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Roadie #42 - Blog #47

#42 e l'autista che fa paura

Philadelphia è abbastanza vicina da poterci arrivare in macchina da Manhattan. Siamo nell'ultimo pullmino della fila. Per ragioni per lo più conosciute a quelli della sicurezza (e probabilmente alle compagnie assicurative), è meglio se tutti i veicoli viaggiano in fila. Stare nell'ultima macchina, come accade oggi, è ogni tanto un'esperienza terrificante. Una fila di veicoli occupa lo stesso spazio di un camion, ma gli altri cari guidatori non sempre capiscono che ti devi muovere come se fossi una sola cosa. Sembra che oggi l'autista sia in qualche modo non avezzo al suo ruolo. Ciò significa che quando stiamo per arrivare al palazzetto la maggior parte delle persone nel nostro pullmino è terrorizzata.

Arriviamo all'uscita dell'autostrada per il palazzetto e la sorpassiamo direttamente. Sembra che al nostro autista venga più facile seguire il suo navigatore satellitare che la macchina di fronte. Franksy chiede cosa sta succedendo esattamente e viene informato che va tutto bene, stiamo andando tutti nello stesso posto. Ben rassicurati, teniamo duro e speriamo nel meglio.

Le persone stanno arrivando in gruppi con striscioni e cartelli durante questo tour e si stanno organizzando più del solito. Tornando per un attimo al discorso di due blog fa, per parlare delle meraviglie della superstrada delle informazioni, sembra che le persone si stiano organizzando non solo ad avere lo stesso cartello, ma sono anche abbastanza coordinate da alzarli tutti allo stesso momento ovunque si trovino nell'arena. Questo sta succedendo molto spesso in questo tour (sto guardano nella vostra direzione Coldplaying.com) e porta sempre a qualche sorriso.

E' un altro concerto in un palazzetto in cui siamo stati di recente. Siamo stati qui alla fine della prima parte del tour negli USA. Mi chiedo se qualcuno qui dentro abbia visto entrambi i concerti - e se si, quanto sono sembrati diversi. Per me sembra tutto più sicuro e pieno di fiducia ora. Da dove stavo però sembra che tutti si stessero divertendo.

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Il fatto che, dopo "la fuga", sia diminuito a tre il numero di persone nel nostro pullmino non mi fa assolutamente ricordare di come fosse stato il viaggio di andata. Infatti mi rendo conto che abbiamo ancora l'autista di Satana quando il tecnico del suono Dan Green per poco non va a finire con la testa contro il parabrezza. E' in piedi davanti sporgendosi verso il frigo portatile per prendere una birra quando il nostro capitano molla le ancore come se avesse appena visto una pensionata cieca incinta che insegue un grazioso gattino per la strada. Sobbalziamo in avanti per poi strisciare lievemente il parafanghi del SUV davanti a noi. Mi trovo ora davanti a un dilemma. La mia bottiglia di birra è piena per tre quarti, ma è completamente capovolta sul tappetino. Se cerco di alzarla perdo tutto, se la lascio là pian piano gocciolerà e finirà. Cerco di fare un gioco di prestigio con una carta, ma ovviamente perdo.

Decido di non baciare il suolo in stile Papa quando usciamo dal pullmino di fronte all'hotel, ma devo dire che non ho mai amato così tanto un maricapiede. Passo vicino a Franksy per entrare. Il suo autista gli ha chiuso la giacca di pelle nella porta lasciando uno strappo piuttosto grande e costoso. Sembrerebbe che i Coldplay non abbiano avuto la squadra migliore dalla compagnia delle macchine a noleggio oggi. Mi sa che deve esserci stato qualcuno di famoso in città.... ;-)

Roadie #42