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Roadie #42 - Blog #35

#42 continua a scriverci dalla Svizzera

Oggi è il primo giorno del tour in cui non so veramente dove siamo. Entriamo nel pullmino all'aeroporto e mi ritrovo a chiedere in che Paese siamo prima di rendermi conto di quanto stupida suoni questa domanda. Viene fuori che siamo in Svizzera. Zurigo, per la precisione. La prima volta in assoluto che sono stato a Zurigo stava nevicando, avevo il mal di testa da post sbornia ed era il compleanno di mia madre. Per qualche strana ragione ho sempre pensato così a Zurigo da quel giorno. Oggi invece il tempo è bello e limpido, sono giorni che non bevo e mia madre ha la stessa età di ieri.

E' un altro giorno senza il soundcheck. Chris, però, ha un'idea in mente e vuole un pianoforte nel camerino. Non abbiamo ancora messo assieme le attrezzature per una stanza di riscaldamento, quindi il modo più semplice di fargli avere un piano da suonare senza scomparire in un groviglio di cavi , portatili, altoparlanti e "ma questo DOVREBBE funzionare" è portare uno di quelli che è già sul palco. Di solito avremmo usato il piano di riserva, ma adesso è posizionato sul B-Stage. Il pubblico è già nel palazzetto quando ci arriva la sua richiesta. Ciò significa che stiamo facendo una scenetta tipo duo comico per cercare di spostare il piano dal B-Stage di fronte a tutte le persone che hanno preso posto in transenna. Senza alcun tipo di spazio per qualsiasi movimento, Neil si ritrova a camminare all'indietro reggendo il piano dalla sua parte. Non posso fare a meno di canticchiare la canzoncina di Stanlio e Ollio mentre capisco che la nostra copertura di tecnici professionisti è saltata completamente...

Dato che siamo sempre nascosti sotto il palco durante il concerto, abbiamo dovuto scovare diversi metodi per rendere le cose semplici. Avere messaggi dalla band è semplice quando sono abbastanza vicini per urlare, ma per far si che le cose funzionino adesso Will ha un microfono vicino alla batteria che sentiamo solo io e il suo tecnico Bash. La prova che questo sia un approccio più civilizzato che avere la band che grida e gesticola ai roadie, che devono cercare di capire quale sia il problema, arriva alla fine di In My Place. Alle auricolari arriva la voce di Mr. Champion:  "Bash, abbiamo altri asciugamani? Con questo sembra più che altro di asciugarsi il viso con un cane..." Mi sarebbe piaciuto averlo visto cercare di fare capire questa cosa usando espressioni facciali e gesti.

In Svizzera fanno una cosa assolutamente bizzarra. (anche se ammetto che io sono quello che parla di asciugarsi il viso su un cane...)  L'ho vista già altre volte durante il concerto, ma soprattutto l'ho vista in TV nelle gare di sci. In pratica tutti allungano le braccia e muovono le dita fancedo un suono del tipo, "wooooooo". Io sono nel pit (lo spazio tra il palco e il pubblico - mi sa che è arrivato il tempo per fare un glossario dei roadie...)  subito prima di Yellow e all'improvviso dietro di me l'intero palazzetto fa questa cosa invece di applaudire o cantare per richiedere un encore. E' fantastico. Una foto non può rendere giustizia a quesa situazione, ma eccola comunque.

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