Coldplaying chiude. Se ne va un pezzo di storia dei Coldplay...

Quando ho letto l'amara notizia della chiusura di Coldplaying, ieri sera, ho stentato a credere ai miei occhi per diversi minuti. L'ho riletta, e riletta, e riletta, cercando di identificare il momento ideale in cui poter destarsi da un brutto sogno e ritornare alla normalità delle cose. Purtroppo, questo non è un sogno da cui destarsi.

Per chi, come me, segue i Coldplay da diversi anni (per la verità, è ormai un decennio), Coldplaying ha rappresentato - senza retorica - la casa dei fans dei Coldplay di tutto il mondo, un posto fantastico - quasi mitico - dove trovare ogni informazione sulla band, ogni indiscrezione, ogni minimo spostamento, ogni infinitesimo rumour. E nella sempiterna Messageboard, dove fioccavano le discussioni alla velocità della luce, potevi parlare di tutto quello che ruotava attorno ai Coldplay, sia che tu fossi stato un semplice appassionato, sia che tu fossi stato il più intrepido dei fans.  

Ogni sito in circolazione sui Coldplay non può che essere una piccola 'emanazione' di Coldplaying. E Ian, il proprietario nonchè webmaster del portale (un simpatico e biondo ragazzo inglese, sempre pronto a sorridere e a discutere di ogni piccola cosa con la stessa bontà e lo stesso candore del padre di famiglia), lo sapeva. Ma non se ne è mai vantato, non è mai assurto all'altezza del prestigio che lo precedeva, non è mai uscito fuori dalle righe. Questa sua caratteristica, unita alla comune passione per la band più grande del mondo, mi piacque fin da subito.

Sbarco, quindi, su Coldplaying molto tempo prima di prendere parte al progetto di Coldplayzone. E, attraverso il forum, mi 'costruisco' la mia discografia. Se oggi posseggo quasi sei GB di materiale sui Coldplay (e parlo solo dei brani, non mi riferisco ai vari bootleg...) lo devo principalmente a Coldplaying.

Coldplayzone, nato per caso, ha cercato di carpire segreti, dedizione al lavoro, attenzione alle tematiche e cura per la passione per la band direttamente da Coldplaying. E' troppo poco, quindi, definire quest'ultimo come un punto di riferimento. E' un termine che non rende appieno giustizia all'opinione che noi tutti dello Staff di Coldplayzone abbiamo per quel mitico portale.

Anno dopo anno, Coldplayzone è cresciuto. E Ian era sempre lì, ad incoraggiarmi ed incoraggiarci. Quando ho parlato con lui per la prima volta per avviare una consolidata partnership (quale onore, sul serio) non ha esitato un solo momento a darmi il suo assenso. E io non finirò mai di ringraziarlo per esser stato così benevolo con me. Così, prima l'ho intervistato e poi abbiamo avviato una bellissima collaborazione, passata attraverso lo scambio link, e poi lo scambio di informazioni, fino ad arrivare ad un'idea pazza: unire gli iscritti di Coldplaying e Coldplayzone per un unico evento (una riunione con fiumi di birra al Dublin Castle, il pub del primo concerto dei Coldplay) e poi per un altro (un rapido calcetto con pranzo al sacco ad Hyde Park) in occasione dei due concerti dei Coldplay a Wembley a chiusura del Viva La Vida Tour. Fu un successo. E poi l'iniziativa dei braccialetti luminosi come coreografia dei concerti, e poi ancora la piccola 'riunione internazionale' a Trafalgar Square, e tanto, tanto, tanto altro.

Ho praticamente perso il conto di quante chat ho requentato per parlare con Ian e con gli altri cari ragazzi di Coldplaying. Molti del nucleo storico sono diventati cari amici e li sento saltuariamente su Facebook. Tutti saranno, comunque, concordi con me nel ritenere che Coldplaying era un posto fatto di magia, apprezzato anche dagli stessi Coldplay (lo hanno ammesso candidamente più volte), un'alchimia che - forse - non ritornerà più.

Ian ora ha deciso di dedicarsi alla famiglia e alla sua vita privata. E' diventato padre da qualche anno ed è comprensibile che voglia focalizzare le sue attenzioni su tali aspetti della vita. Sta mettendo in vendita Coldplaying. Sono sicuro che non lo fa per soldi, ma solo per riconoscenza (seppur minima) per il suo lavoro. Che negli anni è stato grandioso.

A noi fans storici dei Coldplay e assidui frequentatori, nel contempo, di Coldplaying, resta ora un enorme vuoto. Chissà se verrà colmato in futuro, e chissà chi lo farà. Senza dubbio si chiude un ciclo. Le cose passano, ma le persone restano. E un abbraccio virtuale a Ian non lo toglie nessuno. Anche più di uno: in fondo, è la persona che (direttamente o meno) ha alimentato la passione per i Coldplay per migliaia e migliaia di loro sostenitori. Una sorta di Babbo Natale fuori stagione che io non smetterò mai di ringraziare con il cuore.

Con un commosso 'arrivederci', saluto Ian, il suo lavoro e i suoi collaboratori per i quali saremo eternamente grati (e forse non lo saremo mai abbastanza). Come scritto ieri, per noi se ne va la nostra migliore fonte di informazioni, il nostro 'papà', un posto magico e surreale, semplicemente il miglior sito di sempre sui Coldplay. E credo che anche Chris, Jon, Will e Guy saranno d'accordo con quello che ho confessato poco fa.

Per tutto quello che non riuscirò a dire (perdonatemi), credo che queste due foto valgano più di mille parole: gli iscritti di Coldplayzone, Coldplaying e Coldplayitalia alla fine del calcetto e della pizzata ad Hyde Park... (Ian è quello con la maglia gialla e il sorriso enorme)

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... e i 'grandi capi' di Coldplaying (Ian), Coldplayitalia (Francesco) e Coldplayzone (Gabriele, il nostro webmaster) per una foto storica ...

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Patrizio