Fase di registrazione di Parachutes

La figura centrale delle sessioni di registrazione di Parachutes è senza dubbio il produttore Ken Nelson, il quale ha prodotto tutti i brani contenuti nell'album tranne una. Nelson entra a contatto con i Coldplay grazie al suo manager Pete, il quale gli fornisce una copia del singolo di debutto del gruppo edito dalla Fierce Panda, ovvero. Incuriosito, Nelson chiese al suo manager di avere altro materiale del gruppo. Così Pete diede al produttore anche Safety EP. A detta di Nelson, non appena ebbe modo di ascoltare la voce di Chris Martin in Bigger Stronger, capì che 'si trattava di qualcosa di speciale'.

La proposta di lavoro arrivò nel 1999. In quel periodo i Coldplay facevano da 'opening act' alla indie rock band dei Gomez (il cuo album d'esordio, Bring It On, fu prodotto proprio da Ken Nelson) e un giorno, dopo un concerto a Liverpool aperto dai Coldplay e tenuto dai Gomez, la indie rock band presentò Nelson a Champion e soci.

I Coldplay iniziarono a lavorare all'album d'esordio nel 1999. Avevano già prodotto The Blue Room EP grazie al produttore inglese Chris Allison, ma non erano totalmente soddisfatti dei risultati ottenuti. Desideravano avere maggior controllo sui procedimenti e sulle modalità di registrazione, e la filosofia di Nelson di 'assistere la band nella realizzazione delle loro idee, piuttosto che imporre forzatamente il proprio punto di vista su come un progetto musicale dovrebbe suonare' permise la sostituzione di Allison con Nelson stesso. Si apre quindi la strada ad una co-produzione fra Nelson e i Coldplay.

Inizialmente, la fase di registrazione avrebbe dovuto durare due settimane. In realtà, i vari tour ed altre performance live causarono un rallentamento delle sessioni e un allungamento del periodo inizialmente preventivato, portandolo ad un termine provvisorio posto per aprile-maggio del 2000.
La fase di prova e di esecuzione dei brani fu svolta in tre studi diversi: Rockfield Studios in Galles, Matrix Studios e Wessex Sound Studios, sebbene la maggior parte delle tracce fu registrata al Parr Street Studios di Liverpool, all'interno di tre differenti 'studio rooms'. Una di queste sale fu la più gettonata e fu definita da Ken Nelson una 'sala demo molto basilare'.

La traccia prodotta da Chris Allison, High Speed, fu inclusa nell'album (era in precedenza stata registrata agli Orinoco Studios di Londra). Il mixaggio fu realizzato dal tecnico del suono americano Michael Brauer a New York, anche se inizialmente la Parlophone volle assumere un tecnico del suono 'a parte' per le tracce destinate a diventare singoli, ma alla fine fu deciso che Brauer dovesse occuparsi di tutte le canzoni di Parachutes.

Grandissimi sforzi furono rivolti nel rendere le canzoni quanto più orecchiabili e melodiche possibile. Lo stesso Nelson, vedendo i Coldplay per la prima volta dal vivo a Liverpool, aveva confessato di aver trovato la loro performance 'molto molto tesa [...] sballottavano da una parte all'altra della setlist senza un ordine prestabilito e perciò risultava molto difficile ascoltarli'. Una volta in studio, quindi, Nelson e la band esplorarono ogni brano, imparando anche come suonare il pezzo dal vivo e decidendo secondo quali battiti per minuto proporli, in un tentativo di dare un inquadramento al modo di suonare.

Champion ha spiegato che lo stile di produzione di Nelson fu liberatorio e permise alla band di sentirsi a proprio agio durante le sessioni di registrazione dell'album. A detta del batterista, fu 'un prodotto pieno di tonalità che rispecchiavano il nostro umore e creavano una certa atmosfera. Un pò come la canzone 'Perfect Day' di Lou Reed, dove le parole sono bellissime e infondono una grandissima felicità, ma la musica sembra essere davvero triste. E' un qualcosa che permette, attraverso la musica e le parole, di creare differenti umori in uno stesso brano'.