[The National] Chris Martin: i Coldplay e il Medio Oriente

'Questo concerto non ha come obiettivo l'espansione'
di Melanie Swan

L'ultimo album dei Coldplay si è ispirato ad atmosfere e suoni del Sud America, ma il prossimo prenderà spunto dal patrimonio culturale del Medioriente.

Intervistato ieri, prima del tanto atteso concerto all' Hotel Emirates Palace che si terrà questo weekend, il cantante Chris Martin della band inglese ha descritto la visita ad Abu Dhabi come parte di un'odissea musicale che ha caratterizzato lo spirito dei Coldplay.

Il grande successo internazionale riscosso ha portato la band ad esibirsi in luoghi agli antipodi come Stati Uniti, Nuova Zelanda e Singapore. Ma Martin ha dichiarato che non pensa a questo concerto, l'unica data nel Golfo, come occasione a sé stante nell'ambito dell'ampio tour mondiale. Al contrario, vede il Medio Oriente come un “territorio inesplorato”, una regione che promette un elemento di mistico entusiasmo che si tradurrà in uno sforzo creativo nel nostro processo di maturazione musicale.

“Gli artisti sono affamati di nuovi sidee,” ha detto. “Un luogo come Abu Dhabi appare sconosciuto, esotico e stimolante. Allo stesso modo, ci piacerebbe davvero visitare posti come la Cina o la Russia.”

Alla ricerca del suo sogno artistico, Martin progetta di tornare in studio con la band alla fine del tour per registrare i demo del nuovo materiale.

Il percorso potrebbe cominciare da Damasco. “Qualcosa mi dice che potrebbe venir fuori della bella musica,” ha dichiarato. “Dovremmo iniziare a registrare in qualche posto caldo per dare alla nostra musica un taglio diverso. É arrivato il momento di cambiare.”

Tra i momenti più significativi scelti da Martin tra le date del Viva La Vida Tour, ci sono il concerto benefico gratuito del War Child nel Regno Unito e la performance al Madison Square Garden di New York. Ma Martin dice di “non vedere l'ora” di arrivare qui questa settimana.

Intervistato dal quotidiano The National prima del concerto di Singapore, ha dichiarato: “Ho messo da parte il Medio Oriente come ultimo luogo da visitare perchè lo ritengo importante. É bello tenersi in serbo qualcosa.”

Una fonte di questa ispirazione potrebbe essere la sua ammirazione per la band americana The Brothers of Baladi, il cui repertorio musicale comprende canzoni in arabo e turco, accompagnate da strumenti tradizionali del Medio Oriente come il 'oud' (simile al liuto).

Al loro ritorno nel Regno Unito, dice Martin, gli amici e le famiglie della band erano invidiose del loro viaggio negli Emirati Arabi Uniti, ultimo ampliamento del loro girovagare per il mondo.

La ricerca eterogenea dei Coldplay di nuove influenze li ha portati a Liverpool durante la lavorazione del loro album di debutto, Parachutes, nel 2000. Base dei Beatles, una delle band che hanno contribuito all'evoluzione del particolare stile dei Coldplay, la città è stata una scelta logica.

L'eccezionale successo della band li ha portati quindi ad approdare negli Stati Uniti e più recentemente il Sud America.

Ma sebbene Martin, 32 anni, sia senza dubbio una superstar, si contraddistingue per una modestia piuttosto difficile da incontrare a questi livelli di notorietà, e ritiene un privilegio poter viaggiare così tanto.

Viva la Vida è in testa alle classifiche in tutto il mondo e ha portato i Coldplay a vincere 3 Grammy Awards alla ceremonia di Gennaio, tra cui quello della 'canzone dell'anno' per la title-track dell'album. Si stima che le copie vendute dalla band si aggirino attorno ai 30 milioni.

“In fin dei conti, stiamo cercando di far divertire il più possibile la gente ai nostri show, dal momento che potrebbero comunque scegliere tra altri 87 modi per passare la serata,” dice Martin. “Questo concerto non ha come obiettivo l'espansione ma piuttosto un saluto a questi nuovi orizzonti.”

Allo studio di registrazione dei Coldplay nel quartiere di Camden a Londra, c'è una lista di 12 “regole”; quando si è in tour, però, ce ne sono nove, dice il cantante.

Sebbene Martin sia la voce indiscutibile della band, ha recentemente fatto notare che ci dovrebbe essere “un po' meno Chris Martin” nella musica dei Coldplay e più collaborazioni – come quella recente insieme al cantante rap Kanye West – e anche parti vocali cantate da altri membri della band. L'obiettivo di Martin è quello di offrire “più voci possibile”.

I fan hanno bisogno di diversità, ha detto Martin. Non è d'accordo sul fatto che alla base del fenomenale successo dei Coldplay abbia contribuito solo la sua voce unica.

“Siamo d'accordo sul fatto che se il cantante non vuole cantare qualcosa, non la canta.”

I fan dei Coldplay non rimaranno delusi della capienza da 15.000 persone della venue del concerto di sabato. La band ha provveduto ad allestire il palco con sfere di altra tecnologia, un impianto di luci da milioni di dollari e sistemi audio sofisticati, e Martin descrive l'evento come “uno spettacolo più che un concerto”.

Ogni concerto del loro tour mondiale, dice Martin, ha offerto qualcosa di diverso, rendendo ogni performance nuova e unica. “È come essere in un rappresentazione teatrale. Stiamo cercando di costruire un filo conduttore, una storia. Abbiamo sempre desiderato utilizzare alcuni dei trucchi presenti in questo tour. Cerchiamo di fare cose mai fatte prima.”

I Coldplay hanno avuto come gruppo spalla la rock band alternativa statunitense Mercury Rev, un gruppo da lui molto apprezzato.

“C'è sempre da imparare, quando al tour partecipano persone che rispetti profondamente e questi ragazzi ci hanno dato molte perle di saggezza. Ci stiamo divertendo molto.”

Il concerto di sabato sarà ad emissioni zero di CO2, per segnalare il giorno dell' “Ora della Terra”, evento promosso dalla Enviromena Power Systems, di Abu Dhabi, col supporto del WWF. Gli organizzatori stanno contribuendo a costruire un impianto eolico in Nuova Zelanda per compensare tutta l'energia consumata per l'evento.

Alle 20.30 di quella notte, le luci saranno spente per un'ora in tutto il mondo, compresi gli Emirati Arabi Uniti, per promuovere il risparmio energetico. Gli organizzatori stimando che il concerto genererà circa 600 tonnellate di CO2.

Data la complessità del staccare la spina in uno stadio pieno di persone durante un concerto, i promotori compreranno i titoli dell'impianto eolico per favorire l'iniziativa.

Dopo la data di sabato ad Abu Dhabi la band si sposterà negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.

http://www.thenational.ae/article/20090324/NATIONAL/44431209/1040/BUSINESS