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Roadie #42 - Blog #97

#42 e i terribili fuochi d'artificio

Questa veloce ondata di concerti in sei settimane in giro per l'Europa per chiudere il tour è ormai conosciuta nella compagnia come "Gli Stadi". Oggi in Norvegia ci troviamo in uno spazio all'aperto piuttosto piccolo che è essenzialmente un prato ai piedi di grande montagne e un vecchio forte militare. Ad essere sincero, lo preferisco a grandi gusci di cemento e acciaio ogni giorni della settimana...

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La cosa che mi piace davvero degli stadi è il modo in cui il rumore del pubblico rieccheggia. Il riverbero può trasformare gli applausi nel rumore del motore di un jet e un grande coro in qualcosa di sbalorditivo. Ma non credo che trovarci completamente all'aperto possa presenterare nessun problema.

Quando la crew riceve applausi ogni volta che qualcuno di loro si avventura sulle passerelle nella mezz'ora prima dell'inizio del concerto si capisce che il pubblico è pronto. Parlando del pubblico, devo dire che la Norvegia è sicuramente il mare di teste più biondo che abbia mai visto mentre cammino in mezzo al prato dieci minuti prima dell'inizio. Pare anche che gli piaccia bere. Dovrebbe essere un bel concerto.

Mi dicono che nel mondo del teatro la seconda notte viene chiamata "la notte del licenziamento". Questo perchè gli errori della prima sera possono essere perdonati, ma alla seconda devi ormai aver preso le misure.

C'è un momento mentre il velo cade all'inizio di Violet Hill, facendo cadere l'asta del microfono di Chris, in cui potrebbe sembrare che stasera sarà una commedia di errori. Per fortuna, però, è un concerto potente e sembra che tutto stia iniziando a trovare il giusto posto. La band sta già trovando il proprio posto nella nuova enorme ambientazione. La spavalderia arriverà sicuramente.

L'altra cosa che arriverà sicuramente è per me il ricordare che adesso ci sono fuorchi d'artificio. Per ora entrambe le sere sono partiti e mi sono accucciato imprecando. Stasera, mentre cammino in fretta nel retro del palco per fare la fuga, mi faccio strada spostando il telo che c'è sul retro e vengo accecato. Minh, uno dei carpentieri, mi ha preso per il gomito per fare in modo che non andassi oltre.

Probabilmente mi sarei fermato lo stesso visto che a circa 3 metri c'è solo un muro di scintille, esplosioni e fumo mentre i ragazzi che si occupano dei fuochi ci danno dentro. In caso ve lo steste chiedendo, i fuochi d'artificio industriali sanno di uova.

La paura sa completamente di qualcos'altro.

R#42