Quella volta che Phil ci promise il loro ritorno in Italia... Quella volta che Phil ci promise il loro ritorno in Italia...

[Editoriale] Quella volta che Phil ci promise il loro ritorno in Italia...

In questo periodo di calma apparente e di profondissima quiete per i Coldplay (non ci sono grandi news da preparare, nè materiale che scotta all'orizzonte), noi dello Staff di Coldplayzone abbiamo avuto modo di pensare a tante cose riguardo al loro mondo, che poi in fondo è anche il nostro, e a guardare il nostro lavoro svolto negli ultimi mesi, talvolta con autocritica, talvolta con orgoglio, in un mix di rabbia ma anche di felicità. Io, in particolare, scorro al rallenty tutto quanto: sarà perchè quello che faccio per Coldplayzone mi coinvolge quotidianamente (idee, immagini e file sui Coldplay occupano svariati giga sul mio computer, e non passa giorno in cui non cerco di saperne di più rispetto al giorno prima), sarà anche perchè mi sento il dovere, per onestà intellettuale e anche per sottolineare ancora una volta il nostro certosino e genuino operato, di togliermi qualche sassolino dalla scarpa messo da qualcuno...

Sono ancora furente (come tutti voi, del resto) per come sono state gestite le vendite dei biglietti per i due concerti di Milano del 3 e 4 luglio prossimi: moltissimi supporters della band e miei amici personali non hanno avuto modo di ottenere i tickets d'ingresso e i soliti 'modi all'italiana' di amministrare cose del genere sono purtroppo ancora mentalità troppo forti da eradicare dalla testa di qualcuno. Nei giorni immediatamente precedenti e successivi al 'fattaccio' abbiamo sbrigato una quantità di lavoro tale, fra risposte ai fans sulla nostra pagina Facebook e intermediazioni con chi è vicino al complesso, da sfinire tutti noi dello Staff (e, in alcuni casi, lo stress accumulato si ripercuote ancora sulle nostre giornate). Durante tali giornate, abbiamo ricevuto tantissime attestazioni d'affetto da parte dei nostri sostenitori sui nostri account social, ma anche molte critiche e lamentele su ciò che abbiamo detto, fatto e proposto. Constatare come la frustrazione, l'incazzatura e la rabbia di alcuni 'fan' della band sia stata sfogata attraverso un attacco nei nostri confronti è stato davvero avvilente e francamente ha insinuato in qualcuno di noi la voglia di mollare tutto, accantonare il progetto Coldplayzone e chiudere baracca e burattini. In particolare, non riuscivamo a capire come potesse essere nostra la colpa dei biglietti finiti, dei bagarini online, del fatto di non dare adito allo scandalo alla base di tutto ciò e, soprattutto, non eravamo in grado di comprendere (come lo siamo tuttora) come potesse passare per la mente a qualcuno dare spazio ad attacchi quasi personali nei nostri confronti, in un momento in cui il malcontento generale era anche il nostro, forse addirittura in misura maggiore rispetto al resto dei fans.

Siccome a me le critiche e i dissensi non piacciono (soprattutto nei confronti di chi lavora seriamente e con impegno ad un progetto, oltretutto senza prendere un euro), ho deciso di portare in primo piano tutta quella fatica che, in sordina, lentamente e quasi di nascosto abbiamo deciso di affrontare per raggiungere il nostro obiettivo: far sì che il ritorno in Italia dei Coldplay fosse trionfale, far sì che la band fosse sensibilizzata rispetto al problema del secondary ticketing ed offrire a tutti i fans dei Coldplay di conoscere tutto quello che stava accadendo e di far capire a tutti che anche noi, come voi, siamo rimasti indignati, arrabbiati e delusi nel vedere come i nostri intenti positivi e costruttivi siano stati spazzati via in qualche minuto dalla realtà dei fatti.

Dovete sapere che, sebbene per qualcuno sia pretenzioso rivelarlo da parte nostra - o addirittura borioso, come ho intuito da molti post sulla nstra pagina Facebook all'indomani della chiusura delle vendite dei biglietti per un sold out che tutto è fuorchè un sold out - Coldplayzone è un portale talmente attivo sulla scena e così preso 'a modello' da altri account, pagine e canali multimediali nel mondo Coldplay da avere diverse fonti (in molti casi 'internazionali') da cui attingere informazioni, rapporti costruttivi così solidi da permetterci di venire a conoscenza di cose che spesse volte non possiamo rivelare e che ci impongono segreti, restrizioni e riserbi. Pertanto, noi di Coldplayzone sapevamo già del ritorno in Italia (e lo sapevamo con certezza, non si trattava di un pronostico) già a fine novembre 2015. A rivelarcelo era stato lo stesso Phil Harvey (il quinto membro dei Coldplay, si, proprio lui) il quale aveva avuto modo di rispondere alla nostra richiesta di saperne di più su un futuro nuovo concerto della band nel Belpaese. Qualcuno penserà: addirittura voi di Coldplayzone avete modo di relazionarvi con i Coldplay pur essendo un fansite e nulla più. E noi dovremmo credervi? La risposta è sì. E lo testimonia questo screenshot tratto dal nostro account Twitter:

philsaluto

Da quel momento in poi, era chiaro, palese e lampante che la strada avviata doveva da noi essere supportata in qualche modo, costellata da una miriade di sollecitazioni volte a convogliare tutti gli sforzi per far sì che ciò accadesse e nel contempo a preservare un'informazione del genere dal mondo di quella certa fetta di informazione atta a strumentalizzare, cannibalizzare e di fatto compromettere la buona riuscita di tale impegno. Abbiamo quindi dovuto (ma a fin di bene) rispondere con un 'no comment' a svariate domande sul ritorno della band in Italia, tutte intente a capire il quando, il dove e il come. Nel mentre, comparivano sui nostri social post del tipo 'un mio amico ha uno zio che ha detto che i Coldplay verranno a Bologna' (a proposito: ma la trattativa per quella città non era data da tutti per conclusa? Noi abbiamo sempre negato questa eventualità...), o del tipo 'vanno in tutti i posti a suonare tranne che qui da noi', o addirittura del tipo 'voi non fate niente per riportarli in Italia', come se Coldplayzone avesse il potere decisionale ed economico di poter garantire un concerto di Chris, Will, Jon e Guy nella nostra nazione.

Dopo varie letture di tanti e tanti post del genere, mi sono promesso e ripromesso di svelare, un giorno, come Coldplayzone abbia sempre voluto riavere i Coldplay in Italia, come Coldplayzone ha sempre voluto che i fans, i veri fans della band (e non i leoni da tastiera) nutrissero le loro giuste speranze di rivederli qui in Italia non invano e come Coldplayzone abbia voluto significare alla band la piaga del secondary ticketing. 

Ecco quindi alcuni retroscena: accanto alle date di Milano, erano state avviate trattative e negoziazioni per altri show allo Juventus Stadium di Torino, all'Olimpico di Roma e al San Paolo di Napoli. Tali eventualità sono poi tramontate (e definivitamente chiuse, qualcuno dice da parte dei 'piani alti') all'indomani del problema del secondary ticketing che ha fatto addirittura scuola nella legislazione a tutela delle vendite e che, ahinoi, ha fatto il giro d'Europa e non solo. Non ci sono mai state altre trattative per altre città. Si parlava di una possibile nuova data da ufficializzare qualora fosse stato scoperto il problema alla base dell'emorragia di biglietti per i due concerti di Milano. Ma, non avendo trovato una 'cura' (qualcuno di voi sorriderà leggendo questo...), tutto è andato a monte.

La nostra indignazione ci ha poi portato ad informare direttamente i Coldplay di quanto accaduto. E siamo riusciti ad entrare in contatto con Phil (ancora lui) il quale ci ha garantito il suo personale intervento nella vicenda e soprattutto il suo sforzo a far rimuovere tutti i biglietti ancora in vendita sulle piattaforme di compravendita non ufficiali presenti sul web. L'intervento della SIAE, dell'Assoconsumatori e delle Iene hanno poi fatto il resto, come già noto. Da fonti vicinissime alla band ci era stato riportato che lo stesso Chris, informato dell'epilogo della vicenda tickets, fosse arrabbiatissimo e sia sceso in campo in prima linea per dirimere i contorni di questa plumbea vicenda che, ad un certo punto (poi eventualità svanita, fortunatamente) stava cominciando ad intaccare l'immagine dei Coldplay.

Ora qualcuno si chiederà: perchè Coldplayzone ci fa sapere tutte queste cose proprio adesso? Le risposte sono molteplici: perchè solo ora tutto, nel bene e nel male, è alle nostre spalle; perchè è giunto davvero il momento di far capire come Coldplayzone sia composto da fans che tengono realmente a cuore le sori della band; perchè siamo a conoscenza di fatti e aspetti che è giusto che vengano sapute da chi ci segue quotidianamente; perchè questo è il miglior modo per rispondere a chi negli scorsi mesi ha mosso critiche gratuite, infangando il nostro nome e il nostro lavoro, senza minimamente immaginare la realtà dei fatti e la bontà del nostro lavoro.

Ci sarebbe da svelare ancora qualcosina, ma preferiamo continuare a tenere il più stretto riserbo perchè non ci sembra corretto comunicare ciò che non deve essere svelato per preservare il lavoro dei Coldplay stessi e per non distruggere l'ottimo rapporto che abbiamo instaurato in tutti questi anni con chi è dietro le nostre quinte. Quello che possiamo comunicarvi, senza dubbio, è che Coldplayzone è da sempre vicino con mano ai veri fans dei Coldplay (e sempre lo sarà), che daremo sempre il massimo per diffondere la musica, il credo e il lavoro della band in Italia e nel mondo e che siamo mossi dalla voglia di rendere una gioia tutto ciò che coinvolge il complesso.

Stiamo lavorando ad un progetto per ora segreto - ma del quale presto sveleremo i contorni - che cercherà di rendere memorabile i due show di Milano. Lo dobbiamo ai Coldplay perchè hanno voluto fortemente tornare in Italia e hanno voluto contrastare (le nostre mail private lo dimostrano) il secondary ticketing che ha 'fatto parlare male' di loro e perchè i Coldplay amano davvero il nostro Paese e soprattutto noi. Noi fans. 

Nel frattempo, proseguiamo a lavorare duro per essere ancora il punto di riferimento dei Coldplay in Italia. Aspettando l'EP Kaleidoscope e tutto quello che gli eventi ci riserveranno. Sempre con quella mole di genuinità e passione che sarà un punto d'orgoglio per chi ci sostiene e un tarlo nella testa per chi ci biasima e ci taccia di non avere a cuore questo magico mondo fatto di sogni.

Rinnovo l'invito che faccio a tutti: continuate a seguirci, diffidate delle imitazioni (come si dice in questi casi) e mettete la mano sul fuoco riguardo ai nostri intenti e al nostro operato. 

Patrizio