Roadie #42 - Blog #142

#42, le prove per Paradise e la scrivania umida

Sembra che le quattro settimane di vacanza non abbiano solo dato nuova vita ai ragazzi della crew - la band arriva per il primo giorno di prove super sorridente. C'è una profusione di abbracci, sorrisi e "Allora, che hai fatto di bello?". Tutti sembrano rinfrescati, rilassati e pronti ad impadronirsi del mondo. Ci calza proprio a pennello dato che è quello previsto in agenda per il prossimo anno...

Se fosse servito qualcosa di più evidente per far capire che ormai guardiamo l'estate dallo specchietto retrovisore, il tempo durante la prima mattina è davvero triste. Perfetto, quindi, per passare la giornata in una stanza scura senza finestre...

All'ordine del giorno ci sono le tre nuove canzone da aggiungere alla setlist. La prima è Paradise. L'hanno suonata abbastanza volte durante le registrazioni da iniziarla subito in modo perfetto, o quasi. Suona sicura, disinvolta e di classe da subito. In più, dato che io sono seduto di fronte agli amplificatori di Jonny, sembra ancora più entusiasmante della versione registrata.

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Alla fine della prima prova Chris dice, "Quello slide all'inizio dell'assolo di chitarra era fantastico - perché non c'è nella versione registrata?"
Jonny sembra un po' intimidito e sorridendo dice, "Non riuscivo a ricordarmi con quale nota inizio, la stavo cercando..." Credo che una delle "strategie oblique" di Brian Eno sia quella di "onorare il tuo sbaglio come se fosse una cosa intenzionale" - ma il ragazzetto Buckland è troppo onesto per menzionarlo.

Poi è il turno di DLIBYH. Will fa notare che non l'hanno mai sonata tutti assume nello stesso momento. Non è fuori dal comune per le band suonare ogni parte in studio separatamente, sovraregistrando con cura ogni strumento alla traccia scandita dal metronomo. Ma è una cosa molto inusuale per i Coldplay. Le canzoni sono levigate durante un estensivo processo di prove e le sovraregistrazioni generalmente arrivano molto più tardi, dopo che la prova migliore della band è già stata messa su nastro.

DLIBYH, invece, è arrivata quasi alla fine della registrazione - ed è arrivata e stata conclusa anche molt in fretta. Ciò significa che i giorni (o in alcuni casi, mesi) di prove e di suonare assieme non erano serviti a niente. Eppure prende vita in maniera molto convincente. Parti imprecise abbondano, ma in fin dei conti è per questo che ci troviamo in una sala prove...

Dato che Up In Flames è la più semplice delle tre, è già praticamente pronta. A parte la sua semplicità, è anche quella più grezza dal punto di vista emotivo delle tre ascoltate oggi. Forse è per questo che Chris esordisce scusandosi di farci ascoltare queste canzoni un sacco di volte oggi.

Per stemperare la tensione, la band si lancia in una canzoncina che prende in giro la crew intitolata It's A Paycheque. Neanche il resposnabile del suono e co-produttore Dan Green scappa. Arriva dalla sua stanza, che si trova dall'altro lato dell'androne, e viene accolto da una canzoncina intitolata He's Got White Gloves, per celebrare l'approccio in qualche modo restio di Dan in fatto di lavoro pesante durante il tour.

Con la giornata che si conclude come era iniziata - cioè con una profusione di risate e sorrisi - la band se ne va.

Ritornano per il secondo giorno, ma se solo batti le palpebre potresti non vederli. Super concentrati, provano tutte le canzoni una alla volta e Paradise di nuovo, prima di scomparire veloci come sono arrivati, lasciando il giorno libero per mettere a posto e riorganizzare le cose necessarie di cui ho già parlato.

Arriviamo a metà del lavoro di editing quando il cielo di apre ed inizia a piovere come non avevo mai visto prima. Poi, dal nulla, inizia a piovere *dentro*. C'è un tetto piatto sopra di noi e i tubi di scarico non riescono a reggere tutta l'acqua. Sta letteralmente diluviando sopra tutte le mie attrezzature. Sembra di essere in un film di Stanlio e Ollio mentre cerchiamo di stendere teli di plastica sopra le cose e alla fine tutto viene portato via con dei carrelli. Non posso che essere felice che non sia successo di notte perchè noi non saremmo stati là a proteggere le attrezzature...

E così siamo di nuovo in sella. Considerando iCal ci aspetta qualche settimana impegnativa, ma nonostante mi manchino i giorni estivi di nullafacenza, devo dire che è bello essere di nuovo in pista.

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