Fase di registrazione di Mylo Xyloto

I Coldplay cominciano a lavorare al loro quinto LP subito dopo la pubblicazione del loro quarto album Viva La Vida Or Death And All His Friends. La spinta e gli impulsi per rimettersi di nuovo in discussione arrivano da una lettera, scritta alla band da Brian Eno, nella quale il pluripremiato produttore confessa che l'intero periodo Viva è stato di ottimo livello ma è sicuro che i quattro possono fare ancora di più e meglio, specialmente Jonny Buckland.

Inizialmente – si parla dell'agosto del 2008 - l'idea è quella di iniziare a lavorare su alcune tracce scartate dal loro quarto lavoro e di porle alla base del loro quinto disco (inclusa Lhuna, la canzone che i Coldplay avevavo registrato in studio con Kylie Minogue e che non era stata poi inclusa nella tracklist di Viva La Vida Or Death And All Friends, ma comunque pubblicata a scopo di beneficenza).

Agli inizi del 2009 il materiale già incamerato comincia ad essere davvero tanto e, anche grazie alla trasmissione 60 Minutes andata in onda sulla CBS poco prima della cerimonia di premiazione dei 51imi Grammy Awards, cominciano a circolare alcuni titoli-idee, tutti riportati con un pennarello sul pianoforte di Chris alla Bakery, il loro studio di registrazione. Ed ecco quindi che i fans dei Coldplay iniziano a fantasticare su come potranno essere i brani Hook Up, Buzz, Wilderness, Boyfriend, Aiko, Arabesque, Sex And Violence (poi depositato all'ASCAP con la compartecipazione di Jon Hopkins), Harmony, Harbingers Of Doom, Car Kids, Great Expectations (in seguito denominata Golden Arrow e poi alla fine 'troncata' in parte per diventare quella che è l'odierna U.F.O.), It Was A Wonderful Day e Alive Day. E alcuni rumours vogliono i Coldplay al lavoro assieme al gruppo dei Naturally 7, band statunitense a cappella dallo stampo spiccatamente hip-hop. L'intenzione è quella di carpire i segreti del vocal play, uno stile di canto particolare, ricercato e senza dubbio originale che ha reso famosi proprio i Naturally 7.

Nel marzo 2009 trapelano in rete alcune dichiarazioni di Chris che svelano le (seppur abbozzate) idee alla base del quinto lavoro della band: il sound di riferimento sembra essere influenzato dalle melodie del Medio Oriente. 'La nostra visita negli Emirati Arabi Uniti' – spiega lo stesso frontman dei Coldplay a ridosso della tappa di Abu Dhabi inclusa nel percorso tracciato dal Viva La Vida Tour – 'è parte di un'odissea musicale che ha caratterizzato lo spirito dei Coldplay... Vedo il Medio Oriente come un territorio per noi tutto da scoprire, mai esplorato o toccato dalla nostra musica, una regione che promette un elemento di mistico entusiasmo che si tradurrà in uno sforzo creativo nel nostro processo di maturazione musicale'.

Le prime voci fondate di un possibile concept album colpiscono al cuore dei fans dei Coldplay a giugno del 2009, quando è sempre Chris a rivelare le intenzioni della band di creare un album molto meno 'fanfaresco' di Viva La Vida Or Death And All His Friends e molto molto essenziale, basato su una storia segreta.

A settembre del 2009, i pezzi in cascina passano dall'essere da 13 a 28. Nel novero dei nomi in circolazione, oltre a quelli citati prima, si inseriscono 1000-1 (Ballad Of …), Alien Radio, Cartoon Head, Cartoon Heart (poi diventata Charlie Brown), Christmas Lights (precedentemente conosciuta come Christmas Song #1), Drunks And Guns, Gardeners On The Frontline, If I Ever Fall In Love Again, It Was A Wonderful Day, Love In A Lethal Dose, Lucky Sevens, Space Symphony (probabilmente poi diventata l'attuale Moving To Mars), Don Quixote/Spanish Rain (già proposta durante alcuni live del Viva La Vida Tour in Sudamerica), Wedding Bells, Wilderness e Wondering Star. Inoltre, sembra non essere stata definitivamente da parte nemmeno Famous Old Painters, la quale doveva essere la canzone di punta di Viva La Vida Or Death And All His Friends ma, sebbene era stata annunciata in lungo e in largo e a più riprese, non era stata presa in debita considerazione per l'inclusione finale nella scaletta dell'LP4 e quindi non aveva ancora emesso il suo primo vagito.

Nell'ottobre del 2009, i Coldplay avviano sul serio i loro lavori e aprono la strada verso l'LP5, registrando in studio alcune demo. Il progetto diviene davvero interessante nel dicembre dello stesso anno, quando i Coldplay – per ammissione del The Sun – focalizzano la loro attenzione su una chiesa diroccata di Londra, la quale viene individuata come il posto ideale per sperimentare le nuove tracce. La visione di fondo è quella di produrre qualcosa di acustico, snello, essenziale, senza fronzoli, il tutto fortemente voluto da un ispiratissimo Jonny Buckland. Già serpeggia l'idea di un nuovo Parachutes. E la deadline per ultimare e pubblicare la release: fine del 2010. Tale volontà è infatti confermata da alcune frasi di Chris, il quale è fermamente intenzionato a far conoscere al mondo la nuova fatica dei Coldplay per Natale del 2010. Dalla EMI però solo smentite e bocche cucite.

Il 18 gennaio 2010 si scopre qualcosa in più: oltre ai Coldplay e all'ormai fedele Brian Eno, in studio rimette piede Davide Rossi, il violinista che tanto aveva dato in Viva La Vida Or Death And All His Friends e la cui bontà del lavoro svolto ha convinto tutti nel richiamarlo alla base per questo nuovissimo progetto.

A febbraio, è Brian Eno a sbilanciarsi. Durante un'intervista, il produttore confessa che l'ipotesi di un album sotto le feste del 2010 non sarebbe poi così remota e che la direzione finora intrapresa porta ad un risultato completamente differente da quelli prodotti sinora dalla band in tutta la loro discografia, soprattutto in termini di freschezza del suono. E tale innovatività sarebbe la risultante matematica di un nuovo modo di fare musica, cioè far combaciare il sound di ciascuno dei componenti della band attraverso multiple ed infinite combinazioni, decentralizzando la figura carismatica di Chris, che – già come parzialmente successo con Viva – non riveste il ruolo di principale mente e ispiratore del gruppo. Ciò porta a far evolvere le idee in melodie, le melodie in pezzi, i pezzi in canzoni, il tutto ad una velocità inimmaginabile. La stessa traccia musicale può addirittura cambiare volto, forma e struttura per ben 3 volte nel giro di un solo giorno.

Si arriva a marzo e la band prosegue il suo cammino verso la quinta produzione. E lo fa con strumentazioni ridotte, chitarre acustiche e amplificatori molto molto piccoli. Natale non è così lontano, così Guy e i suoi provano a portare avanti l'idea di un album essenziale ma grandioso. Brian Eno, stavolta, non ha il ruolo del produttore con il 'mazzo di carte' di Viva La Vida Or Death And All His Friends, ma è un semplice 'artista di passaggio' che sgattaiola qua e là in studio due volte a settimana e mette la sua esperienza di mero musicista al servizio del progetto, suonando a dei ritmi vertiginosi e a velocità impressionanti e dando una sorta di decalogo di criptici insegnamenti alla band (uno di questi è 'cucinare come un italiano', ovvero utilizzare i giusti ingredienti nelle corrette quantità). Così, alla fine del mese, il lavoro inizia svelto e presto ogni giorno con le menti focalizzate attentamente sul lavoro da fare. Se sembra che una canzone non funzioni, si cerca la radice del problema e viene generalmente identificata molto velocemente. Nuovi approcci, piccoli massaggi o anche amputazioni radicali vengono fatti con urgenza. E i produttori Rik Simpson e Dan Green abbozzano le loro proposte per la fase del mixaggio di alcuni pezzi, mentre comincia a trovare lentamente posto nei cuori e nelle menti dei componenti del complesso un qualcosa di davvero molto vicino ad essere una tracklist. Per ora è solo una disposizione di tracce-idee secondo un particolare ordine, voluto da Chris. E' proprio lui che cerca di trovare il bandolo di una matassa che vede invischiati più generi musicali e più sfaccettature melodiche contemporaneamente. Come un vero e proprio 'jazz fusion', lo definirà.

Durante la 'bella stagione', i Coldplay registrano quello che sarà il brano cardine dell'LP5, il pezzo attorno al quale ruota il progetto, quello che Lost! ha significato per Viva La Vida Or Death And All His Friends. La canzone in questione sarà poi chiamata Paradise.

Ai ridossi dell'estate, le sperimentazioni iniziano a diventare tante. E su differenti strumenti musicali, talvolta mai usati sino a quel momento. Si salta dallo xilofono (poi entrato in Mylo Xyloto, la traccia di apertura dell'LP5) alla fisarmonica (alla base di Charlie Brown, hit cardine del lavoro, 'partorita' dopo ben 3 anni di messe a punto e perfezionamenti, inizialmente concepita da Guy per essere suonata proprio con quello strumento aerofono e alla fine tramutato in una grande cavalcata rock) passando per il flauto. A questo punto, il materiale raccolto è tantissimo e disposto su due binari: uno è quello del concept album, l'altro è quello di un lp acustico. Ma non è detto che i due binari non possano incontrarsi e scindersi in un unico percorso. Alla band, però, serve più tempo, così la deadline della fine del 2010 è giocoforza spostata al nuovo anno. Frattanto, le voci narrano di oltre 300 brani che costituiscono il 'fondo' dell'LP5, release che Davide Rossi si affretta a definire 'piena di pianoforte, molto pump-organ e con la giuste dosa di archi'. Il 'vaso di Pandora' è così colmo che Miller, fido confidente della band, ammette candidamente che 'ci sarà molta, molta sperimentazione all'orizzonte' e che il complesso, se volesse, potrebbe raccogliere un po' di queste tracce e di volta in volta 'pubblicare un album ogni due mesi!' Il tutto senza mai staccare l'occhio dalla via che porta il sound dei Coldplay verso le vecchie reminescenze di Parachutes.

A novembre, l'anima dell'LP5 comincia ad avere una seria identità. E a svelarla ci pensa Chris, il quale rivela a Q Magazine che i testi sono stati ispirati dai graffiti di New York e dal movimento di un gruppo di ragazzi tedeschi, il White Rose Movement, che stamparono volantini anti-nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il frontman esprime così la sua ammirazione per le persone che esprimono le proprie convinzioni nei periodi negativi, ammettendo di aver spesso "tirato un po' il freno" nella vita: 'Ammiro questo comportamento. Ho speso la maggior parte della mia vita agendo con cautela e conformandomi a qualcosa, sebbene non approvi questo modo di vivere. Quindi ho rispetto e ammirazione per le persone che non lo fanno. Le idee nascono dall'arte dei graffiti degli anni 70 di New York, dove le persone si esprimevano attraverso la pittura. E poi ci fu il White Rose Movement. Quelli che difendono i propri ideali. Sentirsi liberi di essere sè stessi, esprimendosi in circostanze negative. Essere capaci di affermare le proprie idee o di seguire le proprie passioni, anche se tutti sembrano contrastarle'. E, per la prima volta, si rumoreggia sul titolo dell'LP5: 'Probabilmente inizierà con una 'M'. E sarà composto da due parole', si affretta a dire Mr. Martin. Ma non solo: c'è già un brano forte come riferimento per il quinto disco. E' Up With The Birds, un 'possibile duetto'... ma anche no. E c'è di più: saranno altri due i brani contenuti nel disco e che inizieranno con una U.

Poco più in là, i pezzi forti sono già tre. Ad Up With The Birds, si aggiungono Hurts Like Heaven (dominata da un ottimo lavoro di Jonny alla chitarra – due soli accordi, stando alle indiscrezioni) ed Every Teardrop Is A Waterfall (incisa alla sua ultima versione ad aprile dell'anno successivo). Gli sforzi sono intentati per migliorare il battito delle mani durante le registrazioni (testimoniato poi in Major Minus) e verso la rimozione del suono del pianoforte a registrazione in corso per vedere 'dove il brano andrà a finire' (un po' ciò che è stato fatto con Hurts Like Heaven nell'album finale). La tracklist comunque è parzialmente decisa: saranno 15 brani.

Il 13 dicembre la notizia ha quel sentore di ufficialità ormai: il quinto lp dei Coldplay sarà un concept album. 'La storia di fondo vive dei punti di vista di due persone che si sentono perse' – rivela Chris. 'Due perfetti sconosciuti che si incontrano per caso in un contesto davvero difficile e così intraprendono un viaggio insieme. E' un vero e proprio concept album, ma sarà al tempo stesso molto intimo e personale sebbene abbia una rigida struttura'. La 'rigida struttura' consta di brani inizialmente e volutamente lasciati a metà perchè la band ha deciso di raccogliere quanti più suoni diversi possibili e lasciarli maturare tutti assieme. E tocca a Markus Dravs, uno dei produttori del progetto, rendere il prodotto finale 'appetibile'.

Il primo mese del 2011 i contenuti dell'LP5 si sono ormai ampliati, probabilmente grazie ad una sapiente revisione dei testi delle canzoni, i quali ora abbracciano più argomenti pur legati fra loro da un minimo denominatore comune, un filo conduttore che passa attraverso 'amore, dipendenza, dei disturbi ossessivo-compulsivi, della fuga e del lavorare con qualcuno che non ti piace, insomma le cose belle e brutte della vita'. C'è però da fare una scrematura (è davvero tanto il fieno in cascina, 7 ore di registrazioni sono un'eternità...), con già qualche punto fermo (Every Teardrop Is A Waterfall è uno di questi, ma diventa arduo scegliere la migliore fra le 12 stesure del pezzo disponibili; Princess Of China, ma è ancora troppo 'femminile') e qualche idea definita 'assurda' definitivamente accantonata (prima delle vacanze di Natale, ad esempio, Will si era dedicato a suonare la grancassa e la chitarra acustica da in piedi e nello stesso momento).

A febbraio, la Parlophone (etichetta dei Coldplay dal 2000) si lascia scappare un'ammissione di quello che dovrebbe essere il periodo di pubblicazione dell'album: autunno di quell'anno. Qualcuno, in pellegrinaggio nei dintorni della Bakery e della Beehive, ne sa anche di più: ottobre è il mese propizio. Nel mentre, Chris e i suoi non si fermano e 'convocano' Tim Wheeler degli Ash per una strimpellata di chitarra e per alcune parti vocali (poi effettivamente entrate a far parte integrante delle tracce finali), così come le Pierces che avevano già lavorato con Guy per il loro ultimo EP e il bassista aveva pensato di fare cosa gradita invitandole a far sentire la propria voce in studio. Al contrario però di quanto accaduto con Wheeler, i frutti della visita delle sorelle americane non verrà poi preso in debita considerazione.

Il 21 marzo un altro tassello viene aggiunto: il sito Coldplay.com si rinnova, cambia colori e icone, lascia trasparire e presagire qualcosa di più, svelando l'alone di mistero che attornia l'LP5. Si scorgono le due lettere 'MX', si nota la parola 'UFO', si intuisce che dietro l'icona di una trasmissione audio dalla Terra verso lo spazio porta dritta dritta ad 'Alien Radio' (uno dei pezzi 'salvati con nome' dei nuovi Coldplay).

A maggio, alcuni fans della band riescono ad 'estorcere' da Jonny delle informazioni più o meno criptiche: un nuovo singolo (più o meno collegato all'album per ora non è dato di sapere) sarebbe imminente. E infatti, qualche giorno dopo, la band pubblica un video sulla sua pagina Twitter, della durata di 1 minuto e 1 secondo, completamente silenzioso, ma con una figura maschile che campeggia nel mezzo e che si muove camminando all'infinito, assolutamente pieno di colori e accompagnato da una singolare frase: 'I turn the music up / I got my records on / I shut the world outside until the lights come on'. Passa un'altra manciata di ore, ed un altro video – sempre privo di suono ma differente dal primo – aggiunge altre parole alla prima frase: 'Maybe the streets alight, maybe the trees are gone, I feel my heart start beating to my favourite song'. Dopo nemmeno il tempo di un altro tramonto, ecco un altro criptico video con una nuova frase: 'And all the kids they dance / all the kids all night until morning / feels another life'. Si inizia a spargere la voce – ovviamente in rete – che un nuovo singolo verrà pubblicato dai Coldplay entro un mese. Quindi a giugno. Il mese delle rose non è ancora terminato, che l'ennesimo video campeggia sul Twitter ufficiale dei Coldplay, assieme alla scritta 'I turn the music up, I got my records on / from underneath the rubble, sing a rebel song / don't want to see another generation drop / I'd rather be a comma than a full stop'. In sottofondo, un suono in loop di quello che pare identificarsi come un basso. Sarà poi un estratto della registrazione audio del basso di Guy, inserito all'interno di questo brano ancora ignoto. Il penultimo giorno di maggio c'è un'altra rivelazione, che fa 'Maybe I am in the black, maybe I am on my knees, maybe I am in the gap, between two trapezes' ed è proprio intitolato Trapezes. Si fa largo l'ipotesi che sia proprio il nome di quello che la fremente attesa suggerisce possa essere il nuovo singolo. Ipotesi subito smentita da un altro video, che recita 'But my heart is beating, and my pulses start, Cathedrals in my heart. And we saw oh this light, I swear you, emerge blinking into to tell me it's alright, as we soar walls, every siren is a symphony and every tear's a waterfall'. Il giorno dopo, la conferma di ciò che era ormai nell'aria: il nuovo singolo dei Coldplay è Every Teardrop Is A Waterfall, in uscita il 3 giugno. Per adesso, nulla attesta o smentisce se il brano sarà effettivamente accluso all'LP5 oppure no.

A metà giugno, Will e Guy palesano i pochi dubbi che rimangono ancora attorno l'LP5: il numero dei brani che lo comporranno (10 o 11, non di più), la struttura delle canzoni (molto differente dai primi approcci), ma soprattutto il titolo (c'è un'idea forte dietro, ma non è ancora convincente al 100%).

Il 23 giugno la band rende noto il pezzo Major Minus, per ora solo una b-side di Every Teardrop Is A Waterfall, ma già conosciuta dai fans perchè proposta nei primissimi live estivi del gruppo. Assieme a Major Minus, anche altri brani come MX, Hurts Like Heaven, Charlie Brown, Us Against The World e Princess Of China (anch'essi dati in pasto agli spettatori durante i festival citati prima) sembrano comporre lo zoccolo duro del futuro album. Ventiquattro ore dopo tocca a Moving To Mars vedere la luce. Sempre come b-side di quella che è comodamente stata ribattezzata ETIAW. Il brano, in pieno stile Parachutes e A Rush Of Blood To The Head, lascia intendere che la nuova era che i Coldplay si apprestano a far partire è innovativa e semplice allo stesso tempo.

Il 1° luglio Chris conferma che l'album è in dirittura d'arrivo, pronto per essere chiuso in due settimane e dal titolo difficile da pronunciare e ancora sconosciuto. Il mondo lo saprà da lì a un mese e mezzo. Così come saprà quanto è stato importante Jonny Buckland per questo progetto: Chris lo assurge a 'eroe dei Coldplay'.

Il 19 luglio il The Sun, seguito da HMV, Fnac, UkMix e Wikipedia annunciano l'uscita dell'LP5 fissata per il 24 ottobre, ancora senza una denominazione ufficiale. I titoli in circolazione sono Magic Xylophone e Mnemonics And Murals. Ma non risulteranno poi essere quelli esatti.

Il 24 luglio però una sensazionale scoperta fatta in rete sul sito del PRS For Music Database prima e dell'ASCAP poi concentrano l'attenzione su due parole: Mylo Xyloto. Saranno queste quelle tanto attese. Assieme a Mylo Xyloto, si viene a sapere anche un altro titolo: Up With The Birds, la quale durerebbe 3 minuti e 30 secondi (nella versione finale sarà di 17 secondi più lunga) e ha fra i credits anche Leonard Cohen.

Nella fase di ultimazione, Mylo Xyloto è ormai differente da come era stato concepito: tutto il materiale di diversa matrice prodotto prima è stato in gran parte cestinato, la tracklist deve ancora essere determinata (solo Charlie Brown sembra essere inamovibile), il sound deve divenire più vibrante che mai. Il numero dei brani 'papabili' per l'inclusione del disco si assottiglia sempre di più e piano piano conta solo pochi elementi: oltre a Charlie Brown, anche A Hopeful Transmission, Great Expectations, Hurts Like Heaven, Major Minus, Moving To Mars, Mylo Xyloto, Paradise, Princess Of China, Tomorrow, U.F.O., Us Against The World e una non meglio specificata DLIBYH.

Fra la fine di luglio e i primi di agosto, il mixaggio viene finalmente completato a Los Angeles. L'ultimo tassello che mancava e che ora c'è è Up In Flames, realmente l'ultima canzone ad essere stata temporalmente scritta per Mylo Xyloto. Il prodotto è composto da tracce molto forti e da altre più tranquille. Il mixaggio darà le risposte che i Coldplay cercano. Nel frattempo, Davide Rossi, il violinista alla corte della band, ci confessa candidamente che il nuovo album 'sarà il loro Sgt. Pepper's'.

Il 12 agosto il mondo sa: si chiama Mylo Xyloto ed uscirà il 24 ottobre. La tracklist però non ancora. Sono promosse Every Teardrop Is A Waterfall, Paradise, Major Minus, Us Against The World, Charlie Brown (comunque mai stata in discussione) ed Up In Flames. Sembra sulla via della 'bocciatura', invece, Moving To Mars. Il tutto condito da batterie piu' potenti, chitarre piu' strepitanti, piu' contrasto.

Il 9 settembre i Coldplay chiudono ufficialmente la scaletta di Mylo Xyloto. L'album si snocciola attraverso la title track, Hurts Like Heaven, Paradise, Charlie Brown, Us Against The World, M.M.I.X., Every Teardrop Is A Waterfall, Major Minus, U.F.O., Princess Of China (che è differente da quanto proposto dal vivo, poiché vi prenderà parte Rihanna), Up In Flames, A Hopeful Transmission, Don't Let It Break Your Heart e Up With The Birds. Nessuna notizia sulla durata dei brani né tantomeno dell'album.

Rumours incontrollati che vogliono la presenza di tre brani strumentali verranno poi di lì a breve confermate prima dalla rivelazione delle durate dei pezzi e poi dalla pubblicazione dell'album stesso, il 24 ottobre.

Alcuni retroscena, svelati dai produttori Rik Simpson e Markus Dravs, aumentano il numero di informazioni riguardo alla fase di ideazione, produzione e registrazione di Mylo Xyloto: 'L'obiettivo è sempre stato quello di realizzare un progetto altamente innovativo, qualcosa di mai sentito prima. Più di ogni altro album, Mylo Xyloto accoglie un mondo sonoro contemporaneo ma allo stesso tempo manifesta quella voglia insita nella band di essere felici suonando tutti nella stessa stanza'. Per Markus Dravs 'i lavori a questo nuovo album sono cominciati per me non appena ho terminato 'The Suburbs' con gli Arcade Fire, in Canada. C'era già del materiale sviluppato dalla band assieme a Brian Eno, Rik Simpson e Dan Green, per cui non c'è una data precisa di inizio dei lavori, anche perchè la band ha costantemente scritto e provato pezzi, in qualche soundcheck piuttosto che in qualche hotel. Sono buoni musicisti, dediti al lavoro, quando hanno un'idea si incontrano per discuterla e sviscerarla e da quando hanno uno studio tutto loro, Rik e Dan lavorano per loro a tempo pieno per cui non hanno l'estrema necessità di lavorare a ritmi vertiginosi, anche perchè talvolta – quando ne hanno bisogno – chiamano Brian Eno per consigli e raccomandazioni'. Mylo Xyloto è nato fra la Bakery e la Beehive, quest'ultima un ambiente nuovo per la band, costruito 'per dar loro più spazio respirabile per fare la loro musica, conseguentemente un sacco di canzoni sono uscite fuori da un processo di ideazione molto organico dove l'essenza del songwriting è frutto del loro lavoro svolto l'uno assieme all'altro'. Markus precisa che 'ad un certo punto avevano da parte davvero troppe canzoni. Siamo quindi andati all'interno di ciascuna 'spogliandola' dal di dentro: Chris suonava la melodia con un solo strumento perchè volevamo tenere distinte la fase della scrittura dalla fase della produzione e vedere quanta genuinità c'era. I pezzi finiti sull'album sono infatti quelli che hanno superato questa particolare selezione: non è la produzione che rende un pezzo longevo, ma il modo in cui ti approcci ad essa all'inizio della sua vita e con un unico strumento. Più la canzone era spoglia, e più ci si poteva lavorare sopra. La produzione rischia di appesantire la canzone e renderla meno buona di quanto in realtà non sia nella sua essenza. Alla fine, qualcosa di iperprodotto annoia le orecchie dell'ascoltatore, perchè è quasi impossibile fischiettare un suono 3D'. La ferma intenzione di tutti quelli che hanno lavorato a Mylo Xyloto è sempre e solo stata quella di fare qualcosa che fosse pieno di colori e che sembrasse un viaggio unico dall'inizio alla fine. C'erano alcune demo in cascina, ma è stato quando la band è ritornata insieme a sperimentare su quelle basi che le melodie sono uscite prepotentemente fuori. Sin dall'inizio del progetto una delle principali missioni era quella di dare ad ogni canzone il suo sound naturale ed insito, il suo proprio status, perciò molte canzoni sono state scritte e prodotte quasi allo stesso tempo.

E' lo stesso Rik Simpson, poi, attraverso il suo sito ufficiale, a mostrare alcune foto particolari che sembrano provenire dritte dritte dalla Beehive, il nuovo studio di registrazione dislocato proprio di fronte alla Bakery. In una di queste foto, si può leggere una delle possibili tracklist ideate per Mylo Xyloto:

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La tracklist è così composta: 1. Mylo Xyloto - 2. Hurts Like Heaven - 3. Paradise - 4. Charlie Brown - 5. Up With The Birds - 6. Princess Of China - 7. Us Against The World - 8. U.F.O. - 9. Every Teardrop Is A Waterfall. A seguire, poi, la traccia 10 (Tomorrow, mai pubblicata) e la 11 (Major Minus).

Attraverso le foto mostrate da Rik Simpson, si può vivere l'atmosfera che i Coldplay avevano creato nel loro studio di registrazione:

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Data la presenza più o meno simultanea alle altre di svariate persone in studio, Chris era solito appartarsi in un angolo da solo, mentre Guy lavorava con qualcun altro sulle atmosfere sonore, senza seguire dei canoni di comportamento ben precisi. Nessun 'primo scalino, secondo scalino, terzo scalino', quanto piuttosto un 'Ehi, vieni a sentire cosa ho creato, mi sembra spettacolare!'. Ovviamente, sul finire dei lavori i percorsi di ciascun componente della band si sono rimessi insieme, ma il concetto di base è stato quello di creare e registrare qualcosa senza preoccuparsi di quello che ci si poteva aspettare dai Coldplay o da quello che significava essere i Coldplay. Così come avvenuto per Thriller di Michael Jackson: la precisa volontà, specialmente di Chris, era quella  di avere delle strutture di ciascun brano molto coincise ma con strumenti potenti e con una forte produzione, proprio come avvenuto in quell'album.

Fare un album per la band non è qualcosa che riguarda il numero di produttori coinvolti nel progetto o da quante persone è composto un complesso musicale, ma è l'apprezzare le idee degli altri, fra le quali la migliore va avanti. E' un processo naturale. Ciascuno ha esplorato le proprie convinzioni e le proprie opinioni e le ha poi messe al servizio degli altri. Non c'è stato un calendario entro il quale ciascuno degli elementi coinvolti ha operato schematicamente, è stato più un 'Sei stato qui fino a tardi e hai fatto questo? Ok, allora io lavorerò a quell'altra canzone oggi'. Talvolta la band usciva dallo studio con un brano in mente e rientrava il giorno dopo con un altro completamente differente. Con la regola che se qualcosa sembrava grandioso, non andava cambiato. E in tal senso, l'affiatamento che lo stesso team ha sviluppato nel corso del suo secondo album insieme ha reso le cose migliori. Molti dei piccoli suoni di contorno e d'atmosfera sono stati realizzati dalla band e da Brian Eno che hanno letteralmente giocato con melodie, note e strumenti. Questi suoni sono stati poi registrati, messi insieme in sequenza e sovrapposti alle canzoni fatte e finite in modo da dare loro quell'effetto sovradimensionale che si può udire in Mylo Xyloto. Senza compromettere la visione di fondo del prodotto: un unico corpo la cui longevità diventa via via più apparente ogniqualvolta ci si immerge dentro.

Assieme alla produzione del disco, i Coldplay si sono anche occupati – assieme a Tappin Gofton – dell'ideazione della copertina. Il tutto ha richiesto circa 5 mesi di lavoro fin quando il filo conduttore dei graffiti ha indissolubilmente influenzato l'artwork, il booklet e l'intero processo tipografico. A questo proposito, la band ci ha davvero messo nel suo per far sì che la copertina rispecchiasse alla perfezione l'anima di Mylo Xyloto.

Il coinvolgimento di Rihanna in Princess Of China è stato fortemente voluto e pensato con la prerogativa che il suo ruolo fosse quello di una musicista prima ancora che una popstar.

Mylo Xyloto è stato realizzato in un lasso di tempo effettivo di circa un anno, con alcune pause durante le estati e gli inverni per le più che sacre vacanze. Un periodo passato a scrivere, scrivere e ancora scrivere, poi provare, registrare e mixare. Markus Dravs è convinto che 'potrà sembrare scioccante alle orecchie dell'ascoltatore, ma assaporare Mylo Xyloto ne vale comunque la pena, in un modo o nell'altro'.