Coldplay: 'Abbiamo fiducia nel nostro lavoro'

Da stamattina, il sito Coldplay.com annovera un altro resoconto relativo alle vicissitudini della band nel proprio studio di registrazione. A parlare, ancora una volta, è Prospekt, un personaggio indefinito molto vicino al gruppo (non si esclude che sia uno dei quattro musicisti) che, senza freni, ammette le difficoltà proprie del processo di registrazione e che, nonostante esse siano presenti, si guarda al futuro con grandi speranze:

Venerdì 29 giugno
Un aspetto del processo di registrazione che non si può trascurare è la tensione. La tensione è una parte inerente la registrazione. Senza la giusta tensione, non si raggiunge l'obiettivo. Senza obiettivo, il lavoro diventa scadente e inefficace. La tensione ti porta a fartela sotto.
Non riesco a fronteggiarmi bene con la tensione. Ecco la ragione per cui trascorro periodi molto brevi in studio. Faccio avanti e indietro. Non sono fatto della pasta giusta per vivere e prosperare nell'atmosfera dello studio. Se metti sei uomini di buona volontà in una piccola stanzetta per dieci mesi, lavorando dalle dieci alle dodici ore al giorno con grande passione, anche loro conviveranno con qualche attrito. Anche l'attrito è inevitabile. Quello che è degno di nota è che quest'attrito molto raramente sfocia in pericolose fiammate.
La chiave di tutto è la comunicazione.
Lunedì abbiamo avuto un incontro di cinque ore. Abbiamo discusso dei nostri approcci, dei nostri metodi, delle nostre scadenze temporali, dei nostri obiettivi e di tutto quello che ci passava per la testa.
Brian ha messo giù una lista dei 25 brani su cui ha lavorato durante questa sessione. Lui, Markus e io abbiamo dato vita ai nostri pensieri relativi ad ogni traccia: quanto erano vicine alla completezza? Cosa era necessario aggiungere? Cosa doveva essere rimpiazzato o rimosso? Cosa sembrava nuovo ed eccitante? Cosa sembrava invece noioso e vecchio? L'incontro in definitiva è stata una proficua chiaccherata su tutto il lavoro fatto finora. Markus era particolarmente brutale nei modi (come sempre).
Molto poco materiale è sembrato totalmente soddisfacente per tutti quanti noi. Comunque, lungi da noi essere disperati, abbiamo tirato fuori ancora di più la fiducia che serve. Essa si avverte con più forza quando guardiamo la mappa e indoviniamo quale direzione si è intrapresi e quanto lontani si è dalla meta, piuttosto che avvertire la sensazione che il lavoro è senza scopo mollando tutto e sperando per il meglio che le cose vadano avanti da sole.