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Roadie #42 - Blog #155

#42 ci fa un resconto dalla Little Noise Session di Chris e Jonny per Mencap

Capisco subito quando arrivo alla Chiesa di St John in Hackney che stanno succedendo molte cose nel mondo Coldplay oggi. Adesso siamo nella parte est di Londra per preparare il concerto acustico di stasera, mentre nella South Bank, tutte le strumentazioni stanno entrando in uno studio TV per registrare l'apparizione al programma di Graham Norton. Nel frattempo, da qualche parte nella zona ovest di Londra, in un capannone che sembra un grande hangar, le prove per i prossimi concerti nelle arene sono a pieno ritmo, con valanghe di luci, suoni, palchi e video da mettere a posto prima dell'arrivo della band dopo il prossimo fine settimana. Dato che si lavora sodo anche nella Bakery e nella Beehive a nord Londra, direi che i Coldplay stanno coprendo tutta Londra oggi.

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Il posto scelto per la sessione acustica è una vecchia chiesa. Grandi vetrate colorate, pavimenti di legno, libri con canzoni di chiesa e panchine di legno. Fuori, la coda si sta già formando quando arriviamo. Ho scoperto che sono là fuori dalle sette di mattina. Queste sono le stesse persone che erano in prima fila alla UEA di Norwich e che sono state in coda tutto il giorno per la iTunes session a Camden, quindi potete definirle persone dedicate. Potreste definirle con vari aggettivi, ma non potete fare a meno che togliervi il cappello per la loro devozione...

Chris e Jonny hanno deciso di non fare il soundcheck. Mentre proviamo le cose in velocità almeno una volta, sembra che suoni tutto molto bene, davvero. Il grande soffito alto e curvato fa un grande effetto eco e c'è poco che si può fare se non alzare le sopracciglia e dire "suonerà in modo completamente diverso quando il pubblico sarà dentro" - e forse pregare che succeda così.

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Ci spostiamo velocemente allo studio TV, che si trova nello stesso posto in cui abbiamo fatto il programma di Jonathan Ross il mese scorso. Abbiamo fatto così tanta TV negli ultimi mesi che è ormai diventato un'immagine sfuocata.

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Il soundcheck passa molto velocemente e il segmento musicale è stato spostato all'inizio del programma per farci andare via e spostare il pianoforte e le chitarre ad Hackney. Sono il primo ad arrivare e vengo subito bombardato di domande dalla squadra di lavoro di Hackney. Spiego che non c'è un piano reale. Ci sono solo Chris e Jonny e in pratica arriveranno e suoneranno in acustico.

Arriva il momento del concerto e loro si trovano nel camerino, che, convenientemente, ha quell'odore ammuffito di chiesa e un bellissimo muro di foto di tutti i vicari che hanno servito questa chiesa. Al Fillmore, ci sono le foto dei Grateful Dead...

Nell'angolo della stanza, Kevin McCabe, che fa da guida alla band in mezzo a tutti i loro impegni per le TV e radio inglesi, sta freneticamente scrivendo con un pennarello su un foglio di carta. Si scopre che è la setlist. Questo in pratica fa capire il tono della serata. Non si tratta della valanga che sono i regolari concerti durante il tour. Non è una cosa per la radio per cui la setlist viene data all'ufficio di produzione, che ne fa dozzine di copie da far circolare a tutte le persone coinvolte.

Anche sul palco i ragazzi sono completamente privi di tutti i marchingegni. No laser, no megaschermi, no fuochi d'artificio - c'è solo metà band qui. Forse per rispetto nei confronti della natura acustica dell'esecuzione, i ragazzi indossano vestiti che non sarebbero stati male nel video di Christmas Lights. Chris ha addirittura un orologio con catena che fa un'apparizione tardi nel concerto, quando cerca di capire quanto tempo hanno ancora.

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Non ho sentito quello che Jo Whiley ha detto per introdurli. Forse c'entra con quello che detto, forse è uno scherzo fra loro, o forse perchè si stanno davvero ca***do sotto, ma Jonny e Chris salgono i gradini verso il palco tenendosi per mano.

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Lo spettacolo inizia ed è chiaro che si stanno divertendo tremendamente. Alcune canzoni funzionano meglio di altre, alcune sono un completo fallimento, ma quando manca qualcosa a quello che un pianoforte, una chitarra e una voce possono produrre, l'entusiasmo del pubblico copre il buco. E' un pubblico molto caldo e sembra quasi stare in un pub. Quasi mi aspetto che qualcuno da un momento all'altro salga sul palco con un paio di bicchieri pieni di birra. E' quel tipo di serata.

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E' da molto che sostengo che i concerti sono fondamentalmente una celebrazione delle canzoni assieme al pubblico. Tutte queste persone si uniscono assieme per condividere il loro entusiasmo per questa musica che significa così tanto per loro. Quando Chris e Jonny iniziano Viva, parte il coro e il suono di tutte e tre le voci assieme nella stanza è completamente travolgente. I ragazzi si fermano per alcuni secondi solo per godersi l'immensità di quel coro - il loro contributo non è più necessario.

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Sorridono, ridono e poi si riuniscono al coro. Per me è il picco della sera e un momento da segnare nella memoria per quando un giorno mi ricorderò di tutto questo.

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Ovviamente, in prima fila, c'è il gruppetto delle sette di mattina che dà il meglio e si diverte. Finisce tutto in un attimo, ma è stato un bel botto per finire la frenesia promozionale prima che inizino i concerti nelle arene. Credo che togliere tutti i fronzoli fino all'ultimo è la cosa migliore che si possa fare prima che le cose diventino di nuovo grandi, molto grandi...

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