[NME] Recensione: Coldplay, 'Paradise'

L'ultima canzone in ordine di uscita dal prossimo album 'Mylo Xyloto' - promette bene?

Forse significa qualcosa che l'ottimistica euforia dell'ultimo singolo dei Coldplay 'Every Tear Drop Is A Waterfall', sia stata più gradevole quando è stata coverizzata da Robyn. Il sentimento che la-musica-rende-tutto-migliore e i ritmi fosforescenti sembravano quasi forzati mentre uscivano dalla bocca di Chris Martin, mentre c'era serenità e convizione quando Ms Carlsson cantava gli stessi versi.



'Mylo Xyloto' eccheggierà sicuramente di sensibilità pop - Rihanna canterà in 'Princess Of China', quindi non è una sorpresa che il nuovo singolo 'Paradise' prenda il normale modello Coldplay e gli dia un restlying per renderlo più appetibile per le classifiche.


C'è il rimbalzante ritmo di batteria, la linea di basso vagamente dubstep e il "Para-para-paradise" del ritornello. Tutto questo viene suonato su una base dal suond new age; violini, il familiare e semplice riff al piano e, infine, un coro che intona degli "Woah-oh-oh-oh".

E' difficile dire a cosa mira la band con questa canzone. Replicare l'epico momento di rock da stadio di 'Yellow'? L'energia di una 'Viva La Vida'? Se è così non funziona in nessuno dei due casi.

'Paradise' sembra sia piuttosto apatica e confusa. I trattamenti "hip" del suono sembrano fuori moda (c'è un'atmosfera da metà anni novanta lungo tutta la canzone) e il ritornello sembra più una debole copia di quello che i Coldplay hanno fatto senza problemi in passato; nello specifico il sentimento che unisce le persone.

Se il restyling pop dei Coldplay è quasi rivelatorio - almeno per loro - , c'è la sensazione che le tendenze populistiche dei testi di Chris Martin siano state sforbiciate. In definitiva sembra più un passo indietro che in avanti.


Fonte: NME