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Roadie #42 - Blog #52

In cui #42 medita su Hooters e feste

Il concerto a Fort Lauderdale o Miami (sembra che nessuno sappia con sicurezza dove ci troviamo) è una pratica piuttosto rumorosa. Si può sempre capire quanto chiassoso sarà il pubblico se si guardano le persone durante l'intro del Danubio Blu. Stasera le braccia sono alzate e ondeggiano a tempo. E' un vantaggio il fatto che molte di queste braccia sono attaccate e bicchieri di plastica piuttosto grandi pieni di birra...

Molte arene hanno pannelli pubblicitari sul fronte delle balconate. La maggior parte di quelle moderne ha pannelli a LED che formano un cerchio luminoso tutto attorno all'arena. Stasera, quando si accendono le luci subito dopo Speed Of Sound, Chris si rende conto che tutt'attorno ci sono pannelli che pubblicizzano una certa catena di bibite. Nonostante Jonny abbia affermato durante un'intervista ad una radio canadese che il successo dell'album era dovuto soprattutto al fatto che "ci sono delle tette in copertina", Chris vuol fare capire che "la band Coldplay non ha nulla a che spartire con Hooters". Ma dato che non è il tipo da eliminare completamente ogni possibilità, finisce la frase con un "anche se ci piacerebbe..."

Decido di farmi un giro dietro durante il C-Stage. Il piano di mixaggio si trova in fondo al parterre in mezzo al pubblico, così mi faccio strada verso la Front Of House per fare quello che la maggior parte del resto del pubblico fa a questo punto - cioè scattare foto...

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Sembra che stiamo facendo un sacco di "secone serate" in molte città durante questo tour. Oggi siamo ad Atlanta, per la seconda serata in meno di una settimana. Oggi ci ritroviamo con vecchi amici. Bryan Kiger faceva parte dei tecnici del suono durante il primo viaggio dei Coldplay negli Stati Uniti. A lui si sono aggiunti presto John Kaylor e Dave Cheek e loro tre sono veramente delle persone meravigliose. Nonostante tutto il "gamour" e l'"eccitazione" associati al lavoro che facciamo, l'unica cosa che ha veramente valore è l'amicizia con le persone. Rivederli di nuovo è un bellissimo regalo e ci fa sentire ancora di più la loro mancanza. Ma non ho alcun dubbio che li ritroveremo di nuovo più avanti nel tour.

E' da un po' che la band non viene per il soundcheck e oggi non c'è solo il soundcheck - ma un soundcheck party!

Ho già riflettuto in passato che per il roadie la frase "soundcheck party" è una specie di ossimoro. Il soundcheck è quello che li separa da una pausa per la cena o, anche meglio, un'oretta di sonno nel letto del tour bus. Ciò significa che sono essenzialmente un modo più gentile per definire il purgatorio. Festeggiarli poi sembra una pazzia.

Ma per i 100 forunati vincitori del concorso potete capire che si tratta invece di un bellissimo regalo. Oggi i ragazzi stanno lavorando ad alcune canzoni da Prospekt's March - ciò singifica che le persone presenti sono i primi in assoluto a sentire due nuove canzoni suonate dal vivo. Non sono molto sicuro di come suonassero nel vuoto rimbombante dell'arena. Life In Technicolor II va abbastanza bene, Prospekt's March invece richiede ancora lavoro, sembrerebbe. Per concludere le nuove canzoni suonano anche Glass Of Water prima di scendere per salutare le persone.

Atlanta segna anche il ritorno all'ovile di Jon Hopkins. Stasera farà il DJ prima del concerto ma dal Kansas in poi porterà con sè tutto il suo spettacolo multimediale. Ovviamente siamo tutti contenti di vederlo, ma nessuno tanto quanto Guy, che ora ha qualcun altro a cui scattare foto...

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