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Roadie #42 - Blog #149

#42 e la fantastica avventura africana

Percorrendo sempre più Km da roadie, iniziano a succedere due cose.

Innanzitutto, ci sono meno cose da imparare. La maggior parte dei compiti che una persona della crew deve fare ogni giorno sono una ripetizione di qualcosa che è già successo. Mi ricordo che durante il tour di Rush Of Blood, l'enorme e improvvisa crescita che la band ha avuto ha anche significato che ogni qualche settimana sembrava che ci trovassimo davanti al concerto più grande in cui ognuno di noi si fosse mai trovato coinvolto. E' stata una curva di apprendimento molto ripida e c'era sempre il dubbio che fossi in grado di sopportare il peso del passo successivo da fare.

Oggigiorno ci troviamo di fronte a moltissime situazioni già viste, per cui abbiamo tutto sott'occhio un po' meglio. Con ciò non voglio dire che non possono saltare fuori problemi all'improvviso che ostacolano il lavoro, ma solo che siamo più a nostro agio nel sapere che qualsiasi cosa accada, saremo in grado di risolverla in qualche modo.

Questo ci porta al secondo fenomeno. Una volta che hai fatto il giro del mondo per due dozzine di volte e centinaia di concerti, il livello dell'entusiasmo può diminuire un po'. Uscire dall'aereo a Chicago e fare i miei primi concerti negli Stati Uniti con i Coldplay mi era sembrato come entrare nello schermo di un cinema. "Guarda - veri taxi gialli..!" Dieci anni dopo, però, quella sensazione non può che essersi un po' affievolita.

Perciò andare in quello che (almeno per molti di noi), è un territorio mai affrontato prima, è una cosa meravigliosa. Atterriamo a Città del Capo e all'improvviso tutto sembra di nuovo fresco ed esaltante. L'aria ha un odore diverso, nessuno sa come si chiama la moneta locale e quanto valga. Le persone discutono sul cosa andare a vedere durante i giorni di pausa. Finalmente andiamo di nuovo all'esplorazione!

Il giorno del concerto, la band si da subito al soundcheck al B-stage. Qui il B-stage è di nuovo in mezzo allo stadio. E' una sfida che abbiamo già affrontato in passato, ma richiede del tempo per riaggiustare le cose. Trovandoci a circa 40 metri di fronte al sistema audio significa che c'è un distinto ritardo tra il momento in cui si toccano le corde della chitarra e quello in cui il suono che esce dalle casse. L'effetto per la band è simile a quando si cerca di parlare al telefono, ma si riesce a sentire la propria voce che ritorna con un piccolo ritardo. Ci vuole un po', ma i vecchi trucchetti aiutano a mettere le cose al loro posto.

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C'è da fare anche promozione alla fine del soundcheck, e l'atmosfera delle "cose mai provate" continua. La band sta discutendo con i giornalisti locali su quale sarà l'accoglienza che riceveranno. Pensano che forse molte persone hanno comprato i biglietti solo perchè si tratta di un grande avvenimento in città. Chris si gira e chiede al reporter "Credi che ci sarà qualcuno - diciamo - COINVOLTO?"

Questo solleva un problema che non avevo considerato. Potrebbe davvero essere che rappresentino qualcosa di cuorioso qui, piuttosto che una grande band. Forse tutte le band che vengono qui riempiono gli stadi? Forse ci sono super fan, ma la maggioranza dei cinquanta o sessantamila spettatori non avranno una vera idea di chi sono i Coldplay, e forse non conosceranno nemmeno le canzoni. Questo potrebbe rendere il concerto un po' più complicato del previsto.

La risposta arriva (quasi letteralmente) forte e chiara una volta che il concerto entra nel vivo.

Ho sempre sostenuto che le migliori serate sono quelle in cui progetti solo di "mostrare la faccia" e poi te ne vai a letto - solo per scoprirti mentre continui a sorridere come uno scemo. Sono piuttosto sicuro che i concerti migliori sono la stessa cosa. Quelli che hanno le aspettative maggiori tendono a passare come una visione confusa, ma quelli a cui arrivi senza aspettative ti mandano all'aria quando si trasformano in qualcosa di assolutamente eccezionale.

E stasera è così. Il pubblico è davvero fantastico. Questo infiamma la band e il ciclo continua. Durante una piccola pausa per una chiacchierata con il pubblico, Chris li ringrazia tutti per essere venuti e si scusa per averci messo dodici anni a venire in Sud Africa.

"Ci abbiamo messo così tanto per ottenere il visto..." spiega, forse non proprio dicendo la verità.

E' davvero difficile quantificare i "concerti migliori". La band ne ha fatti così tanti che si possono definire speciali - senza menzionare il fatto che per una persona può essere la serata migliore della sua vita e un'altra vedrà le cose in modo totalmente diverso, dopo aver combattutto con qualcosa di cui non eri nemmeno a conoscenza. Ogni sera decine di migliaia di viaggi diversi - ogni persona con la propria esperienza. La band si raccoglie per l'inchino alla fine del concerto e quando Chris si inginocchia per baciare il palco, è ovvio che non sono solo io a pensare che sia stata una notte davvero fantastica.

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E' andata così bene che comincia a girare la voce che sarebbero anche potuti uscire di nuovo sul palco per un bis non previsto. Mi affanno per preparare la mia strumentazione ed essere pronto per un po' di canzoni che potrebbero voler suonare. Ma a mia insaputa viene deciso che i fuochi d'artificio e l'estatica esuberanza di ETIAW sono il modo perfetto per chiudere il concerto. La band si lancia nelle macchine e la scorta della polizia li porta via velocemente.

I lettori regolari sapranno che di solito mi trovo in una di quelle macchine. Quando capisco che non ci saranno canzoni extra è ormai passato il momento per fare la fuga. Ah beh. Se fossimo stati diretti all'aeroporto si sarrebbe trattatto di un problema, ma l'hotel non è lontano e domani abbiamo un giorno libero. Decido di andare in giro e vedere il pubblico che lentamente defluisce dallo stadio.

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Medito fra me e me che quanto all'esplorazione di nuovi territori, possiamo sicuramente definire questa esperienza una missione di successo.

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