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Roadie #42 - Blog #136

Roadie #42 parla di Glastonbury e della registrazione del video

Quando me ne sono andato di casa per frequentare l'Università, parecchi più giorni fa di quanto mi importi di ammettere qui, ho promesso alla mia famiglia e ai miei amici che avrei scritto loro regolarmente. La maggior parte delle lettere che ho davvero spedito iniziava con "Mi dispiace ma sono stato super occupato". Se in quel momento mi aveste detto che in futuro ci sarebbero state delle settimane come le ultime due che ho appena passato, il me diciottenne avrebbe confessato che in realtà beveva solo e dormiva fino al pomeriggio. (Ripensandoci adesso, è stato un terreno di prova migliore per la vita in tour di quanto non possa essere la totale comprensione della teoria della convoluzione. Ma sto divagando...)

Dopo il Pinkpop, c'è stato ancora lavoro per finire l'album, la registrazione di un video, un po' di prove piuttosto intense, un mini concerto per nessuno in un teatro vuoto - oh e un concerto assolutamente fantastico durante la madre di tutti i festival. Adesso che siamo di nuovo tutti assieme in procinto di partire per un altro festival da qualche parte in Europa sembra quasi che non sia mai accaduto. I corpi affaticati e gli sguardi persi nel vuoto, però, significano che non ci siamo ancora del tutto scossi di dosso la sensazione di aver compresso almeno un paio di mesi negli ultimi dodici giorni.

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Le registrazioni dei video sono sempre una faccenda strana. I giorni di concerto portano sempre con loro l'urgenza e un set definito di tempistiche di quando lo show deve iniziare - che si sia pronti o meno. Dato che i video sono un'opera d'arte più permanente e duratura di un concerto da 90 minuti, coinvolgono molti più scrupolosi "non siamo ancora del tutto pronti" per raggiungere il risultato perfetto.

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Ad aggiungersi alla normale stucchevolezza della registrazione è stato il fatto che il video in questione è registrato usando una tecnica chiamata animazione stop motion. Per il primo giorno, bisogna dirlo, c'è stato ben più stop che motion - e in generale, l'animazione è arrivata soltanto quando è apparso il carrello del tè... Come tutti potete veder da soli però, Mat Whitecross e la sua armata di collaboratori hanno tirato fuori qualcosa di veramente bellissimo dal cilindro.

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E' stato anche bello come sempre rivedere Paris, l'artista di graffiti della band. Paris è pieno di talento e una delle persone più simpatiche che abbia incontrato nel mio cammino. Spero che vedremo molti dei suoi lavori durante il prossimo anno.

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Ci siamo anche dovuti preparare per Glasto. Dire che la band sperava che andasse tutto bene significa sottostimare quello che intendevano. Glastonbury, come ho detto prima, non è un posto in cui fare le cose con leggerezza. Le prove sono passate in una confusione di ricerca di fare le cose in modi diversi e centinaia di piccole modifiche al set. Alla fine, per dare alla nostra macchina rimessa in sesto una vera prova su strada, c'era un concerto prenotato allo Shepherd's Bush Empire.

Si era parlato di farlo diventare un altro concerto per "Parenti e amici", come quello al Forum, ma si è poi rivelato essere solo un'ultima prova generale a porte chiuse, completa di fumo, luci e la promessa che una volta partito il nastro dell'intro, non si sarebbero fermati fino all'ultima canzone - qualsiasi cosa fosse successa. E così eccoli lì, in un piccolo teatro vuoto a Londra ovest - che si preparano per quello che potrebbe essere il concerto più grande della loro carriera, mentre suonano per qualche roadie e Phil Harvey su nella balconata.

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La sola consapevolezza che il G-day si stava avvicinando era abbastanza per far saltare i nervi. Queste situazioni possono rivelarsi un'interessante opportunità per guardare e imparare come funzionano le relazioni all'interno della band. C'è un momento nervoso durante Yellow. Non è chiaro se lo strumento di qualcuno si è semplicemente ammutolito, o abbiano semplicemente deciso che suonava male, ma il musicista in questione se lo sta togliendo e cerca quello di rimpiazzo. Questa situazione crea un vuoto abbastanza pesante nel suono.

Will urla nel suo microfono, "Assolo di batteria!" ridendo e tirando fuori delle note assolutamente esagerate per riempire il vuoto del suono. Quando lo strumento di rimpiazzo è funzionante, si capisce che è accordato per un'altra canzone, rendendo il suono in qualche modo sbagliato. "Cambio di tonalità!" urla Mr Champion.

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E' tutto finito in un lampo, ma dimostra un altro lato di Will che le persone non sempre vedono. A volte lo si vede come una persona piuttosto inflessibile o anche intimidatoria, ma è una cosa completamente sbagliata. E' sempre quello più serio, il freno a mano che evita che la band scivoli all'indietro in discesa. Semplicemente non permetterà che lo stress diventi una sorta di nuvola nera oggi. Il suo irreprensibile umore ottimista è una chiara dimostrazione della forza contro lo stress che si sta accumulando.

E poi, si - il G-day è arrivato.

Nonostante avessimo ricevuto una email di massa intitolata "La set list Glastonbury - Finale" quasi una settimana prima, le conversazioni quel giorno riguardavano tutte le incertezze o le dicerie di cambi nella setlist. Jay canterà con noi? Aggiungeranno quella canzone? Hanno fatto questa più veloce? Facciamo quel piccolo pezzo tra queste canzoni, o iniziamo subito quella successiva? Si tratta soprattutto di piccoli dettagli, ma tutta roba che ha bisogno di programmazione e preparazione per le varie persone coinvolte.

C'è un incontro fra i membri della crew per le 7, per mettere la parola finale ad ogni dettaglio del concerto. Quasi ovviamente questo incontro (per mettere fine a tutti i dettagli dell'ultimo minuto) è riprogrammato per le 7.15, poi per le 7.45 e alla fine viene fatto circa alle 8 di sera. Dopodichè, esco per andare a vedere gli Elbow dalla mia postazione alla sinistra del palco.

Il suono di così tante persone che cantano assieme non può far altro che toccarti emozionalmente. I nervi cominciano ad essere erosi dalla sensazione che facciamo parte di un evento fantastico. E' però una cosa pericolosa focalizzarsi su qualsiasi altro aspetto che non sia "non sbagliare" perchè dopo tutto, è la sensazione più importante che tutti quelli della crew hanno in questo momento. Comunque sia non posso fare a meno di capire quanto tutto questo sia speciale.

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Voi avrete probabilmente avuto una vista migliore della nostra, grazie alla fantastica copertura della BBC, quindi non è necessario un raconto dettagliato. Bisogna però menzionare le persone che fanno parte del dipartimento video, che hanno giocato un ruolo eccezionale dipingendo la piramide di luce per la prima volta a Glastonbury. Sono arrivati qui giorni prima per montare le torri per le proiezioni, mettere in linea tutto e fare anche di più. Tutte le persone con cui ho parlato hanno detto che ne è valsa assolutamente la pena dal punto di vista dello spettacolo.

Il momento più importante per me è stato qualcosa che non era stato programmato. Durante Everything's Not Lost, il palco si è colorato di una luce color porpora quasi ultravioletta. Ho guardato verso il pubblico durante il coro e tutti avevano le mani alzate. Tutte queste paia di mani avevano un braccialetto colorato che permetteva alle persone di entrare. Questi braccialetti brillavano tutti, e i raggi UV hanno trasformato il pubblico in un grandissimo campo di braccia color porpora che ondeggiavano fosforescenti.

E non ero nemmeno ubriaco...

C'è stata un'abbondanza di momenti da ricordare. Il simpatico errore in Us Against The World, il suono dell'ammasso di voci in Fix You - completo della vista di falò fino all'orrizonte. Per me, vedere i ragazzi fare l'inchino alla fine del set con in sottofondo il rumore assordante del coro di Viva (cantato da quello che deve essere il coro più grande), ha confermato un senso indiscusso di Missione Compiuta.

Nel backstage dopo il concerto c'era un'aria paragonabile a quella di un Natale in famiglia. Anche persone che si erano parlate secondi prima dell'inizio del concerto, si congratulano l'un l'altro con abbracci e pacche sulle spalle come se non si fossero visti da anni e fossero oltremodo contenti di ritrovarsi ancora vivi.

Gli Elbow stanno aprendo bottiglie con sorrisi entusiasti, Jay-Z e B sono seduti su uno dei bauli della strumentazione vicino ai camerini, Tim Wheeler degli Ash non fa altro che sorridere. La crew arriva a ondate man mano che finisce di riempire i camion, facendosi strada tra la folla in cerca di birre fresche.

La sensazione che regna è quella di enorme sollievo e non di "cosa succede ora?". Alcuni collassano in mucchio, altri sono chiaramente pronti per fare la nottata. Tutti sono stra contenti che sia andata così bene.

Il mattino seguente, faccio un salto  alla stazione dei treni da solo per unirmi alla ammasa per il viaggio verso casa. Vicino a me sul binario c'è un gruppo di persone ricoperte di fango che sono venute al festival per festeggiare la fine degli esami. Capisco che per me, aver superato il concerto che incombeva su di noi per mesi, fa si che oggi mi sembri la fine degli esami.

Abbiamo ancora una grande quantità di lavoro da fare, ovviamente; il tour è praticamente solo all'inizio. Ma la sensazione di pressione e aspettativa è passata - o almeno è temporaneamente dissipata. Mi ero quasi dimenticato di come ci si sente a non doversi preparare per tutto questo.

Scusatemi se era da un po' che non scrivevo. Ma sono stato davvero piuttosto occupato...

R#42