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Roadie #42 - Blog #189

Le città dove sono previsti due show di seguito sono un lusso – il lusso di lasciare il concerto senza smontare, viaggiare e rimontare tutto il giorno seguente è una pausa grandiosa dal ritmo da flipper durante i tour ‘regolari’. Ovviamente, avere questa possibilità nelle prime date di una leg del tour è essere veramente viziati. Come anche avere un party dopo il concerto su una terrazza visibile dall’hotel dello staff.

Prevedibilmente, il secondo giorno inizia con molta più calma. La band considera scontato il soundcheck e quindi l’opening act Jesse Kent ha un po’ più di tempo per scaldarsi prima dell’apertura dei cancelli.

Qui il concerto inizia alle 20 – prima del solito, rendendo gli impegni della giornata un po’ più compressi. Jess Kent sale sul palco prima che io abbia cenato – e sebbene sia famosa in tutto il mondo, devo dire che non ricordo un’accoglienza così entusiasta come questa. Cantano, ballano e agitano le braccia come se sul palco ci fossero gli headliner. E sembra proprio che i ragazzi potranno trascorrere proprio una bellissima serata, penso tra me e me.

E mentre il nastro dell’introduzione scorre e i ragazzi salgono sugli scalini del palco, è chiaro che sarà proprio questo il caso. Potrei sbagliarmi, ma il pubblico sembra addirittura più caloroso della sera precedente. Questi qua non fanno rumore solo tra le canzoni e nei cori – ci sono onde di tifo e cantano durante tutte le prime canzoni. Qualcosa del genere rende il pubblico di questo tipo di serate come un grande oceano. Onde di eccitazione e rumore che cresce e sbatte contro il palco. È un selvaggio e imprevedibile mare di energia. Con il ruolo del frontman che crea il collegamento principale tra la band e il pubblico- e dato che Chris è un appassionato surfista, mi chiedo, anche lui ha le stesse sensazioni?

Quindi, due serate superbe a Singapore e avanti verso Manila.
Che inizio incredibile!
Roadie 42.