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Roadie #42 - Blog #176

#42 viene confuso per una donna e racconta la fantastica storia di un pianoforte

Dunque, arrivo al banco del check-in all'aeroporto di Heathrow e dico loro dove sono diretto e come mi chiamo. Quando lo faccio ho sempre la sensazione che non sempre funzioni, e che mi guardino increduli e mi chiedano una pila di documenti che dimostrino il mio diritto a viaggiare. Ma dopo anni a seguire questa procedura (e a volte presentandomi senza sapere in che città stavo andando, ma solo con la vaga idea del paese in cui la città si trovava), forse non me ne preoccupo più.

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So che la tour manager, Marguerite, sarà stata super preparata e previdente, quindi sono sicuro che da qualche parte nel mio telefono troverò l'email con i dettagli di conferma del mio volo. Alla fine riesco a trovare il codice e lo recito alla signorina al di là del bancone, che lo ripete a qualcuno al telefono. Scuote la testa e ride. "Beh, non mi sembra *possa essere* una Anne-Rose".

"Posso essere Anne-Rose se questo mi aiuta ad arrivare a Toronto" le dico offrendo il mio aiuto per risolvere il problema. Lei però è ancora presa dalla telefonata.

"Si probabilmente Copenhagen".

Ora, mi piace Copenhagen, ma non è nella lista dei posti in cui dovrei trovarmi oggi.

Cerca di spiegarmi, ma non riesco a capire. Qualcuno con il mio stesso cognome, ma con un doppio nome, ha fatto il check-in a Copenhagen. Qualcuno lì ha pigiato il bottone sbagliato, così lei è diventata me e adesso io sono lei. Non avrei mai pensato che queste persone avessero in mano questo potere. Dico che a me va bene se va bene anche a loro. Ho comunque il mio bel sedile ed entrambi atterreremo nello stesso posto nello stesso momento. Ora mi fate andare alla lounge, eh? I nomi sono fatti per essere scritti sulle tombe, cara...

Prendo i miei documenti sospetti e procedo oltre. L'aeroporto è già in piena modalità caos olimpico.

Decido di andare direttamente all'imbarco, nella speranza che ci sia una piccola tregua dalle folle. Per arrivarci è necessario un piccolo tragitto in treno. Il vagone risplende della stessa folla confusa di persone. Non riesco a scendere alla mia fermata perchè è impossibile muoversi. Non importa, penso. Questo treno percorre un circolo. Aspetterò che siano scesi tutti e poi ricomincerò il giro, ma così posso mettermi davanti alla porta.

Arriviamo all'ultima fermata e una donna che chiaramente non ha mai gettato il suo cartellino di comandante, mi dice (senza mezzi termini) che devo scendere immediatamente dal treno. Ci litigo, la supplico, la prego, ma lei si oppone senza muoversi di un millimetro. E' qui per assicurare che le Olimpiadi siano sicure e io non posso interferire. Mi spinge su per le scale dicendomi di fare di nuovo il check-in e passare di nuovo per il controllo di sicurezza.

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"Si, salve" dico imbarazzato quando arrivo al bancone per i voli in coincidenza "mi chiamo Anne-Rose..."

Sono in piedi ad un altro bancone di fronte ad un'altra persona confusa. Prende in mano il telefono e legge alcuni numeri dalla mia carta d'imbarco. "Beh non *sembra* una Anne-Rose.....". Sto per deprimermi e inizio a pensare di tornarmene a casa a dormire. L'idea inizia a piacermi.

"Ah si - Copenhagen - bene..."

Vengo mandato avanti e venti minuti dopo spronfondo nel posto 20A per YYZ (il codice dell'aeroporto Pearson di Toronto, ndt.) con la sensazione di aver appena portato a termini un corso di assalto.

La hostess sta spingendo il carrello delle bevande e senza pensarci su mi chiede "desidera qualcosa da bere, Signorina? Er? Oh...."

"Una tazza di te e una vodka doppia per favore".

E poi via verso il Cananda...

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Arrivati a questo punto, avevo promesso di raccontarvi qualche storia, no?
Dato che la cosa è già piuttosto lunga, farò come era solito Christopher Martin nel 2002. Nel primo tour che ho fatto con la band (Rush Of Blood), Chris tornava sempre al microfono dopo l'accensione delle luci e le persone avevano iniziato ad andarsene. "Il concerto regolare dei Coldplay è finito, ma stavo giocherellando con questa canzone - se volete sentirla, potete rimanere - se pensate che faccia schifo, potete andare a casa."

Io farò lo stesso. Quelli che hanno tempo da perdere possono stare con me mentre parlo di pianoforti bagnati e concerti negli stadi. Chi ha migliori offerte (praticamente qualsiasi altra cosa) è formalmente scusato.

Siete ancora qui? Bene, questo è iniziato come un blog dal concerto di Dallas - a com'è tornare al chiuso, all'asciutto sotto un tetto. Iniziamo:

A me va benissimo. Mi sono piaciuti gli stadi e mi piacciono sempre, ma le arene sono davvero molto confortevoli. Niente pioggia, niente preoccupazioni e nessun bisogno di pianificare le puntate al catering nella mezz'ora disponibile che a volte questo comporta.

Dato che stiamo parlando del passaggio dai grandissimi concerti all'aperto a quelli "molto grandi" al chiuso, dovrei probabilmente chiudere il discorso sugli ultimi concerti negli stadi, di cui non ho ancora parlato. Vi dico subito che non è una storia per chi ha problemi di cuore. Ma devo anche menzionare il fatto che quello che segue si focalizza soprattutto su quello che è successo nel mio mondo durante questi concerti - che non sono le *uniche* cose successe. Ma visto che sono capitate a me e sono io che scrivo...

Tutto è iniziato nel giorno del secondo concerto all' Emirates Stadium. Ero sotto al palco cercando di risolvere un misterioso problema tecnico che aveva causato la partenza ritardata di Rihanna sui maxischermi la sera prima. In realtà ci sono un po' di noi che lavorano attorno alle mie strumentazioni cercando di capire a che punto nel segnale si passa da armonia perfetta e cilecca tecnica.

All'improvviso sento la nota di un pianoforte che rimbomba come uno sparo attraverso gli altoparlanti. O qualcuno si è seduto a suonare qualcosa di estremamente avant-garde su uno dei pianoforti di Chris fuori sul palco, o ho più problemi di quanto pensassi.

Usando il metodo comunemente conosciuto come "scollegare una cosa alla volta finchè il rumors finisce", capisco che il problema viene dal pianoforte che c'è al B-stage. Non bene. Andy, il mio coispiratore, prende il computer e va a controllare facendo qualche test. Poco dopo mi fa sapere che il povero computer al B-stage ha avuto dei grossi problemi. Anche cercando di convincerlo gentilmente (spegnendo e poi riaccendendo) non si riesce a convincerlo a suonare normalmente - vuole solo suonare la sonata martellante. Per niente bene.

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Ovviamente abbiamo un piano di riserva, che viene velocemente portato su per la rampa (i problemi alle attrezzatture mi fanno sempre venire l'improvvisa voglia di vomitare...) e i pianoforti sono scambiati. Questo ci protegge per un concerto, ma non ci devono essere più problemi. (Cosa che, considerato il ritmo a cui stiamo andando, è più probabile non succeda).

Mettiamo il pianoforte che si è comportato male nel vano di montaggio e iniziamo ad aprirlo. Oltre a tante farfalle da riempirci un materasso, c'è anche un'impressionante quantità di acqua. Iniziamo a lavorarci su svuotandolo e mettendoci vicino dei ventilatori per asciugarlo. Per quel che mi ricordo, il concerto è passato con poche sorprese.

Avanziamo veloci fino a Sunderland due sere dopo. I miei sono fra il pubblico, facendo sì che l'arrivo della fatina dei problemi sia ancora meno gradito. Piove così tanto che ogni persona sana di mente non si avventurerebbe nemmeno fuori dalla porta di casa. Quindi perfetta per un concerto dei Coldplay.

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Chris si lancia nell'inizio di Paradise, che sembra diversa dalla versione normale. Improvvisazione? Liberazione dalle briglia delle strutture armoniche? No. Il piano ha problemi.

C'è un momento alla Keystone-Cops-incontrano-la-crew-del-pit-stop-della-F1 (i Keystone Cops sono una squadra di poliziotti imbranati dei film muti degli anni '20, ndt.) ed ecco un un nuovo pianoforte pronto. Finiscono Paradise e si dirigono al C-stage. Mentre sono lì, la familiare suonata martellante inizia a sentirsi ai miei altorparlanti. Oh Signore. Il piano che abbiamo calmato a Londra ha avuto una ricaduta per colpa della pioggia torrenziale.

Abbiamo il tempo della durata di "Speed Of Sound" per tirare su il piano del B-stage, farlo salire sulla rampa fino al palco principale in tempo per Clocks.

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Ci sono due pianoforti morti capovolti sulla rampa del lato destro del palco. Alla fine di alcuni concerti ci sono un po' di bacchette rotte dietro la piattaforma della batteria - la quantità di legna usata sta aumentando ad un velocità un po' troppo elevata.

Arriviamo per il rotto della cuffia alla fine del concerto a Sunderland, ma l'orrore inizia ad insinuarsi quando capiamo che abbiamo un solo pianoforte funzionante e dopo la giornata di riposo ci sono due concerti in un giorno - in due parti opposte del paese - e l'elicottero che ci trasporterà dall'uno all'altro non può trasportare pianoforti.

Il nostro festival per una radio al Wembley Stadium sarà coperto dal vecchio pianoforte che Vicki Taylor aveva dipinto per i Grammy awards ai tempi di Viva. Conosciamo anche una società che affitta pianoforti dello stesso modello (in nero) e che può affittarcene uno. Problema risolto. Prenotiamo un furgoncino con un guidatore con il piede pesante sull'acceleratore per trasportare questi due pianoforti da Londra a Manchester. E' convinto che riuscirà ad arrivare lasciando abbastanza tempo a disposizione per portare i pianoforti sul palco in tempo per il concerto serale.

Si parla anche di usare una scorta della polizia per entrare allo stadio nel caso ci fossero problemi di traffico dovuto al concerto. Andy è ancora a Manchester ad occuparsi della situazione. Vedo il suo nome sul telefono e rispondo "Fa che non siano brutte notizie, fa che non siano brutte notizie, fa che non..."

"Non c'è un pianoforte che funzioni normalmente - nessuno".

"Questa è una brutta notizia".

Potenzialmente le cose potrebbero andare veramente male. Potremmo trovarci a camminare ansiosamente avanti e indietro a dieci minuti dall'inizio del concerto senza un pianoforte funzionanete e un furgoncino bloccato chissà dove fuori Manchester.

Queste sono le tipiche situazioni da incubo, ma poi succede qualcosa di impossibile anche nei miei sogni migliori. Ricevo una telefonata dalla Yamaha UK. Ho mandato loro una email chiedendo se ci fosse un modo per aiutarci - riparare, dare in prestito, qualsiasi cosa. Il pianoforte che usiamo non è più in produzione da qualche anno, per cui non ne hanno più, e quindi le mie speranze non erano molte. Per quelli in nostro possesso abbiamo dovuto fare offerte su eBay contro persone che li volevano perchè erano "come quello usato dai Coldplay". Sono più rari della merda di un cavallo a dondolo. (E in questo momento, tutti quelli che abbiamo Manchester sono altrettanto utili...)

Felicity della Yamaha mi parla di una persona nel loro dipartimento di manutenzione che si rifiuta di buttare via qualsiasi cosa, perchè tutto "tornerà sicuramente utile". Questa imbarazzante descrizione potrebbe andare bene anche per me e qualsiasi altra persona della crew. Apparentemente, però, il tipo in questione ha una stanza speciale nel magazzino conosciuta come la sua discarica. Lì c'è non uno, ma DUE dei nostri amati pianoforti con un grande cartello con su scritto "NON BUTTARE VIA, I COLDPLAY TELEFONERANNO UN GIORNO PER CHIEDERELI".

Queste cose semplicemente non funzionano nella vita reale. E' come un regalo dagli dei dei roadie. L'ultima carta per uscire di prigione. Alla fine devo smetterla con i ringraziamenti ed elogi nei loro confronti per un tempo sufficiente ad organizzare un furgoncino per portarli immediatamente a Manchester. Vado a chiamare Andy per dargli la buona notizia, ma noto che c'è un messaggio in segreteria da parte sua.

Si scopre che Jason, l'inventore delle Xylobands, ha da poco comprato un "pianoforte come quello dei Coldplay" tramite eBay per suo figlio. Un'ora fa era posizionato nel suo salotto, ma adesso si trovava in un furgoncino che andava a tutta velocità verso Manchester. Ci giunge anche notizia che Paris è in città. E ha con se le sue bombolette spray! Incredibile. Stima che se inizia a lavorare appena i pianoforti arrivano, li può rendere più in tema Mylo e pronti per l'inizio del concerto. Assolutamente sconvolgente.
Per come stavano le cose non avremmo dovuto fare un concerto stasera - sulla carta eravamo battuti sotto ogni punto di vista. Però qualcuno da qualche parte ci sta proteggendo.

Quando arriviamo da Londra, la maggior parte dei furgoncini che vengono da ogni parte sono arrivati e il concerto a Manchester è pieno di pianoforti (Otto in tutto, credo). Passo vicino al manager del palco, Craig Finley, mentre mi dirigo sul palco per verificare la situazione. "Hai un SACCO di pianoforti oggi, giovane".

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(Photo from Mr Finley's Facebook)

"Si, e se siamo fortunati un paio funziona pure!"

Mettiamo assieme quelli non funzionanti e li mandiamo indietro alla Yamaha.

Gli ultimi due concerti a Manchester sono due dei pochi che non vedono una goccia di pioggia. Chiunque ci stia guardando le spalle sta andano oltre ogni aspettativa...

Per finire le cose in bellezza, ricevo un messaggio il giorno dell'ultimo concerto a Manchester. E' "Gaz", il tipo da cui ho comprato uno dei nostri pianoforti su eBay l'anno scorso. Fino a Sunderland era stato il piano principale di Chris. Gaz lo aveva messo su eBay con la descrizione "come quello usato dai Coldplay" e alla fine aveva capito che lo avevamo comprato noi. Le sue prime parole quando l'ha scoperto sono state "non lo dipingerete con colori strani, vero?".

"Um, scusaci..."

Oggi ha i biglietti per il concerto e vorrebbe incontrarmi per dare un occhio al suo vecchio orgoglio e gioia al centro del palco dei Coldplay. Gli faccio sapere che non solo lo abbiamo ricoperto di graffiti da capo a piedi, ma lo abbiamo anche fatto stare per tutta l'estate sotto pioggia torrenziale senza un telo per corprilo.

Incontro lui e sua moglie e gli racconto la stessa storia che ho appena raccontato a voi. Scuote la testa incredulo - e c'è da capirlo.

Si fa una foto vicino ad uno dei nostri pianoforti appena arrivati - perchè il suo si trova nella stanza dei malati lontana miglia.

A proposito di questo - devo telefonare a qualcuno per avere qualche protezione contro la pioggia quando arrivermo a Toronto. Saremo di nuovo all'aperto fra qualche settimana.

Mai un momento noioso...

R42