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Roadie #42 - Blog #27

#42 e la venuta degli eBayer

Sembra essere nata una nuova razza, strana e distante cugina dei paparazzi. Sono gli eBayer. Come i paparazzi si aggirano in gruppi fuori dagli hotel e dai concerti, negli aeroporti e nelle stazioni radio. Non hanno macchine fotografiche in mano ma solo penne per autografi. Di solito hanno mezza dozzina di copie dello stesso CD da far firmare alla band. Di solito sono persone che non potrebbero neanche lontanamente sembrare fan dei Coldplay - cosa che, data la grande varietà di persone che la band attrae, dice molto.

Ovviamente è perfettamente legale comportarsi da fan, farsi fare un autografo e venderlo per una sterlina. Alla fine però va contro i veri fan. Mentre saliamo di corsa nei pullmini fuori dal nostro hotel di Berlino, vedo quanto può diventare frustrante per i ragazzi. Come si può riconoscere chi è l'ebayer e chi il vero fan? Come si può rimanere gentili dopo che la quarta persona del gruppo ha appena sbattuto la quinta identica copertina sulla tua faccia nonostante gli sia stato detto che c'è solo tempo per una ognuno??

E' davvero una vergogna, perchè i ragazzi sono stati gentili con tutti i fan che gli ho visto incontrare, ma si capisce come questi simulatori potrebbero rendere questa esperienza più stancante. Mentre Guy salta sul pullmino scuotendo la testa nei confornti di Jonny, la cui pazienza sembra senza fine, gli consiglio di chiedere ad ogni persona di nominare tre canzoni dall'album di cui stanno chiedendo di farsi firmare la copertina.

Arriviamo alla scintillante e nuova O2 arena di Berlino a metà pomeriggio. Adesso che la setlist è ormai fissa da un po', ci si aspetterebbe che smettessero di fare i soundcheck almeno per un po'. Cosa fa oggi Christopher Martin? Va sul palco e inizia a scrivere per il prossimo album. Silenzionsamente da qualche parte un coniglietto della Duracell sta piangendo.

Anzi, parlando di energia, (allerta: collegamento insignificante!) l'intro stasera inizia un attimino in ritardo a causa di un problema elettrico nella volta. Una delle grandi luci singole, manovrata dai nostri intrepidi autisti dei camion, sta avendo qualche problema a funzionare. Dato che queste sono più o meno le uniche che Sparky può usare per illuminare i ragazzi quando decidono di vagare di qua e di là ai bordi del palco (o anche nel retro dell'arena), deve essere aggiustata. Per questo un tecnico delle luci si arrampica su una scala e si affretta lungo la struttura di acciaio sopra il palco con, all'apparenza, la stessa paura di chi attraversa la strada per andare a comprare il giornale. Scommetto che la vista da lassù è fantastica quando c'è già il pubblico dentro come adesso. Non posso però dire di essere di fretta per provare questa arrampicata per poi guardare da me stesso.

L'inizio della "fuga" è normalmente segnalato dal tour manager Andy Franks che, a capo della band, fa scendere la piattaforma di carico urlando "AndiamoAndiamoAndiamo". Stasera sono incuriosito della sua assenza fino a quando la porta del pullmino della band si chiude. Salta sul sedile davanti privo di fiato. Sembra che Mr Berryman si fosse dimenticato la sua macchina fotografica sul palco e Franksy è dovuto tornare indietro per prenderla e poi fuori di nuovo in mezzo al labirinto del backstage fino ai pullmini. Mentre tutti guardiamo se nel pullmino c'è un qualche apparecchio per la respirazione per stabilizzarlo, Franksy trova il vino rosso e sta nuovamente bene. Acceleriamo nell'oscurità verso Stoccolma e un giorno libero.

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