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Roadie #42 - Blog #113

In cui i Coldplay cedono alla pressione e suonano Shiver

E così ci sono già stati tre concerti e sono stati uno schianto.

Buenos Aires ha avuto il compito di rimetterci in carreggiata dopo una lunga pausa. Non posso negare il fatto che ero nervoso prima del concerto. La grandezza dello spettacolo e tutto quello che serve perchè vada a buon fine erano diventati molto più evidenti dopo averci messo cinque mesi per dimenticare quale pulsante premere.

Fatto quel primo concerto, sono andato a farmi un giro al bar più tardi, parlando con una band molto sollevata e facendo notare che era stata una prima serata molto buona. "Si, è stato un successo," ha commentato Jonny Buckland. Se il primo concerto fosse stato titubante, i nervi non si sarebbero distesi, ma un buon primo concerto ha fatto in modo che tornassimo senza problemi in sella e che ci riappriopriassimo della sicurezza in noi stessi. Grazie gente!

La cosa che mi ricordo di più di Buenos Aires sono probabilmente gli aeroplani che volavano molto bassi sullo stadio almeno una volta per canzone e atterravano nel vicino aeroporto. Sembravano pericolosamente vicini ai nostri palloni illuminati - ma deve essere stata una vista meravigliosa da parte dei passeggeri seduti ai posti ai finestrini a tribordo. I fuochi d'artificio, forse un po' di meno.

In realtà ciò mi fa venire in mente che...l'altra cosa che mi ricordo del primo concerto è Bash che corre lungo il palco per andare a salvare il secchiello con le stelle filanti alla fine di Violet Hill. Come sempre i ragazzi avevano iniziato il concerto salendo sul palco al buio muovendo le stelle filanti. Come sempre le avevano buttate in un secchiello con della sabbia per lasciarle bruciare mentre iniziavano il concerto.

A Buenos Aires, diversamente da quanto accade di solito, il secchiello era fatto di plastica e si stava dolcemente sciogliendo durante le prime due canzoni, riempiendo il palco di fumi puzzolenti. Will ha urlato al suo speciale microfono che sentiamo solo io e Bash. "Il secchiello prende fuoco" (The bucket's on fire, ndt.). Sono sicuro che una canzone dei Kings Of Leon ha un titolo simile...

Prossimo paese, il Brasile. Sono andato con i ragazzi in un posto che faceva sushi durante la prima sera a Rio. Fuori dall'hotel c'era una piccola folla di adorabili persone che erano così contente di vedere i ragazzi che sono rimasti sul maricapiede di sotto a cantare l'intera discografia dei Coldplay verso le finestre aperte ai piani superiori. Will in particolare ha fatto notare come il battito di mani poliritmico fosse veramente impressionante. Solo in Brasile...

A cena si sono uniti anche i membri deella band di Bat for Lashes (affezionatamente rinominati da Fransky "i vecchi pipistrelli"). Non solo sono un'ottima band, ma anche una bella compagnia. La serata è continuata e si è cominciato a parlare di karaoke. I lettori regolari sapranno che questo è il segnale per me per chiedere dov'è il bagno degli uomini per poi scappare dall'uscita più vicina e chiamare un taxi. Sono tornato in hotel pensando che fuori dall'hotel c'erano i fan che cantavano le canzoni dei Coldplay, mentre i membri dei Coldplay erano in centro a discutere se andare da qualche parte a cantare le canzoni di qualcun altro.

In realtà, parlando di questi fan, ecco Chris e Will che lasciano l'hotel. E' stato un fuoco incrociato di flash, ma tutto molto tranquillo. Sembrava inoltre che tutti volessero sentire una canzone in particolare...

Beh, dovevate semplicemente chiedere...

Ha piovuto durante il concerto di Rio. Ma il pubblico ha ripagato di tutto. Clocks, in particolare, sembra essere molto amata quaggiù. Appena è iniziato il riff di piano e i laser hanno acceso il cielo, tutti i 40.000 o quasi spettatori hanno iniziato a saltare su e giù in unisono come se stessero saltando tutti assieme su un enorme trampolino elastico. Erano rumorosi, erano appassionati ed è stata una notte fenomenale.

Prima del concerto a Rio, ho preso un paio dei ragazzi per parlare di come si sentono ad essere di nuovo in pista. Per qualche strano motivo, ottengo meno rispetto di qualsiasi altro intervistatore. Scommetto che Alan Whicker non ha mai avuto questi problemi....

Arrivato a San Paolo ho iniziato ad essere stanco, devo essere onesto. Forse non sto bevendo abbastanza acqua. Forse non riesco a stare dietro a questa agenda da tour. Come sempre alzo le mani e dico che i miei compiti sono molto più facili rispetto a quelli di altre persone. L'agenda qui è parecchio dura, e sarà concerto-spostamento-concerto-spostamento fino alle prime due notti di seguito in Messico. Predico che un po' di gente sarà sottosopra quella sera...

Il morale è stato risollevato non solo dall'entusiasmo dei 60,000 di San Paolo, ma anche dal compleanno del giovane Sig. Martin. Will ha dato il via al coro dal C-stage e ci sono state bevute e festeggiamenti al bar fino a notte tarda. Se vogliamo dirla tutto, Chris e suo padre sono stati in realtà gli ultimi ad andarsene. Bel lavoro ragazzi!

Tutto sta passando velocemente, ma meglio che lavorare in ufficio per vivere!

R#42