[PostGazzette.com] Intervista a Jonny Buckland

Il quarto album dei Coldplay è un grande successo
di Scott Mervis, Pittsburgh Post-Gazette

Quando Prince si esibì all'Arena un po' di anni fa, il pubblico fu piacevolmente sorpreso di ricevere una copia del suo nuovo album, "Musicology." I Coldplay non si sono spinti così lontano, ma l'amata band di rock alternativo distribuirà copie gratuite del album live composto da 9 tracce che avrebbe potuto essere venduto anche da Wal-Mart.

Perchè questo regalo?
"In questo ultimo anno ci siamo divertiti molto al suonare dal vivo, molto più che in passato," dice il chitarrista Jonny Buckland. "É stato davvero divertentissimo e sentivamo che stavamo suonando al nostro massimo, molto meglio rispetto al passato. Anche il pubblico è stato assolutamente fantastico, per quanto cantava con noi e per la grande energia che ci dava. Così abbiamo sentito l'esigenza di registrare questa energia e abbiamo pensato, 'Facciamo un disco di questi concerti e regaliamolo.' Ci sembrava la cosa giusta da fare."

Il tour che ha portato i Coldplay a Pittsburgh per aprire la stagione dei concerti al Post-Gazette Pavilion è un prolungamento del Viva La Vida tour che è iniziato lo scorso giugno e ha enstusiasmato tantissimi fan negli Stati Uniti, in Europa e in Australia.

"Viva," il quarto album della band, è un altro autentico successo dei Coldplay, che ha debuttato alla prima posizione nelle classifiche e ha vinto un Grammy nella categoria Best Rock Album. É stato accolto molto bene dalla critica, che però non è sempre stata gentile nei confronti della band. Buoni riscontri erano stati registrati con "Parachutes" e "A Rush of Blood to the Head," ma i Coldplay iniziarono a perdere consensi con il più debole "X&Y." Immaginatevi il critico del The New York Times che dichiara "la più insopportabile band del decennio."

"Alcune volte capita di leggere queste cose," dice Buckland riferendosi alle critiche. "Cerchi di non leggerle ma in qualche modo ne sei quasi catturato, come una falena è attratta da una forte luce. Si cerca di tirare fuori il positivo da queste dichiarazioni negative della stampa. Penso sia un buon modo di dividere le cose positive da quelle negative. Qualche volta i critici hanno avuto ragione riguardo al nostro lavoro, che avrebbe potuto essere migliore. Altre volte invece avevano torto. Altre volte ancora, hanno ragione ed è proprio in questi momenti in cui si sta più male. Devi farli ricredere, quindi da un certo punto di vista è utile. Quando la critica ti approva, quasi non te ne accorgi. Sono le critiche negative che rimangono impresse, purtroppo."

I Coldplay hanno dovuto abituarsi a essere paragonati ai Radiohead e agli U2 o ad un mix di entrambi durante tutto il loro percorso.

"Non mi dà assolutamente fastidio," dice Buckland. " All'inizio forse ci sentivamo un po' limitati da questi paragoni. Ma ora non me ne preoccupo. In alcune delle nostre canzoni si nota la loro influenza, ma non in tutto. Non siamo stati accusati di plagio," aggiunge sorridendo nervosamente.

Buckland si riferisce alle accuse di plagio da parte dell'asso delle chitarre Joe Satriani contro la canzone "Viva La Vida", in cui sarebbe presente la melodia della sua canzone strumentale "If I Could Fly” .

"Non ho molto da dire, se non che per risolvere questo tipo di problemi ci vuole sempre molto tempo," dice Buckland.

La mattina dell'intervista, una nuova 'crepa' si crea con il rocker folk Cat Stevens che dichiara che fu lui a utilizzare quella melodia per primo, nel suo pezzo epico "Foreigner Suite."

"Mi hanno intervistato venti minuti fa e solo allora sono venuto a conoscenza di tutto ciò," dice Buckland. "Non ne so assolutamente nulla.

"Ci stanno facendo causa?" dice con aria imbarazzata.

Poi aggiunge, "Ok, non possiamo averle copiate entrambe."

Una volta chiarito il fatto che questo succede piuttosto spesso, di solito 'dietro le quinte', quando le band stanno vivendo un momento di grande successo, Buckland dice, "Si, forse non è una coincidenza che questa sia la nostra canzone più suonata."

Considerando gli aspetti positivi della situazione, i Coldplay hanno sicuramente soldi da spendere dopo il grandissimo successo di "Viva La Vida" e un tour che ha toccato location molto più grandi del Palumbo Center, dove la band suonò per la prima volta a Pittsburgh. Allora, il cantante Chris Martin sarebbe rimasto nei paraggi del suo piano. Ora invece, i concerti sono più movimentati e coinvolgono anche le ultime file.

"Più è grande il posto in cui sono e più grande devi rendere lo spettacolo," dice Buckland. "Ora stiamo provando a suonare in tutta l'arena, per far sentire il pubblico più partecipe e rendere il tutto più intimo. Se sei dietro nelle location di grandi dimensioni, non hai la sensazione di essere stato ad un concerto."

Una delle conseguenze di voler potenziare i concerti per location di più grandi è la tendenza di grandi performers, come U2 o Bruce Springsteen, a scrivere canzoni più 'grandi', qualche volta perdendo l'intimità delle stesse.

"Credo che possa succedere," dice Buckland. "Spesso quando si finisce il tour e si ritorna in studio, ci vuole qualche mese prima di uscire dalla dimensione dell'esibirsi dal vivo. Si smette di colpo pensare a suonare dal vivo in grandi location. All'inizio quando entri in studio, ti senti come se tutto quello che fai dovesse ricevere un giro di applausi. Sei sopraffatto dal tuo ego. Ci vuole un po' di tempo per 'guarire'."

I Coldplay non torneranno in studio fino alla fine del tour, ma per mantenere vivo l'interesse del pubblico fino all'uscita del loro prossimo album, hanno pubblicato un EP intitolato "Prospekt's March," che contiene poche canzoni, come "Glass of Water," che a volte è suonata in concerto.

"Abbiamo discusso a lungo sul perchè queste canzoni non potessero entrare a fare parte delle canzoni dell'album," dice. "L' EP contiene canzoni delle sessioni di registrazione di 'Viva', ma per diversi motivi non ci sembrava che fossero adatte all'album. Ci piacciono davvero molto, ma abbiamo voluto fare un disco breve e renderlo completo, quindi alcune cose sono state scartate. Abbiamo pensato a 'X&Y,' probabilmente era un po' troppo lungo. Non volevamo commettere lo stesso errore e volevamo sacrificare quelle canzoni per rendere l'album migliore."

Scrivere e registrare un nuovo album in questo periodo è un po' più complicato rispetto a quando la band si formò nel 1998, quando ancora erano studenti, dato che tutti i componenti della band hanno messo su famiglia. Buckland afferma che questo ha modificato le dinamiche della band, in modo positivo.

"Direi che siamo un po' più in armonia, l'uno con l'altro. Da giovanissimi eravamo molto tesi – sai, più esigenti – mentre ora comprendiamo meglio i nostri punti deboli e i nostri caratteri. Ci accettiamo di più, siamo più rilassati."

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