[Millionaire] La doppia vita di un violinista pop

Tratto da: Millionaire
Autrice: Maria Spezia (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Pagine: 22-24
Data: settembre 2008

Arriva da Torino il violinista che suona con i Coldplay. Si chiama Davide Rossi, il suo strumento è la violectra. "Per mantenermi in Gran Bretagna, facevo il portiere di notte"

Hai curato tutti gli arrangiamenti di arco e violino elettrico per Viva la Vida, ultimo album dei Coldplay. Come sei arrivato al successo?
"Unendo due mondi che per gli altri sono contrapposti: quello dello musica classica e quello del rock. Ho sempre percorso queste strade: la prima con tanti anni di studio, al Conservatorio in Italia e poi negli atenei britannici. Il pop-rock invece per me è una passione e un lavoro, perché ho iniziato a calcare il palcoscenico dall'età di 15 anni. Il mio punto di forza è stato la volontà di avere due vite complementari, classica e moderna, senza intrappolarmi in una sola dimensione".

Perché hai scelto come strumento la violectra, cioè il violino elettrico?
"Era il modo migliore per suonare sul palco e sviluppare i miei studi classici. Ho iniziato a suonarla negli anni Novanta: allora erano ancora in pochi a conoscerla. Mi stimolava l'idea di cimentarmi con un nuovo tipo di acustica e imparare le differenze tra il violino, che ha quattro corde, e la violectra, che in origine ne aveva sei e oggi sette.

Perché hai scelto l'Italia?
"Per tanti motivi. Già all'età di 10-12 anni pensavo che la musica mi avrebbe portato lontano da casa. Suonare con i gruppi rock era un po' frustrante: con loro non potevo esprimere la mia preparazione classica. E le nuove leve, già allora, avevano poco spazio nell'ambiente musicale. Ho deciso così di seguire la scuola Guitar Craft di Robert Fripp: ho lasciato l'Italia a 25 anni per andare a vivere a Bath, nel sud-ovest dell'Inghilterra".

Perché non hai scelto Londra?
"Ogni città della Gran Bretagna ha una scena musicale diversa e a suo modo interessante. E quando mi sono trasferito ero in una fase particolare della mia vita: non volevo mantenermi suonando con gruppi di musica moderna. Volevo che la mia carriera iniziasse a piccoli passi: a Bath potevo frequentare l'università e arrotondare con mille mestieri. E così ho fatto il portiere di notte, mi esibivo ai matrimoni... E' stato un periodo durissimo, in cui mi sono scontrato con mille difficoltà, economiche e culturali: potevo contare solo su me stesso ma nemmeno io sapevo bene cosa fare. Per la prima volta ero davvero fuori casa, ero solo e ogni giorno dovevo lottare con la tentazione di tornare in Italia".

Come sei riuscito a superare questa crisi?
"Credevo in me: ho sempre pensato che sarei riuscito a realizzare i miei obiettivi. Ho tenuto duro e continuato a pensare al futuro, a ciò che volevo dalla vita, ripetendo a me stesso che sarei riuscito a cavarmela. Se mi guardo indietro, penso che siano proprio i momenti più difficili, quando ciò che si fa diventa quasi una questione di vita o di morte, quelli in cui la propria creatività si esprime al meglio. Quando si rischia il tutto per tutto e si mettono in gioco le proprie forze succede qualcosa di magico: scatta uno stato di allerta particolare che fa raggiungere i risultati migliori".

Come si raggiunge il successo?
"Il talento è fondamentale, ma da solo non basta: è necessario studiare. Senza un impegno continuo, quotidiano, quasi incondizionato, non è possibile creare le giuste condizioni per farcela: io ho studiato violino per 25 anni. E poi, ci vuole anche un po' di fortuna".

Cosa si prova a lavorare con i Coldplay?
"La nostra amicizia è nata in concerto, nei camerini del backsatge: un'affinità spirituale ci ha subito legato, al punto che abbiamo iniziato a uscire insieme la sera e poi a lavorare per un anno e mezzo. Chris Martin è una persona squisita, solare ed entusiasta per natura, così generoso a livello umano che ti fa sentire il calore di una famiglia: il successo dei Coldplay è più che meritato".

Quali sono le chance per un giovane artista in Italia?
"C'è molta chiusura nei confronti di chi è alle prime armi. Pochi musicisti, come Ligabue, Zucchero e Vasco Rossi, vivono in una sorta di bolla piena di privilegi, mentre gli altri, come i Bluvertigo e gli Afterhour, devono continuamente misurarsi con ostacoli organizzativi, strutturali... L'Italia è il Paese dove sono nati Vivaldi, Corelli e Albinoni, ma oggi ha passato il testimone dell'eccellenza musicale alla Gran Bretagna, dove la musica è un'industria di respiro internazionale: la concorrenza è forte, ma c'è una cultura sconosciuta nel Belpaese. In Inghilterra, in tutte le città, ogni sera ci sono cinque concerti perché la gente ha lo stesso trasporto per la musica che Napoli dimostra per la sua squadra di calcio".

Che cosa significa per te la musica?
"La musica è il mio contatto con il mio mondo interiore, potrei dire con Dio anche se io non appartengo a nessuna religione. E' come una casa dove tornare, in cui mi sento bene con me stesso: è il mio manto, la mia vita. C'è stato un periodo, quando mi ero trasferito in inghilterra, in cui per difficoltà pratiche non potevo suonare: è stato un momento in cui ero così a disagio da sentirmi male fisicamente".

Progetti per il futuro?
"Avere un gruppo tutto mio...".

Quanto si guadagna con la musica?
"Conosco pochi milionari: tra loro, i musicisti sono pochissimi. Ci sono anni in cui non guadagni quasi nulla, oppure riesci a racimolare qualcosa in modo sporadico. Come in ogni settore, chi crea incassa di più di chi esegue. E io, per ora, eseguo".

"Senza impegno continuo, quotidiano, quasi incondizionato, non è possibile creare le giuste condizioni per farcela: io ho studiato violino per 25 anni"

"Chris Martin dei Coldplay mi ha telefonato per dirmi che eravamo in vetta alle classifiche di 35 Paesi: ero contentissimo. Ma per un attimo avrei voluto dirgli: "dai, fammi un assegno""

CHI È
Nato a Torino nel 1970, Davide Rossi si è iscritto al Conservatorio locale nel 1981, dove ha studiato violino. Nel 1985 ha incominciato a suonare con gruppi rock, tra cui Mau Mau, Afterhours, Casino Royale e Vinicio Capossela. L'incontro con il chitarrista Robert Fripp, già fondatore del gruppo King Crimson, risale al 1990: per seguire i corsi itineranti del musicista inglese, Rossi inizia a viaggiare in Germania e Stati Uniti. Nel 1995 lascia l'Italia per andare a vivere a Bath, in Inghilterra, dove frequenta presso l'università cittadina lezioni di composizione musicale. La collaborazione con il gruppo inglese dei Goldfrapp inizia nel 2000, mentre quella con i Coldplay nel 2005: sua la produzione di tutti gli arrangiamenti di archi del loro ultimo cd. Tra gli ultimi lavori, quello con il gruppo inglese dei Verve, con cui ha suonato nel concerto lo scorso giugno al Festival di Glastonbury, e quello con la cantante Siouxsie, con cui ha inciso il cd Mantaray.
Vive a Copenaghen con la moglie e due figli.

Info: www.myspace.com/rossidavide