[Q Magazine] Prime impressioni su... Mylo Xyloto dei Coldplay

Mylo Xyloto
La title track del quinto album dei Coldplay è un pezzo strumentale di 40 secondi con il quale la band ha iniziato la sua performance a Glastonbury - da non confondersi con il tema di Ritorno al Futuro che suona a tutto volume mentre sale sul palco. La strumentazione è tipica di Eno, l'impronta del produttore nella sequenza degli xylofoni e nei versi di chitarra che svaniscono mentre la canzone si trasforma in Hurts Like Heaven.

Hurts Like Heaven
La prima traccia stabilisce esattamente il sound del resto di Mylo Xyloto, che irrompe con un'urgenza concitata. Le melodie, come il titolo, sono un riferimento agli eroi degli anni '80 che sono stati presentati con successo in A Rush Of Blood To The Head, l'influenza dei Cure e di Echo And The Bunnymen che incombe mentre Chris Martin canta quasi come affrettandosi; "Sono strozzato dal sentimento che la vita non sia mia" canta il più brillantemente irrequieto uomo della musica, le chitarre di Jonny Buckland trasformano in musica la scintilla cosmica nella canzone di apertura. Il ritornello - "Usi il tuo cuore come un'arma/E fa male come il paradiso" - è un' incoraggiante nota dolceamara come nelle migliori canzoni pop di Robert Smith e co., mentre il bridge "whoa oh oh" va a formare il momento dell'album che diventerà oggetto dei cori negli stadi.

Paradise
Il secondo singolo tratto dall'album è più nel contesto dell'album - un bridge a mezzo tempo tra lo slancio di Hurts Like Heaven e Charlie Brown. E, se l'indefinito ritmo di quei sintetizzatori hip hop urta la vostra impressione sui Coldplay (beh, non avrebbero funzionato su Yellow, giusto?), allora hanno davvero un senso in Mylo Xyloto nel complesso, rivisitati nei primi 30 secondi di Every Teardrop Is A Waterfall e rimarcando gli "acuti" insieme a Rihanna di Princess Of China.

Charlie Brown
La loro "presenza" nelle performance estive da headliner suona ancora più monumentale nel disco; Charlie Brown è una delle cose migliori che i Coldplay abbiano fatto. Le note della chitarra ipnotica di Jonny Buckland guidano il pezzo, la band che segue l'era Joshua Tree, i cori inebrianti degli Arcade Fire e qualche elemento della fantasia dei Sigur Ros mentre la canzone si addentra nel suo climax pervaso di adrenalina. Mentre la musica è meravigliosamente artificiosa Chris Martin mantiene la parte vocale misurata e calcolata, cantando "Presi la macchina per il centro dove gli sbandati si incontrano", che potrebbe riferirisi alla corsa verso uno Spar su Hampstead High Street ma probabilmente no.

Us Against The World
Per sempre destinata ad essere conosciuta come Quella Che Abbiamo Sc****to a Glasto, Us Against The World inizia con sequenze di note di chitarra sfalsate e un organo da chiesa, prima di tornare al solo Chris Martin e alla sua chitarra acustica. Questo approccio riassume ciò che fa scorrere Mylo Xyloto; la sua produzione è lontano dall'essere essenziale, ma, a differenza del pieno X&Y e del sapete-già-che-cos'è-perchè-noi-non-pasticciamo Viva La Vida, tutto in questo pezzo è al servizio della melodia. E, dopo cinque tracce, le melodie sono tra le loro migliori; in questa canzone, Chris Martin sussurra "rallenta" mentre un'onda orchestrale si costruisce attorno a lui. Proprio quando pensi che si trasformi in un finale alla Fix You, la canzone termina, in modo impeccabile.

M.M.I.X
Every Teardrop Is A Waterfall è progettata per essere una sufficiente traccia centrale dell'album che si guadagna la propria introduzione - quindi, M.M.I.X, una specie di sorella della traccia di apertura, è una canzone elettronica molto lineare lunga un minuto. È quasi come se Brian Eno avesse qualcosa a che fare con questo disco o qualcosa del genere.

Every Teardrop Is A Waterfall
Molto più simile alle migliori canzoni di Mylo Xyloto, Every Teardrop Is A Waterfall è dominata dalle chitarre intrecciate ed epiche di Jonny Buckland - Buckland riveste un ruolo da protagnosta nel loro quinto album. È il suo modo di suonare che sembra raccogliere il meglio dai suoi compagni - Martin ha cantato raramente meglio di quanto non faccia quando Every Teardrop... scivola nella parte finale del suo amicone, Guy Berryman e Will Champion assomigliano adesso ad una sezione ritmica che guida le canzoni piuttosto a una che ne riempie i vuoti.

Major Minus
Mentre inizia con un ruvido strimpellare di una chitarra acustica non accordata, Major Minus suona come l'amara "b-side" di God Put A Smile On Your Face. Il sound della parte vocale di Chris Martin sembra provenire da una registrazione in una squallida cabina telefonica, il ritornello "Controllano la strada/ e te" consegna frammenti di chitarra e un cinetico groove di percussioni. Una delle canzoni più immediate dell'album, e la cosa più minaccosiamente vivace che abbiano creato dopo Daylight.

U.F.O
Ritornando alla title track del loro albun di debutto, U.F.O è un malinconico preludio, gli arpeggi acustici di Chris Martin insieme al suono pieno sulle corde da metà traccia in poi che sembrano di sdolcinata ispirazione su Faust Arp dei Radiohead. Il testo incentrato sul tema della fuga ("voliamo/spacchiamo il cielo...") spiega il titolo, nel caso in cui vi chiediate se Chris Martin stesse per alzarsi ed iniziare a picchettare fuori dall'area Area 51 con Robbie Williams.

Princess Of China
Sarebbe stato ridicolo suggerire nel vertiginoso periodo d'oro del 'rock romantico' agli ultimi pretendenti di affiancare la più grande star r'n'b del pianeta in un duetto nel loro album - ma i Coldplay hanno fatto tanta strada dal 2001, dunque, la partecipazione di Rihanna in Princess Of China non stona come se spuntasse fuori di punto in bianco nel ritornello di Don't Panic. L'hanno fatta sentire a casa; Princess Of China è decorata con uno stile r'n'b dalla sincopata marcia della batteria fino ai potenti sintetizzatori. La chitarra di Jonny Buckland viene messa in disparte - bene, parliamo di Rihanna, lo fareste vero? - ma questa canzone offre uno stuzzicante scorcio di dove potrebbero andare i Coldplay.

Up In Flames
Mentre inizia con una batteria in riverbero in stile Massive Attack prima di un triste motivo di piano e un testo da "mani sul cuore" di Chris Martin, Up In Flames riporta i Coldplay nel territorio ben conosciuto delle ballate. Il ritornello - Martin che ripete il titolo ancora ed ancora in un falsetto con un effetto di eco - suggerisce che i giorni dei Coldplay con il pilota automatico sono finiti, bellissima nella sua semplicità, con un uso della melodia come sua dinamica. E ancora, proprio quando pensate che possa ripartire, finisce. I Coldplay hanno imparato a dire la loro in modo un po' più conciso. Favoloso.

A Hopeful Transmission
Il terzo interludio dell'album cambia direzione dal suono di corde elettronico di Mylo Xyloto e M.X.I.X, scegliendo invece un finale a corde elaborato, sorretto da un sound che ricorda qualcuno che suona i cucchiai sul retro.

Don't Let It Break Your Heart
Una traccia sorella di Every Teardrop... nel modo in cui è guidata dal ritmo intermittente delle batterie e dal modo in cui Martin crea un motivo sonoro indelebile nella moltitudine dei sound acustici intorno a lui, Don't Let It Break Your Heart è una delle più immediate canzoni di Mylo Xyloto, un precursore, in stile A Whisper di A Rush Of Blood, di un finale altisonante?

Up With The Birds
Dunque, in realtà no, perchè l'ultima canzone Up With The Birds evita il clichè di un finale artificioso, la sua brillantezza, come Mylo Xyloto, è nascosta in luoghi dove le canzoni non arrivano. "Gli uccelli, essi cantano ala fine del giorno/Inizia di nuovo, li sento dire" canta Chris Martin sulle note di un austero piano all'inizio, prima che arrivi una quasi travolgente esplosione di corde. Successivamente, tutto si ferma e ricomincia, prima di delicate chitarre acustiche e di una gentile batteria, quasi languida che accompagna l'album in una chiusura rilassata e calma.

http://news.qthemusic.com/2011/10/first_impressions_of_coldplays.html