luca Ciriani, a rompere gli indugi e a tentare già un primo bilancio della stagione: «I grandi eventi – ha detto – hanno registrato piú di 200 mila spettatori, 120 mila soltanto per i tre show di punta allo stadio Friuli che alla Regione sono costati 300 mila euro». Con uno sforzo organizzativo senza precedenti «sotto tutti i punti di vista, da quello della qualità dell’accoglienza a quello della sicurezza – ha aggiunto Ciriani – abbiamo dimostrato che Udine può essere capitale internazionale per indimenticabili concerti». Per non dire dell’indotto che il promoter di Azalea, Loris Tramontin, ha calcolato in circa 80-100 euro spesi da ciascuno spettatore durante la permanenza in Friuli, soprattutto dagli stranieri, specialmente dell’Est.

Ciriani ha cosí preannunciato il potenziamento del pacchetto promozionale Music&Live che ha abbinato la vacanza ai concerti: «Una formula che estenderemo alle grandi mostre d’arte in programma in regione, a partire da Villa Manin». Infine, la promessa solenne: «Il sogno che inseguiamo ora – ha confermato Ciriani – è portare in Friuli Venezia Giulia gli U2».

«Ma il gruppo del momento è quello dei Coldplay», ha sottolineato la sempre elettrica Donatella Rettore, che ieri in tribuna, come fan della band, rubava un po’ la scena a tutti, forte dell’assenza di Gwyneth Paltrow, la moglie-attrice di Chris Martin che tutti speravano di ammirare. «Loro sono il complesso cool che ruota intorno alla bella voce di Martin», ha decretato la Rettore. «Un fenomeno di musica felice, proprio da Viva la vida, benzina che accende». Inutile, insomma, che Bono Vox, leader degli U2 si agiti tanto, come da gossip ormai planetario: «È Martin lo Splendido splendente della scena musicale» ha sentenziato Rettore citando un suo hit.

«È la serata dei troppo buoni» ha osservato Mario Luzzatto Fegiz, decano dei critici musicali italiani, ieri sera al Friuli in tribuna stampa: «I figli di Caino hanno chiuso bottega», ha detto alludendo agli Oasis, «ora il mondo si concentra sui troppo buoni», appunto la band di Martin che ieri è stata “visionata” anche da un componente del gruppo dei Finley, salito in tribuna a concerto già inoltrato.

«Un grande fenomeno mediatico», gli ha fatto eco il massmediologo Francesco Pira, docente a Udine, uno che fino all’ultimo ha rincorso il biglietto. «Ricordo che nel 2002 Alan McGee, che scoprí gli Oasis, definí Martin e company “piscialetto capaci di fare rock carrierista”. Mi pare che oggi siamo di fronte a un fenomeno mediatico con gente che fa musica magica, sa creare effetti cosmici, e si pone al livello dei grandi fenomeni, dagli Oasis, appunto, agli U2». Buona musica, certo, «ma dietro c’è una grande operazione di marketing – ha messo in guardia Pira -, senza il quale molte band suonerebbero nei pub e basta. E cosí oggi c’è perfino un portale italiano – Coldplayzone.it – che ci informa minuto per minuto su tutto quello che accade al gruppo».

«Udine ha dimostrato di essere geopoliticamente al centro del grande popolo del rock e del pop in Europa», ha detto Alessandro Colautti, consigliere regionale ieri spettatore in tribuna con la famiglia. «Un grande risultato – ha aggiunto – specie se si pensa che la metà del pubblico veniva da lontano». Ma il suo parere di spettatore è meno entusiasta: «Bravi, bravissimi, ma nel mio cuore resterà il Mandi gridato da Bruce Springsteen».

«Loro sprizzano gioia – aveva commentato Manuela Di Centa prima del concerto al quale poi non ha potuto partecipare -. Fanno una musica che travolge gli adolescenti, sono una frustata di energia». «La Regione ha aperto una strada per promuovere le sue attrattive che va percorsa fino in fondo e allargata ai grandi eventi artistici», ha osservato l’assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, confermando la sintonia con i progetti del collega al Turismo. «È andato tutto al meglio, anche il bel tempo, puntuale a ogni grande concerto, ci ha aiutato», ha aggiunto il direttore di Turismo Fvg, Andrea Di Giovanni. In tribuna ieri sera c’era anche il presidente della camera di commercio, Giovanni Da Pozzo. «Grande spettacolo che conferma il momento felice del soft-rock, una formula piacevole», ha osservato Da Pozzo come semplice spettatore. «Un successo per Udine – ha poi detto rivestendo i panni del presidente – che si è aggiudicata l’unica tappa italiana del gruppo».

«Un concerto splendido, grande l’organizzazione che è riuscita a portare in Friuli il massimo», ha osservato Franco Soldati, presidente dell’Udinese. «In un momento di diffidenze, paure e respingimenti, un’iniziativa come questa che ha coinvolto tanti giovani è stata una cosa intelligente e importante», ha dichiarato il portavoce della Cgil per gli immigrati, Abdou Faye, assente però al concerto per impegni di lavoro. «Tutto benissimo, ma ora concentriamoci sulla Giamaica», ha commentato il consigliere regionale Piero Colussi, rockettaro dichiarato di prima generazione trascinato allo stadio dal figlio Francesco. Un messaggio tutt’altro che criptico il suo: «Se ci tiene alla musica – ha chiarito – la Regione ora deve salvare il festival reggae piú importante d’Europa, quello del Sunsplash».