[Messaggero Veneto] Coldplay, come Chris Martin e gli altri hanno trascorso le ore prima dello show

Ping pong e play station, poi lo show

Giochi e relax: l’attesa dei Coldplay negli spogliatoi dell’Udinese

L’evento. La band ha anche apprezzato i cibi friulani arrivati in omaggio

Chi ha avuto modo di incrociarli assicura che tutti i componenti della band sono disponibilissimi, a cominciare da Chris Martin, la voce del gruppo, il più acclamato dai pochi fan che lo hanno visto da vicino, all’aeroporto di Ronchi e al suo arrivo allo stadio Friuli. Gli unici due momenti in cui i Coldplay hanno “abbracciato” il loro pubblico prima di salire sul palco. Il resto del tempo i Coldplay lo hanno passato nel loro camerino, all’interno dello spogliatoio dell’Udinese. Unica eccezione, il ping-pong montato come tradizione su espressa richiesta della band britannica.

Prima di suonare i Coldplay si sono infatti esibiti racchetta alla mano nell’area sistemata all’ingresso della sala stampa, vicino al parcheggio che solitamente è riservato ai giocatori. Lì infatti era stato sistemato il tavolo da ping-pong, uno dei passatempi preferiti dalla band insieme all’immancabile play-station che occupa spesso buona parte delle ore pre-concerto di Martin, Guy Berryman, Jon Buckland e Will Champion. Il gioco preferito? Ovviamente il calcio che i 4 praticano anche sui campi di calcetto, tanto che spesso insieme alla joypad, nel bagaglio da viaggio non manca un pallone vero e la tuta. E poi via alle partitine più o meno improvvisate con lo staff.

Ieri però, sembra che i quattro siano rimasti a lungo nel loro camerino che viene arredato sempre allo stesso modo in tutte le loro tappe. L’arredo infatti viaggia a bordo di tre camion e, eccezion fatta per la moquette, che a Udine è stata richiesta grigia, comprende tutto l’allestimento: vestiti, costumi di scena, profumi, ma anche sedie, specchi e poltrone. Pure il cibo viene curato direttamente dallo staff dei Coldplay che però, ieri hanno ricevuto anche alcuni prodotti tipici friulani offerti da alcune aziende. Un pensiero che il quartetto pare abbia gradito, anche se il menù della loro colazione tipo è in perfetto stile inglese, con tè, succo di arancia e pure qualche hot-dog. Unica concessione a menu di altri mondi è il kebab.

Atterrati poco dopo le 16 sulla pista di Ronchi dei Legionari, i musicisti britannici, insieme a pochi parenti (c’era la sorella di Chris) e amici, sono stati accompagnati direttamente allo stadio scortati dalle forze dell’ordine sia in autostrada che dal casello di Udine nord e piazzale Argentina. Arrivati allo stadio poco dopo le 17, quando stava per concludersi il sound check che ha visto impegnati i White lies e i Ministri per mettere a punto tutti gli strumenti, la band si è subito rifugiata in camerino firmando qualche autografo e stringendo mani strada facendo con tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrali, montatori di palco compresi.

Dopo essersi riposati un po’ è scattata l’ora del ping-pong. Poi un’occhiata all’esibizione dei White lies e dopo il concerto ripartenza immediata: domani si replica a Berna. Il “Viva la vida tour” non conosce pause.

di Cristian Rigo
Fonte: Messaggero Veneto