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Roadie #42 - Blog #116

#42, Parachutes e la cena di addio

Nel momento in cui sto scrivendo, mancano solo poche ore alll'ultimo rintocco della campana del Viva Tour. LA realizzazione che stiamo per arrivare alla fine sembra aver colpito chiunque simultaneamente dopo il concerto a Guadalajara. Il fatto che c'è "solo un altro concerto" - che quello a Monterrey di domani è "l'ultimo", accende l'interruttore e ci troviamo tutti di fronte alla consapevolezza che è la fine di un capitolo.

Abbiamo già "affrontato" una volta la fine del tour, ovviamente. I concerti allo stadio di Wembley sono stati la fine di una corsa molto lunga e concentrata. Ma tutti sapevano che avevamo ancora questi concerti in America Latina da fare - quindi non era *veramente* la fine. Si trattava solo di una breve pausa. Ci abbiamo ripensato stamattina a colazione. Guy ha sottolineato il fatto che è come se fosse andata in onda la puntata finale della serie, ma il cast è stato richiamato per fare uno speciale di Natale.

Sono state organizzate un paio di volte, durante questa parte del tour, notti fuori e feste che hanno riunito la band e la crew, ma gli eventi hanno continutato a conspirarci contro. Stavolta Franksy e Marguerite hanno deciso che quanto è troppo è troppo. Ieri sera ci siamo tutti riuniti al risotrante per una bella bevuta e la cena finale.

La serata inzia quasi inevitabilmente al bar. Sembra una cosa un po' formale man mano che tutti arrivano. Si parla di cosa faremo prossimamente, quanto è folle il fatto che siano passati quasi due anni. Sembra quasi un ricevimento di nozze o le cene di Natale aziendali. E' raro che trovarsi tutti nello stesso posto allo stesso momenti con il solo scopo di divertirci tra noi.

Mentre le bevute continuano, ci interroghiamo a vicenda delle nostre metà; molti di noi hanno partecipato a matrimoni di altri membre della crew in questi anni, o sono stati accolti nelle stanze degli ospiti di qualcuno in almeno un'occasione. Abbiamo conosciuti i bambini degli altri e possiamo addirittura dire "caspita quanto sono cresciuti". E' raro (e bello) però, parlare tra di noi della "vita vera". Eppure discorsi su acquisti vari e gli ultimi drammi da ufficio si mettono in mezzo.

Parliamo sia della famiglia a casa, sia di quella "fuori". Ci chiediamo se abbiamo più notizie di persone che hanno lavorato cnoi noi negli anni. Alcuni stanno bene, altri un po' meno. Come succede in tutte le famiglie, possiamo mandarli in pezzi con poche parole, ma vogliamo loro così bene da affrontare una battaglia per ognuno di loro al battere di un ciglio.

La cena finisce e Mr Champion si alza per concludere il tutto. Con il suo discorso ringrazia tutti i presenti per i loro sforzi sia in queste ultime settimane sia negli ultimi due anni. E' eloquente, molto genuino e soprattutto molto divertente. Avrei scattato delle foto, ma il risorante è così scuro che avreste visto solo il profilo o foto di persone che si proteggono gli occhi con la mand a causa del flash. E comunque, non era una sera dedicata al lavoro...

E' una follia comunque, comportarsi come se fosse "la fine" quando manca ancora un concerto. La superstizione dei roadie afferma che è un'affronto al destino quasi quanto essere un kamikaze. Ma domani il tutto sparirà in un secondo. Passeremo dall'andare in giro per fare il nostro mestiere giornaliero, ad essere sparati a migliaia di kilometri di distanza contro quel muro di mattoni chiamata "vita normale". Aver celebrato quello che abbiamo avuto e fatto è solo giusto e appropriato.

Mentre i piatti della cena vengono portati via, ci viene detto di affrettarci e ritrovarci al bar al piano di sopra. Dan Green ed io andiamo su per dare un'occhiata. E' scuro, è pieno di gente che non abbiamo mai visto prima orrendamente vestita alla moda. Peggio ancora, il DJ sta mettendo un jazz-funk orribile ad un livello talmente alto da rendere impossibile parlare. Torniamo giù, dove tutti hanno sensatamente deciso di rimanere nella sala della cena. Lentamente si svuota e le persone si avventurano nel rumore e senza dubbio ridefiniscono completamente il tipo di persone al bar.

Mi scuso e me la svigno. Dopo tutto devo scrivere di Guadalajara...

Ebbene si, c'è stato un altro concerto dall'ultima volta in cui ho scritto. Guadalajara è stata un'altra nuova destinazione per me. was another new destination for me. Analogamente a Città del Messico e Bogota, é ad ubel po' di metro sopra il livello del mare. Ciò ha lasciato molte persone senza fiato molte volte. Ogni sera ci sono state bombole di ossigeno al lato di ogni palco perchè la band le usasse quando aveva dato un po' troppo.

Ecco Mr C nell'oscurità dietro la piattaforma della batteria. Sta respirando a pieni polmoni prima di Viva, mentre Chris canta da solo al C-stage. Ed eccomi qui, io che non volevo mettere foto di profili...

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L'aria rarefatta pare stia causando dei problemi anche alle partite di ping-pong nel backstage. Trainer Dan afferma che ciò possa spiegare perchè ogni colpo a cui da un effetto va "troppo lungo". La definisce "scienza applicata". Altri invece dicono che non sa perdere... ;-)

Il concerto è uno schianto. Il tempo è veramente meraviglioso e il pubblico fuori di testa. E' uno stadio più piccolo di altri in cui abbiamo suonato di recente, ma fanno rumore quanto il doppio delle persone. Dal nulla, l'intro di Yellow diventa una performance improvvisata di Parachutes. Non sono sicuro di quante volte sia stata suonata dal vivo, ma scommetto molto poche!

E con questo arriviamo a Monterrey. L'arrivo è piuttosto spettacolare mentre voliamo a pelo delle montagne. Veiamo trattenuti all'aeroporto per aspettare che la moglie del presidente liberi il campo. Veniamo poi in seguiti dai paparazzi che sembra non abbiamo nessuna paura. Noi - mica tanto. Sappiamo cos'è il pericolo e loro si stanno comportando in modo poco davvero intelligente. Nonostante siamo fiancheggiati dalle moto fella polizia e seduti in macchine con i vetri oscurati, le macchine dei paparazzi continuano a girarci intorno come api arrabbiate. E' stupido, non ha senso ed è assolutamente pericoloso.

E così arriviamo all'ora di cena. Meglio che posto questo blog ed inizio a preparare le valige. Domani si torna a casa....

R#42