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Roadie #42 - Blog #50

In cui #42 raggiunge metà-secolo

Chris viene da me durante il viaggio verso Orlando con una nuova setlist. E' passato ormai un bel po' di tempo da quando abbiamo giocato per l'ultima volta a "Sconvolgiamo la Setlist". L'inizio di questo tour è sembrato molte volte simile a cavalcare un toro meccanico malfunzionante e poi, all'improvviso, apparentemente dal nulla, le cose si sono sistemate nella loro forma definitiva.

La setlist attuale è praticamente scolpita nella mente di tutti quelli della crew. I finali delle canzoni azionano dei segnalatori mentali che fanno capire che è tempo di organizzare i passi necessari per essere pronti alla successiva. Come ho detto prima, però, la familiarità e la ripetizione possono diventare un po' stancanti. Il concerto è diventato sempre più potente sera dopo sera in termini di performance della band, ma non si può che essere contenti di una bella scossa per far rimanere l'interesse alto.

La nuova setlist si basa su alcuni elementi che ancora non abbiamo, e ciò significa che non scenderemo nel caos stasera. Infatti il caos potenziale è gentilmente eliminato quando la band chiama a raccolta sul palco tutti quelli della produzione alla fine del soundcheck. Si capisce quante persone siano coinvolte nel concerto quando la folla di persone colpita dai cambiamenti si raggruppa sul palco.

E questa è solo la punta della crew e i capi dei dipartimenti, ma le domande arrivano subito e sono tante "Se questa canzone segue quest'altra, le palle saranno in questa posizione - cosa volete che vi sia proiettato nel passaggo dall'una all'altra?", "Con che microfono canterai se stai finendo quella canzone alla chitarra e poi andrai diretto al pianoforte?", "Volete la versione intro più lunga per quella canzone per darvi il tempo di andare da qui a lì, o torniamo alla versione vecchia?", "Il pianoforte rimarrà sul palco tra questa e quella canzone, o lo vuoi fuori dalle scatole?" e altre ancora.

Sono piccolissimi dettagli ma sono anche il tipo di cose che potrebbero causare dei problemi se non vengono risolte in anticipo. L'approccio informale a tavola rotonda tra band e crew era inziato in studio - anche prima che inziassero le prove per questo tour. La comunicazione aperta tra band e crew è stata importantissima per fare molte cose subito ed è quello che stiamo cercando di fare anche adesso. Non vi rovinerò la sorpresa dicendovi come sarà la nuova setlist, ma credo che vi piacerà e state sicuri, quando le cose saranno tutte al loro posto, lo saprete qui!

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Ritrovarsi nella soleggiata Florida a Novembre è un piacere per un gruppo di roadie britannici abituati al tempo grigio dei mesi invernali. Oggi il tecnico di Will, Bash, mi racconta della gita a fare surf di ieri, il giorno libero. E' tutta opera di Brook, il ragazzo che spara quei meravigliosi coriandoli-farfalla ogni notte. La prima volta che ho incontrato Brook, ho detto a qualcuno che era la persona più californiana che avessi mai incontrato. Mi è stato subito detto, però, che viene da quaggiù, dalla Florida. Non sono mai stato particolarmente bravo in geografia...

Dato che siamo a casa sua stasera, suppongo sia il momento giusto per parlare delle sue farfalle. Sono uno dei momenti più importanti dello spettacolo, ovviamente, ed è possibile che la band ne abbia la visione migliore ogni sera - visto che guardano verso il pubblico. La cosa più bella che le riguarda è che finiscono dappertutto. Apri un cassone qualsiasi e ce ne trovi almeno una là dentro da qualche parte, sono in ogni cassetto e ogni scatola degli attrezzi. Se lasci qualcosa di aperto, ce ne finirà una prima della fine di Lovers In Japan.

Ogni sera, le ventole delle luci mobili vengono pulite con un compressore per foglie per tenerle pulite. Mi viene anche assicurato che alla Front Of House (glossario del roadie: il recinto nel pubblico in cui stanno i controlli per le luci, i suoni e le immagini) di solito c'è una frenesia nello spingere le piccole creature via dal pannello del mixaggio. Sembra che uno dei tecnici del suono soffiasse sul pannello per mandarle via. Non sono sicuro se lo facesse mosso da caparbia determinazione o dal desiderio di divertirsi.

La mia esperienza preferita con le farfalle è stata quando sono tornato a casa per alcuni giorni dopo il tour europeo e ho aperto il mio libro ad alcune migliaia di kilometri di distanza per leggere un po' prima di andare a dormire - e ho scoperto una delle piccole bastarde luminose caduta dalle pagine. Dato che di solito sono SOTTO il palco quando le fanno scendere non riesco a capire come sia finita lì. Ma è una cosa divertente. E devo dire che sono un po' invidioso del fatto che Brook può raccontare alla gente che il suo lavoro è sparare coriandoli da un cannone...

Ecco la batteria prima dell'encore ieri sera.

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Roadie #42