#ColdplayMilan, i genitori di Giacomo: 'Un'esperienza di amicizia e condivisione' #ColdplayMilan, i genitori di Giacomo: 'Un'esperienza di amicizia e condivisione'

#ColdplayMilan, i genitori di Giacomo: 'Un'esperienza di amicizia e condivisione'

Vi ricordate di Giacomo, il bambino di 9 anni chiamato dai Coldplay a salire sul palco e suonare l'armonica con la band durante Don't Panic al concerto del 4 luglio scorso a San Siro? Ebbene, siamo riusciti a scambiare quattro chiacchere con i suoi genitori, Massimiliano e Beatrice, i quali ci hanno raccontato i momenti, le emozioni e i retroscena di una delle storie più belle del rapporto fra i Coldplay e i propri fans.

Ciao Massimiliano e Beatrice! Siamo sicuri che l'esperienza vissuta a Milano con vostro figlio vi renda ancora felici ed entusiasti di quanto è successo. Come avete avuto l'idea di portare vostro figlio Giacomo al concerto e di 'dotarlo' di quel cartello?
Trovare i biglietti per il settore prato, su Ticketone, è stato un vero colpo di fortuna. Alle prime due tornate di vendita dei biglietti non eravamo riusciti a prenderli, con molto dispiacere da parte di tutti. Poi, un giorno, quasi per caso, abbiamo dato un'occhiata su Ticketone e visto che c’era una nuova disponibilità di biglietti. Purtroppo se ne potevano comprare solo due alla volta; era ovvio che per stare vicini tutti e tre non potevamo prendere altri biglietti se non per il settore prato. Giacomo non era molto convinto della cosa e ripeteva in continuazione frasi come “io sono piccolo”, “Non vedrò niente” e via dicendo. Sapevamo però che lo spettacolo prevedeva lo C Stage e ci siamo documentati a dovere sulla sua posizione e la sua disposizione. Così, poco prima della data, abbiamo motivato Giacomo: “Se riusciamo ad entrare non troppo tardi, cerchiamo il piccolo palco in mezzo al pubblico e ci mettiamo li vicino; seguiamo tutto il concerto da dietro, così anche Giacomo riesce a vedere bene. Poi quando arrivano al C Stage per le tre canzoni acustiche, li vediamo da vicino. E tu, Jack, puoi preparare un cartello per salutarli"; l’idea lo aveva convinto, ma del cartello non ne abbiamo più parlato inizialmente, anche perché lui sarebbe partito per il mare in Calabria con i nonni e sarebbe tornato solo il giorno prima del concerto. Arriviamo al 4 luglio dunque: noi genitori finiamo di lavorare e ci prepariamo a partire. Giacomo mi chiede: “E il cartello?”. "Preparalo mentre ci cambiamo...", gli diciamo noi. Così, abbiamo preso due cartoncini gialli e li abbiamo uniti con lo scotch e abbiamo pensato a quella frase: “I’m Giacomo, 9 years old. I love you”. Immediata e breve; Giacomo studia inglese in una scuola di lingua qui a Bologna (fa due ore a settimana), non sappiamo se veramente sta imparando l'inglese ma questo era anche un modo per fargli capire che ciò che stava studiando sarebbe potuto tornare utile.

E poi, come siete riusciti ad attirare l'attenzione di Chris?
Dopo Adventure Of A Lifetime ci siamo avvicinati al C Stage e l’ho preso in spalla. Subito dopo il primo pezzo acustico, Chris lo ha visto e ha chiesto di farlo salire sul palco. Ciò che ci ha colpito in quel momento, oltre alla nostra ovvia emozione, è stata la sensazione di amicizia e condivisione nata istantanea tra tutti i fans presenti li sotto. Appena avevano visto il cartello, tutti di fianco a noi si sono prodigati affinchè Chris lo vedesse. Quando poi, dopo aver letto il cartello, lo ha chiamato sul palco, attorno a noi è stato il tripudio. I ragazzi vicino a noi lo hanno preso dalle spalle e con delicatezza lo hanno fatto arrivare alle transenne. Cogliamo l'occasione, quindi, per ringraziare tutti coloro che erano lì a fianco a noi; abbiamo gioito tutti insieme, e questo è stato l’aspetto che più ci ha scaldato il cuore; la condivisione di un momento puro, spontaneo, improvviso. Così come sentire il pubblico che scandiva il suo nome. E' stato incredibile. Un affetto toccato con mano, anche a fine concerto: uscendo dallo stadio, tutti lo riconoscevano e lo salutavano; credo che questa sia anche la testimonianza di quanto magnifico sia il pubblico dei Coldplay.

Qual è stata, invece, la reazione di Giacomo alla 'chiamata' dei Coldplay sul palco?
Qualche giorno fa ci ha confidato: “Sai mamma, quando sono salito sul palco mi tremavano un pochino le gambe...”. Lo crediamo bene, noi ci saremmo sciolti come neve al sole... Gli abbiamo chiesto: “Ma come è Chris Martin da vicino?”. Risposta: “Simpatico, ride sempre, carino”. Ma penso in realtà che lui sia rimasto folgorato da Will Champion: “Anche quello alla tastiera è carino. Mi ha salutato subito e mi sorrideva. Simpaticissimo”. E in effetti, guardando i vari video in rete, ho notato l’espressione affabile e divertita di Will. Ci ha colpito quel suo sorriso buono e quegli occhi felici; noi da lì sotto, neanche avevamo capito che la canzone l’aveva cantata soprattutto lui. Poi la band ci è parsa autentica, umana, rispettosa del pubblico. Non è così scontato e non crediamo di sbagliarci.

Giacomo ha 9 anni. Come ha affrontato la visibilità mediatica che un evento del genere ha sicuramente generato?
In questi giorni Giacomo è molto sereno e vive la sua quotidianità come se nulla fosse successo. Come genitori abbiamo ipotizzato che forse non si è ancora reso conto di ciò che gli sia capitato, e crediamo che questa sua ingenuità sia una bella forza. Lui è un bambino molto sensibile: quando gli abbiamo fatto vedere il filmato del ragazzo che in Germania è stato chiamato sul palco a suonare Everglow, ha detto: “Mamma mia, come è stato fortunato; non credo che a me potrà mai capitare...”. E noi: “Nella vita non si sa mai, nulla è impossibile...”. E infatti...

Il pubblico che scandisce il nome di vostro figlio durante l'esibizione di Don't Panic resta forse il ricordo più indelebile della serata. Come vi siete sentiti ad aver ricevuto tanti attestati di stima e complimenti?
Onestamente non sappiamo come ringraziare voi tutti per la premura, l’affetto, l’entusiasmo, la gioia che avete condiviso con noi e che avete mostrato nei confronti di Giacomo. Ci piace, come genitori, constatare la bontà dei sentimenti di tutti voi e crediamo che questo sia quello che più ricorderemo di quella serata e dei giorni successivi.

Grazie a voi. Ma ora, toglieteci una curiosità: Giacomo sa suonare l'armonica?
Macchè! L'armonica (visibile in foto, ndr) gli è stata regalata da Will in persona. Non l'ha mai suonata in vita sua!

Se lo desiderate, potete inviare foto e video della performance di Giacomo con i Coldplay a questo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..