[TheGuardian.com] Chris Martin: ‘I Coldplay contro i muri e Brexit’

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È piuttosto gratificante quando incontri una band che ha venduto 80 milioni di dischi che sta per esibirsi come headliner al più grande festival musicale del mondo per la quarta volta di fronte ad un pubblico di milioni di persone in tutto il mondo, e scoprire che non è sempre stato così. Chris Martin, nel backstage dello stadio di Zurigo durante il tour mondiale a metà giugno, mi dice che non è mai riuscito ad andare a Glastonbury prima delle loro esibizioni, perchè frequentava la scuola e successivamente per gli esami universitari.

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“Nel 1997 mi avvicinai parecchio. Ero sul treno; ero stato nel Devon per farmi mettere l’apparecchio. Ero così imbarazzato, mi dicevo: ‘M***a, che ne sarà di me? Ho 19 anni e porto l’apparecchio.’ Il treno poi si fermò a Castle Cary, e tutti quelli diretti a Glastonbury salirono. Ed io volevo solo sparire.” Sorride. Erano tutti così cool? “Lo sembravano! Ed io pensavo: ’M***a‘, come fate ad essere così?’ Quella fu la mia esperienza più vicina a Glastonbury; essere su un treno e sentirsi il più nerd tra tutti i nerd, perchè mia madre mi aveva detto che dovevo raddrizzare i miei denti storti.”

Il batterista dei Coldplay, Will Champion, invece, ha una mamma che fa l'archeologa durante il giorno e la DJ di notte alle feste, che tutti gli anni andava a Glastonbury con i suoi amici, e regalava a Will i poster del festival. “Li appesi tutti nella mia camera. Wincanton Town Band sul Pyramid stage – Mi ricordo ancora quel nome. Sembrava così eccitante. Pensai, ‘OK, sarebbe bello andarci.’” E alla fine ci riuscì, a 17 anni, e fu bellissimo, si scottò sotto al sole, “E poi, prima che si esibissero gli headliner della domenica, io e i miei amici tornammo a casa.”
Ma alla fine dei conti, questi sono i Coldplay – non sono mai stati così, e non lo sono ora – non ultraterreni, non stellari. Quando Chris Martin e Gwyneth Paltrow hanno affrontato la loro separazione consapevole, la Gran Bretagna ha in un certo senso pensato che lui potesse tornare ad essere solo un semplice inglese che mangia patatine.

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Niente di più sbagliato, dato che quando Martin entra in una stanza, sono sorpresa di scoprire la ‘qualità eccezionale’ che lo segue. La sua energia ti colpisce dalla parte opposta della stanza: lo sguardo intenso, i perforanti occhi azzurri, i piedi che ultimamente sono spesso scalzi. Ora capisco perché le sue T-shirt si arrotolano costantemente fino al suo petto sul palco – i suoi muscoli sono talmente grandi, dal vivo, che le sue spalle sembrano due scavatori giocattolo che ci combattono sopra. Vive a LA, adesso – più precisamente nella più vicina località marittima di Malibu – e parla del sufi con cui ha lavorato “per guardare alla vita in modo diverso, quattro anni fa, quando molte cose della mia vita stavano cambiando”. Racconta della gratitudine; le teorie di Viktor Frankl sul trovare il significato della vita; la poesia di Rumi. Evidentemente, questo non è un uomo reduce dal divorzio che guarda la trasmissione soccer AM in mutande sul divano e maledice l’esistenza di Goop.

E sebbene non sia qui per parlare dei suoi rapporti personali, ha anche una nuova ragazza, l’attrice inglese Annabelle Wallis, che attualmente sta girando il remake de La Mummia con Tom Cruise. Sembra felice – lo è davvero? “Beh, è uno stato mentale. Se vuoi essere depresso ogni giorno, c’è materiale in abbondanza. Il mondo è impazzito. Anche oggi, penso, perchè qualcuno deve irrompere in un night club di Orlando – qual è il significato di una cosa del genere? Cerco di autoconvincermi, di credere nell’universo e poi succedono queste cose…” Quella sera, dedicherà il concerto dei Coldplay alle vittime della sparatoria.

In effetti, sembra propenso alla malinconia, e spiega di essere al lavoro sul suo stato mentale, perchè è arrivato a pensare: “Non voglio vivere la mia vita sentendomi una m***a. Perché lo scopo non è rendere felici gli altri.” Spiega “la mia filosofia al momento è sentirmi bene – e così deve fare chiunque. Bisogna trovare l’ossigeno per respirare. È questa la mia filosofia ora: la nostra band è la più grande del mondo. E così sono le altre band. ” Ridiamo per qualche secondo – è cosciente di sembrare vagamente ridicolo a dichiarare ciò. Ma rimane fedele a questo spirito, “così non mi sento minacciato dalle altre band. E me la godo di più”.

E così si mette a studiare le canzoni di altri artisti, per scoprire perché sono così grandi, la sua preferita attualmente è di Mike Posner “Ho preso una pillola ad Ibiza, solo per far vedere ad Avicii che ero cool”, certamente la peggior canzone mai scritta. Sicuramente sta scherzando. “Non sto scherzando! Il remix di Seeb della canzone. Volevo scrivere una canzone bella come questa.” Ma le tue canzoni sono tutte migliori di questa. “Si ma voi, giornalisti musicali, il vostro lavoro è di pensare sempre in modo razionale, dovete sempre analizzare. Per voi è molto difficile dire, ‘Questa canzone mi fa sentire in un certo modo.’”

Oh, ma io posso farlo, Chris. Quella canzone di Ibiza mi fa sentire malissimo.

“Quella canzone, o One Dance, la nuova di Drake, mi entrano dentro. Nel mio corpo…a volte è qualcosa di indefinibile – mi ha sempre affascinato.” Ora sembra leggermente stralunato. “Ad alcuni piacciono i mandarini, ad altri i lamponi, mio figlio non li mangerebbe mai. Non è fantastico? Ecco perché devo studiare questa musica, altrimenti sarei sempre nascosto nel mio guscio, per tutti quelli a cui non piacciono i Coldplay.”

Ti infastidiscono?

“No, direi di no,” insiste, sorridendo gioiosamente.

Quanto tempo ci hai messo per fregartene?

“Un po’. Perchè quando fai musica, non lo stai facendo per infastidire qualcuno. Non pensi, ok scriviamo una canzone che sia orecchiabile in modo che un qualunque critico gli dia una stella su un qualsiasi giornale. Non è questo ciò che spinge a fare musica. Poi hai successo ed improvvisamente una raffica di frecce ti colpisce e ti chiedi: ‘Cosa? Pensavo stessimo distribuendo caramelle, non stavamo cercando di fare del male a qualcuno.’ Quindi, per tutti c’è un periodo in cui si fanno i conti con tutto ciò…specialmente nell’era di internet.” Pensa che sia lo stesso per i giornalisti. Sono d’accordo sul fatto che i commenti sotto agli articoli possano buttare giù il morale. “Non dovresti mai leggerli,” dice. Prometto di non farlo. Devo ammetterlo, mi sento abbastanza confortata dal Tao di Chris.

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Mi trovo per una chiacchierata a tu per tu con Will Champion, che spiega che la sua vita nei Coldplay è molto diversa da quella di Martin. É come uno zio, molto amichevole, che ti mette subito a tuo agio, e mi confessa che ama potersi assentare per tornare dai suoi tre figli, che stanno studiando violino con il metodo Suzuki, e da sua moglie. Che canta nel coro privato di Brian Eno. In merito a quando la situazione diventa difficile con i fan o i paparazzi, come nel loro tour in Sud America – mentre ribadisce subito quanto siano meravigliosi i loro fan – Champion mi dice “mi ritrovo a pensare, oddio, meno male che non sono Chris. Deve gestire tutto ciò. La logistica e gli spostamenti sono piuttosto difficili, e credo che impazzirei. E Chris è molto meglio preparato a farlo, è abituato. Quindi mi sento incredibilmente fortunato. Ed inoltre faccio il lavoro dei miei sogni, con i miei migliori amici, suonando in questi fantastici stadi in tutto il mondo, e poi si ritorna a Londra dove posso avere spazio per la mia famiglia…”

E andare al negozio di patatine.

“Assolutamente. In realtà il tipo delle patatine sa chi sono. Ma solo lui. Circa una volta al mese, uno sconosciuto attacca bottone con me. Stavo camminando nei pressi di casa mia e sentii qualcuno che stava lavorando in un cantiere gridare: ‘Oh, il batterista dei Coldplay!’ Mi ha fatto molto piacere. E risposi: ‘Ciao, costruttore edile!’”

Champion e sua moglie ballano molto in casa, “ci piace che i bambini vedano che ci divertiamo insieme. Discoteca in camera da letto, in cucina, tutte le discoteche che possiamo. Per i compleanni dei bambini, molti dei loro amici vanno a queste divertentissime feste organizzate in giro per Londra. Ai nostri figli basta la discoteca. Così copriamo le luci in soggiorno con sacchi della spazzatura e appendiamo la sfera specchiata da discoteca …”

E ci date dentro con A Rush of Blood to the Head?

“Si, è l’album su cui tutti vogliono ballare,” ridacchia. “Sono adorabili – non voglio forzarli in nessun modo, ma sinceramente credo che la nostra band gli possa piacere,…insomma il fatto che a dei bambini piaccia una band di quarantenni – è abbastanza gratificante.” Allo stesso tempo per Will c’è una sensazione dolceamara, in quanto la sua amata mamma, che lo ha introdotto al mondo della musica e lo faceva lavorare a soli 9 anni come roadie mentre lei lavorava come DJ in giro per le discoteche nelle scuole, ha potuto vedere solo una volta i Coldplay dal vivo. La ragione per cui il video del loro primo grande successo, Yellow, pubblicato nel 2000, è così spoglio – solo Chris che cammina sulla spiaggia al freddo, con lo sguardo triste – è il fatto che fu girato nel giorno del suo funerale.

Chiedo a Champion se quelle canzoni degli esordi lo riportano indietro a quel periodo. Mi risponde di si, e che la band ha recentemente riproposto una canzone intitolata See You Soon, composta prima di Parachutes, quando erano studenti all’ University College of London. “Mi ricorda delle prime prove tutti insieme come gruppo. Chris e Jon [Buckland] scrivevano insieme da un po’ di tempo, e successivamente si unì Guy [Berryman], stavamo sempre insieme e a loro serviva un batterista, quindi dissi che ci avrei provato. Ricordo mentre ero nella stanza di Jon e quelle prime canzoni – Sono sempre stato attirato dalla musica folk, dato che mia mamma cantava in band irlandesi folk, e mi piacciono le canzoni in acustico, nelle quali puoi comprendere il senso della melodia e di una canzone. Mi ricordo dei momenti in cui ascoltavo Chris suonare quelle canzoni tranquille e pensavo, ‘Sono davvero valide. Non sono solo – ’” ride, “‘ – roba da studenti.’ Ho sentito una grande connessione con loro fin dal primo momento.”

Sa che non tutti sono d’accordo; alcuni uomini vengono ai loro concerti per soddisfare le loro fidanzate. “Ma mi piace la sensazione di conquistare le persone, e poi osservare colui al quale all’inizio pensavi di non poter piacere, che guarda il telefono durante il concerto. E poi prima della fine, saltella qua e là, e si commuove pure.” Parliamo di com’è essere circondati da persone che vivono un’esperienza emozionale, e come questa emozione sia restituita al palco. È scoppiato in lacrime sulla batteria “una o due volte”.

La band si emoziona per ciò che è successo a Kids Company, un’organizzazione benefica al quale hanno donato milioni di sterline prima del fallimento. “Capisco tutte le cose che sono successe, ma alla fine mi dispiace molto per i bambini, per cui queste organizzazioni erano un’ancora di salvezza. É stato messo in ombra tutto il buon lavoro che veniva svolto. È tremendamente triste,” dice Champion. Spiega che i Coldplay stanno lavorando per rimanere in contatto con il centro del nord di Londra che hanno supportato, Treehouse, ma non entra nei dettagli. “Voleva solo fare delle opere di bene,” aggiunge a bassa voce, riferendosi alla fondatrice di Kids Company Camila Batmanghelidjh.

In merito a Glastonbury, Martin dice che sarà “magico – anche con la pioggia. Abbiamo suonato in tutte le condizioni atmosferiche. Viviamo in un momento in cui tante cose ci separano e ci dividono – Brexit, i muri – quindi spero che i nostri concerti possano dimostrare il contrario. Tutti noi della band proveniamo da posti diversi, ma Glastonbury è l’unico posto da cui sentiamo di provenire tutti.” Penso che potrebbe cominciare un discorso politico, invece no – “Sto parlando di come suoneremo per un sacco di persone con postumi da sbornia un po’ infangate. Ci sentiamo presenti, un po’ più liberi, e siamo molto eccitati di cantare tutti insieme. Non credo sia il momento di debuttare con le nostre B-sides ripetitive.” (Confessa anche che, esibendosi alle 22.30 di domenica sera, “potremmo solamente fare da colonna sonora mentre la gente se ne va”.)

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Ho chiesto come scrivono i loro successi. Qual è il segreto di quella ‘frase musicale’ – quel tocco che cattura, che fa si che così tante persone tornino ad ascoltare la musica dei Coldplay? Martin ribadisce che la maggior parte delle loro canzoni sono rimaste fuori dagli album come demo mai pubblicati, “perchè non hanno quel tocco speciale”, sebbene a volte Chris si svegli nella notte per registrare nuove idee sul suo telefono. Champion spiega che la band si trova di mattina per la loro “palestra musicale” per due ore, dove suonano solamente e vedono cosa ne viene fuori. Migliaia di canzoni finiscono abbandonate in un archivio audio, che vengono in parte utilizzate come riserva successivamente – la canzone intitolata “42” fu usata in tante altre canzoni prima di trovare la sua collocazione nell’album Viva la Vida, perchè, “beh, non sono sicuro se siamo davvero dei numerologi,” spiega Champion, “ma molte cose sono identificabili con il 42 in questa band”.

Martin crede che chiunque possa fare canzoni. “Ho fatto questo tentativo con una persona l’altro giorno. Mi dissero: ‘Oh, non posso scrivere musica.’ Mi sedetti al piano e dissi: ‘Ok, hai queste quattro note, suonerò qualche accordo, vediamo che succede.’ Poni dei limiti all’inizio, e dopo 10 minuti, senti che iniziano a ripetere le note, perchè l’orecchio umano vuole sentire qualcosa di ripetitivo e gradevole. Brian Eno è stato una guida eccezionale in questo; ti fa suonare la stessa cosa ancora e ancora fino a che ti ci senti completamente a tuo agio, la stessa sequenza di accordi per tre ore, in modo che qualsiasi cosa tu aggiunga, venga in modo naturale.

“Ma in termini di scrittura, il segreto è non giudicare cosa viene creato. Ed è esattamente così che nasce quel tocco speciale. Ciò che cattura – non ho mai veramente spiegato questo concetto prima. E ne ascolto altri che credo siano ancora più orecchiabili dei nostri, e penso, ‘Mi chiedo come ci siano arrivati?’ Ah ah.”

Spiega che l’era delle suonerie ha influenzato questo processo, come le emoticon. “Qualcuno ha detto, se mandi un messaggio con le emoticon non posso esserti amico, e pensai, ci sono cose che non puoi dire senza emoticon. Quindi spero rimangano tali comunque. Oggi stavo messaggiando con qualcuno e ho pensato, c’è solo un’emoticon che può rappresentare cosa sto provando.”

La lacrima? Fuochi d’aritificio? Una m***a?

“No, qual era quella di oggi? Una principessa e un cuore. Non potevo esprimere il concetto a parole. Quindi, in sostanza, quello che sto cercando di dire è che mi servono le emoticon nelle interviste, perchè ci sono cose per le quali non trovo le parole. Come puoi scrivere frase musicale? Te lo dico io. Con una nota musicale, un pollice verso l’alto, una faccia felice, e poi gente che applaude. Ecco qua.”

Chris Martin parla di Rihanna…

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“Lei è la Frank Sinatra della nostra generazione. Trasforma tutto in oro con quella voce. Ecco perchè: se parli con un buon insegnante di canto sui grandi cantanti di opera, ti parlerà dell’intonazione. C’è un libro di Alfred Tomatis che tratta di come a certe persone piacciano certe voci ed altre invece le odino, come Bob Dylan o me, o chiunque altro, a volte si dice, ‘Oh, odio quella voce’, quindi c’è una risposta della persona alle frequenze – che definisce ciò che piace. Rihanna ha questa voce così spessa, quindi è difficile che dia fastidio. É come il meraviglioso spremersi di un tubetto di dentifricio. Quando pensi alla voce di Rihanna pensi qualcosa di integro e ricco, solido come un tronco di un albero e Drake è abbastanza simile. Ma la voce di Rihanna è semplicemente una delizia per le orecchie. Sinatra aveva lo stesso dono; qualsiasi cosa cantasse incantava la maggior parte delle persone.”

E il SuperBowl…

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I Coldplay si sono esibiti al Super Bowl con Beyoncé e Bruno Mars in febbraio “per presentare uno spettacolo di unione,” dice Martin. “Pensammo – quello che sto per dire non suonerà bene, ma è la verità, perciò te lo dico: ‘Dobbiamo abbracciare il più possibile del nostro mondo musicale.’ I ragazzi agli archi erano dell’orchestra di Gustavo Dudamel di LA, un programma creato in Venezuela. Bruno viene dalle Hawaii, Beyoncé dal Texas, ed è la più grande ballerina al mondo, e la più grande artista e anche Bruno non è da meno. Quindi, in realtà, l’idea era di presentare uno spettacolo di unione.”
O differenti culture? “Si, certo. E molte persone si sono focalizzate sulla scena in cui sono io al centro, due fantastici ballerini e uno un po’ meno bravo. Ma era voluto, perchè ero lì per rappresentare tutti quelli che non sanno ballare. Non sono un gran ballerino. Sono una grande pubblicità della libertà di espressione. Non mi interessa cosa pensate, mi sto divertendo tantissimo.”

Informazioni aggiuntive

  • Fonte: https://www.theguardian.com/music/2016/jun/23/chris-martin-coldplay-glastonbury-opposite-of-walls-and-brexit
  • Autore: Sophie Heawood
  • Traduzione: Elena